A dieci anni dalla sua istituzione, la Conferenza regionale sull’amianto del Friuli Venezia Giulia ha fatto il punto sui risultati ottenuti e sulle criticità ancora da affrontare.
Secondo quanto emerso durante la conferenza, tra gli uomini si registra una modesta diminuzione dei casi (-2,2%), ma preoccupa l’aumento tra le donne, che supera il 3%. Un dato che suggerisce la necessità di rafforzare le attività di sorveglianza sanitaria. Soprattutto nei confronti delle lavoratrici che, pur con esposizioni meno evidenti, risultano comunque vulnerabili.
Parte il progetto pilota per la diagnosi precoce a Trieste
Nel corso dell’evento è stato illustrato un nuovo programma promosso dal Ministero della Salute, che coinvolge anche il Friuli Venezia Giulia. Iniziativa che punta alla diagnosi tempestiva del tumore polmonare nei soggetti a rischio. E’ rivolta a ex esposti all’amianto e fumatori, considerati le categorie più a rischio per lo sviluppo di neoplasie respiratorie.
A partire da luglio, sarà possibile aderire a uno screening gratuito mediante TAC toracica a bassa dose. Il programma si rivolge a persone residenti a Trieste. Oppure che abbiano lavorato nel capoluogo giuliano per almeno cinque anni a contatto con l’amianto. L’età deve essere compresa tra i 55 e i 79 anni, con una storia attiva o passata di fumo.
Una risposta in una regione ad alta esposizione
Il Friuli Venezia Giulia è storicamente una delle aree italiane più esposte. In particolare per la presenza di cantieri navali e industrie pesanti concentrate lungo la fascia costiera. Trieste, in questo contesto, rappresenta uno dei principali epicentri di rischio.
L’avvio dello screening rappresenta un passo importante nella strategia di sanità pubblica, orientata non solo alla cura ma anche alla prevenzione secondaria, attraverso l’identificazione precoce delle lesioni polmonari potenzialmente maligne.
“Tutto ciò che è orientato verso la tutela della salute per gli ex esposti ad amianto è sempre positivo”, ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni di ONA – Osservatorio Nazionale Amianto.
Un centro europeo transfrontaliero dedicato al monitoraggio sanitario degli esposti all’amianto
Sempre durante la conferenza il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Diego Moretti, ha ribadito la necessità della creazione di un centro europeo transfrontaliero per il monitoraggio sanitario dell’ex esposti.
Ha inoltre evidenziato che l’iniziativa GO!2025, che vede Gorizia e Nova Gorica protagoniste come Capitale europea della Cultura, rappresenta un’opportunità significativa per realizzare progetti di cooperazione transfrontaliera anche in ambito sanitario e ambientale.