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venerdì, Luglio 11, 2025

Amianto: risarcimento di 400mila euro a famiglia di ex sottufficiale

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Il Tribunale Civile di Roma ha emesso una sentenza definitiva che condanna il Ministero della Difesa ad un risarcimento di circa 400mila euro in favore dei familiari di Michele Cannavò. L’uomo era un ex motorista navale della Marina Militare, vittima dell’amianto.
Il militare morì nel 2019 per un mesotelioma pleurico. Una forma di tumore altamente aggressiva e strettamente correlata all’inalazione di fibre di asbesto.
La sentenza segna un importante precedente nella lunga battaglia per il riconoscimento dei danni causati dall’esposizione all’amianto nei luoghi di lavoro.

Una vita al servizio dello Stato

Cannavò, originario della provincia di Catania ma residente a Siracusa, ha prestato servizio per ben 34 anni tra Marina Militare e incarichi civili legati alla difesa. Durante la sua lunga carriera, ha operato a bordo di numerose unità navali e ha lavorato in ambienti saturi di fibre di amianto.

Le dichiarazioni dell’Osservatorio Nazionale Amianto

L’Avv. Ezio Bonanni legale dei familiari e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto afferma: Cannavò ha servito per 34 anni lo Stato tra il servizio militare e civile. Ha operato in ambienti contaminati e privi di adeguate protezioni. Imbarcato su diverse unità navali è stato quotidianamente a contatto con fibre di amianto. Nei motori, nei corridoi, nei rivestimenti delle condotte, fino agli stessi ambienti di vita delle navi”.

“L’Inail”, afferma l’Ona, “ha riconosciuto il nesso causale tra l’infermità e le mansioni svolte in Marina, nel periodo del servizio civile”.

“Finalmente giustizia per la famiglia Cannavò”, continua Ezio Bonanni, “Questo risarcimento non potrà restituire Michele ai suoi cari, ma rappresenta un passo in avanti verso la tutela delle vittime e la bonifica definitiva dell’amianto da navi e arsenali militari”.

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