Una nuova ricerca sul sollevamento pesi ha dimostrato che, anche in età avanzata, la pratica rafforza le connessioni tra nervi e muscoli e allunga la vita.
Il sollevamento pesi fa bene a tutte le età?
Sollevamento pesi. Fino a qualche tempo fa si riteneva che la pratica del sollevamento pesi dovesse essere abbandonata in età adulta. Tutto al fine di evitare pericolose lesioni muscolari o tendinee o danni all’apparato scheletrico.
Un nuovo studio, guidato dagli accademici del National Cancer Institute degli Stati Uniti a Rockville, nel Maryland, dimostra che non è così. Per gli esperti, si può, anzi si deve continuare ad allenarsi.
Ovviamente la condicio sine qua non è che si debba godere di buona salute.
Per arrivare alla conclusione, i ricercatori hanno esaminato i dati di circa 100.000 adulti che hanno partecipato a uno studio di screenin durato circa dieci anni.
Cosa succede a livello fisico quando invecchiamo?
Facciamo una doverosa premessa.
Iniziamo a perdere massa muscolare prima dei 40 anni. Questo è dovuto in parte da una riduzione delle fibre muscolari che si verifica quando i motoneuroni – cellule del cervello e del midollo spinale che dicono ai nostri corpi di muoversi – si rompono.
Sebbene il declino fisiologico non possa essere fermato, secondo il nuovo studio possiamo almeno rallentarlo significativamente allenandoci con i pesi.
Il body building rende infatti più forti le connessioni tra nervi e muscoli, proteggendo i motoneuroni nel midollo spinale – essenziali per un corpo ben funzionante.
A sostenerlo è il fisiologo dell’esercizio Casper Søndenbroe dell’Università di Copenaghen in Danimarca.
Lo studio è stato pubblicato il 27 settembre sul British Journal of Sports Medicine.
Sollevamento pesi, come si è arrivati a conclusione dello studio
Per dimostrare i benefici dell’allenamento con i pesi, i ricercatori hanno cercato i biomarcatori relativi alla stabilità delle giunzioni tra neuroni e muscoli, nei campioni di biopsia dei partecipanti.
Alla ricerca hanno preso parte 38 uomini sani, con un’età media di 72 anni. I partecipanti hanno dunque intrapreso un corso di sedici settimane di allenamento intensivo di sollevamento pesi.
Gli esercizi comprendevano training di “leg press”, estensioni delle gambe, curling. Ma anche esercizi per fianchi, schiena, addome, petto, spalle e braccia.
Un secondo gruppo di 20 uomini sani e anziani, sempre con un’età media di 72 anni, è stato usato come confronto nel controllo. In questo caso, i soggetti non hanno fatto alcun allenamento con i pesi.
Le sessioni di allenamento con i pesi si sono svolte tre volte alla settimana. Nello specifico: 150 minuti di attività di intensità moderata a settimana o 75 minuti di attività ad alta intensità.
Risultati dello studio a livello fisico e nei biomarcatori
Dopo solo due mesi (a metà dell’esperimento), si sono effettivamente riscontrate differenze sostanziali a livello della massa muscolare e nella forma fisica. In aggiunta, le biopsie muscolari hanno evidenziato cambiamenti rilevabili nei biomarcatori.
Per il primo gruppo, erano spariti i dolori alla schiena e alle ginocchia.
Cosa che fa supporre che l’allenamento con i pesi, non solo possa rallentare parte il crollo muscolare e del sistema nervoso, ma anche invertirlo.
«Lo studio mostra che anche se si inizia tardi ad allenarsi, si può comunque fare la differenza», afferma Søndenbroe.
«Certo, prima si inizia, meglio è, ma non è mai troppo tardi, anche se hai 65 o 70 anni. Il nostro corpo può ancora beneficiare dell’allenamento con i pesi».
Lo stesso discorso vale per le donne che si allenano.
Le donne adulte, più inclini all‘osteoporosi, sembrerebbero addirittura ottenere un beneficio ancora maggiore dal sollevamento pesi rispetto agli uomini nello studio.
Oltre ai pesi, è altamente indicato un allenamento aerobico che migliora la circolazione, il respiro, aiuta a bruciare calorie e attivare il metabolismo.
L’allenamento con i pesi è legato a un minor rischio di morte prematura
Oltre al generale benessere fisico, l’allenamento con i pesi, in abbinamento con quello aerobico, sembrerebbe legato a un minor rischio di mortalità precoce.
La ricerca ha infatti rilevato che le persone che effettuavano il sollevamento pesi una o due volte alla settimana, senza fare alcun altro esercizio fisico, avevano un rischio inferiore del 9% di morire per qualsiasi causa tranne che per il cancro. Le persone che avevano abbinato 1-2 giorni di sollevamento pesi settimanale con l’esercizio aerobico, avevano un rischio di morte inferiore del 41% rispetto a quelle che non si esercitavano.
«Abbiamo scoperto che il rischio di mortalità sembrava essere più basso per coloro che hanno partecipato a entrambi i tipi di esercizio. Bisogna dunque impegnarsi in attività sia aerobiche sia di rafforzamento muscolare»-spiegano gli autori dello studio.
Jessica Gorzelitz, assistente professore del dipartimento Promozione della salute all’Università dell’Iowa e coautrice dello studio, afferma che i risultati si adattano alle linee guida federali sulle attività fisiche.
Nello specifico, esse raccomandano agli adulti di fare almeno 150 minuti di esercizio aerobico a settimana, oltre a esercizi di rafforzamento muscolare due o più giorni alla settimana.
Limiti dello studio sul sollevamento pesi
- I ricercatori non sono stati in grado di analizzare l’intensità e altri dettagli sugli allenamenti di sollevamento pesi;
- «Anche se lo studio non ha trovato un legame tra il sollevamento pesi e una riduzione dei decessi causati dal cancro, potrebbe richiedere studi di follow-up a lungo termine», afferma Alpa Patel, vicepresidente senior dell’American Cancer Society.
Conclusioni sull’interessante studio
Nonostante i chiari benefici, meno di un quarto degli americani soddisfa le linee guida per l’attività fisica degli Stati Uniti. Sarebbe il caso di cambiar stile di vita?
Fonti
British Journal of Sports Medicine,
American Journal of Physiology: Cell Physiology.