India: il nodo salute e istruzione
L’India continua a essere uno dei maggiori consumatori mondiali di amianto, con una media annua di circa 400.000 tonnellate utilizzate tra il 2019 e il 2023. Negli ultimi mesi, però, la politica indiana sta mostrando segnali di cambiamento. Il ministro Jayant Chaudhary ha ricordato che il divieto dell’amianto è una necessità sanitaria urgente. Dopo l’annuncio del divieto di impiego dell’amianto negli istituti scolastici, il governo è stato sollecitato a coinvolgere anche istituzioni ed aziende private in questa transizione.
Secondo le stime, nei prossimi decenni più di sei milioni di indiani potrebbero contrarre malattie legate all’amianto.
Come segnalato da Al Jazeera, gli attivisti chiedono al governo di agire subito per proteggere i cittadini.
Kenya: via le coperture in amianto
A giugno Deborah Barasa ha firmato una direttiva che obbliga alla rimozione dei tetti in amianto da tutti gli edifici kenioti. La misura è rientrata nelle norme di gestione dei materiali tossici e mira a tutelare la salute collettiva e l’integrità ambientale.
Regno Unito: maxi-investimento nella bonifica dall’amianto
Il Regno Unito ha approvato uno stanziamento straordinario di 470 milioni di sterline per la rimozione della pericolosa sostanza in oltre 650 scuole e 750 milioni di sterline per interventi su ospedali e strutture sanitarie. Si tratta di un passo importante per affrontare un problema che riguarda migliaia di edifici pubblici.
Giappone: ventennale del “Kubota Shock”
Il 2025 è il ventesimo anniversario del cosiddetto “Kubota Shock”, quando emersero i gravi effetti dell’amianto utilizzato negli stabilimenti della multinazionale Kubota. Da allora, il Giappone ha dovuto affrontare un incremento costante delle malattie asbesto-correlate. Secondo le proiezioni, nei prossimi anni il Paese potrebbe registrare circa 3.000 decessi annui per mesotelioma, oltre ai casi di tumori polmonari e altre patologie.
Francia: conferenza internazionale a Grenoble
L’Università di Grenoble ha ospitato la conferenza “Residues and Remembrances”, un momento di confronto internazionale sulle eredità tossiche lasciate dall’amianto. Studiosi e attivisti di diversi continenti hanno discusso soluzioni tecniche e sociali per affrontare una problematica che ancora oggi miete centinaia di migliaia di vittime ogni anno.
Multinazionali e responsabilità legale
Molte aziende storicamente legate al commercio e alla produzione di amianto hanno cambiato nome o proprietà, ma i contenziosi legali restano aperti. In Inghilterra, ad esempio, il Forum delle Associazioni di Supporto alle Vittime dell’Amianto ha chiesto un contributo straordinario di 10 milioni di sterline per finanziare la ricerca medica sulle malattie asbesto-correlate. La questione è stata discussa in Parlamento, con il riconoscimento ufficiale della necessità di maggiori risorse per la lotta alle malattie asbesto-correlate.



