Una nuova puntata su Ona News a cura del giornalista Luigi Abbate.
Un‘intervista all‘avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Il confronto affronte il delicato tema del riconoscimento del danno morale subito dalle vittime del dovere colpite da gravi patologie per causa di servizio.
Un approfondimento giuridico e umano
Un’interessante occasione per riflettere su quanto sia importante garantire giustizia, dignità e risarcimenti completi a chi ha servito lo Stato.
Danno biologico e danno morale
Per danno biologico si intende la lesione dell’integrità psico-fisica accertata da un medico legale. Il danno morale è la sofferenza interiore (come dolore, angoscia, vergogna) derivante dall’illecito e non direttamente misurabile. Sebbene indipendenti, il danno morale può essere risarcito come una componente del danno non patrimoniale. Questo anche in combinazione col danno biologico, a condizione che la sofferenza sia specificamente provata.
Le dichiarazioni dell’avv. Ezio Bonanni
Bisogna considerare vari piani di sofferenza per chi è stato esposto all’amianto ed altri cancerogeni. Ad esempio chi è entrato in contatto con la sostanza, teme di ammalarsi. Ciò provoca uno stato di allarme, paura e angoscia considerevole.
Chi si è ammalato è terrorizzato dalla morte: l’amianto provoca gravi patologie come il mesotelioma ed altre forme di cancro che spesso non lasciano scampo.
Non dimentichiamo inoltre il danno morale da lutto, dato dall’afflizione provocata dalla perdita. Senza dimenticare il dolore nel vedere i propri cari soffrire per i tormenti della malattia.
“E’ importante che il danno morale venga dedotto e dimostrato dalla documentazione clinica, da immagini e foto che attestino la qualità della vita prima e dopo la malattia.” Ha affermato l‘avv. Ezio Bonanni.
Qui di seguito l’intervista di Luigi Abbate:



