Covid bambini: il numero dei contagiati con l’inizio della scuola è aumentato; toccata quota 14,9%. Colpa probabilmente del mancato utilizzo delle mascherine sin dall’inizio dell’anno scolastico – l’obbligo è stato eliminato – ma colpa anche della bassa percentuale di vaccinati.
Quest’ultima è ferma infatti al 38,5% per la fascia di età compresa tra i 5 e gli 11 anni (2.601.475 dosi), ma con nette differenze regionali. Il dato inizia a preoccupare i pediatri italiani, che hanno chiesto un rilancio della campagna vaccinale e di rivalutare l’utilizzo delle mascherine a scuola. Per le quali nel frattempo è venuto meno l’obbligo anche sui mezzi di trasporto pubblico. L’obbligo di indossarla invece è rimasto nelle strutture sanitarie e negli ospedali.
Gli italiani di età superiore a 5 anni, del tutto privi di copertura vaccinale, sono 6,81 milioni.
Covid bambini, il contagio corre a scuola
L’aumento dei contagi nei soggetti in età scolare, registrato negli ultimi giorni, “dimostra ancora una volta come i bambini rappresentino un serbatoio per il virus e possano sviluppare l’infezione e anche trasmetterla”. A sottolinearlo è la dottoressa Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), all’agenzia Ansa.
A giocare un ruolo importante, senza dubbio, l’abolizione delle mascherine a scuola. Ma per Staiano ancora più importante sarebbe “intensificare la campagna vaccinale per la fascia pediatrica; e rilanciare le immunizzazioni in tutte le fasce d’età ”. La richiesta dei pediatri è diretta al futuro ministro della Salute.
Lo studio: possibile l’aumento della dose di mRna
Uno studio retrospettivo dell’ISS (Istituto superiore di Sanità ) recentemente pubblicato sulla rivista Lancet, ha analizzato l’efficacia del vaccino anticovid nei bambini. La fascia di età presa in esame è quella 5-11 anni e la stima riguarda la prevenzione della forma grave di Covid-19.
Per i pediatri bisognerebbe aumentare la dose di vaccino da iniettare nei bambini. Si è visto infatti che, nel gruppo completamente vaccinato, l’efficacia del vaccino è stata del 29,4% (contro l’infezione) e del 41% (contro la malattia grave); per quanto riguarda il gruppo parzialmente vaccinato, 27,4% (infezione) e 38,1% (Covid grave).
“Lo studio – ha commentato il Tavolo Tecnico Vaccinazioni e Malattie Infettive della SIP – sembra rilevare livelli protettivi inferiori a quelli che lo stesso vaccino ha indotto negli adolescenti e adulti (mediamente ben superiori al 50% per l’infezione e parecchio più alti nella prevenzione della forma grave); ciò potrebbe essere la conseguenza, oltre che delle basse coperture vaccinali per tale fascia di età , anche del ridotto dosaggio antigenico dello stesso vaccino pediatrico (10 mcg), pari ad un terzo di quello usato per gli adolescenti (30 mcg) che sarebbe alla base della ridotta risposta anticorpale nei più piccoli“. A fronte di questi dati, inoltre, non si sono osservati problemi di sicurezza e tollerabilità .