Ospedale di Rieti: condannata l’INAIL per due decessi mesotelioma
L’ospedale di Rieti, oggetto in passato di inchiesta a causa della presenza di amianto che ha portato alla morte ben due dipendenti, oggi è stato scenario nuovamente citato nelle aule di tribunale per un ulteriore processo.
Un processo che si è concluso con una sentenza vittoriosa per la famiglia di Roberto Lucandri, rappresentata dall’avvocato Ezio Bonanni.
Grandiosa vittoria
La Corte di Appello di Roma, con sentenza n. 202/2019, ha accolto l’appello e condannato l’INAIL a risarcire gli eredi di Roberto Lucandri, dipendente dell’Asl presso l’ospedale di Rieti.
Roberto Lucandri è stato ucciso da un mesotelioma, una malattia causata dall’amianto ed è venuto a mancare il 27 aprile 2018. È stata ribaltata così la sentenza di I grado con la quale, in modo singolare, il Tribunale di Rieti aveva rigettato le domande di Lucandri, all’epoca ancora in vita.
Roberto si è spento mentre era in corso il giudizio di appello ma sicuramente sorride ora che gli è stata resa giustizia.
Ma Roberto Lucandri non è stata l’unica vittima della fibra killer all’interno dell’ospedale di Rieti, lo ha preceduto il collega Mario Nicoletti, deceduto sempre per mesotelioma il primo marzo 2016.
I servizi di assistenza ONA
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Onlus e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano i lavoratori vittime da esposizione ad amianto ed altre sostanze cancerogene. Con un team di tecnici, l’associazione assiste i cittadini alla bonifica e la messa in sicurezza dei siti, ovvero alla loro decontaminazione dall’amianto (prevenzione primaria). In caso di esposizioni a tale minerale o altri cancerogeni, è possibile richiedere il servizio di assistenza medica gratuita (prevenzione secondaria). L’ONA occupa una posizione di riferimento nella ricerca scientifica in materia di mesotelioma ed altre patologie asbesto-correlate. La prevenzione primaria, la diagnosi precoce e le terapie più opportune, assicurano maggiori chance di guarigione, maggiore sopravvivenza e migliori condizioni di salute. L’ONA guida anche un team di legali per la tutela di tutti i diritti delle vittime di malattia professionale per il prepensionamento e l’adeguamento dei ratei pensionistici con i c.d. benefici contributivi per esposizione ad amianto. Tutti i lavoratori esposti ad amianto, anche coloro privi di malattia, hanno diritto a tali benefici. In caso di insorgenza di malattia professionale, l’ONA avvia il percorso INAIL per l’indennizzo e/o la rendita. In caso di servizio reso nelle Forze Armate in esposizione ad asbesto o altri cancerogeni, la struttura medico legale dell’ONA predispone le domande amministrative di riconoscimento di causa di servizio e quelle di vittima del dovere. Tutte le vittime e i loro famigliari hanno diritto al risarcimento di tutti i danni. In caso di decesso, le somme sono liquidati ai famigliari, loro eredi legittimi.
La dichiarazione del presidente ONA
Ora verrà proposta l’azione di risarcimento dei danni nei confronti della ASL di Rieti.
“Finalmente giustizia è fatta” – dichiara soddisfatto l’avv. Ezio Bonanni, legale della famiglia e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – “l’INAIL di Rieti ha negato l’origine professionale del mesotelioma di Roberto Lucandri, come per il suo collega, nonostante l’ospedale fosse imbottito di amianto, circostanza incontestabile. Attendiamo ora gli esiti del procedimento penale, ancora in indagine, perché si faccia giustizia anche nei confronti di chi ha esposto questi lavoratori e anche i cittadini che frequentavano l’ospedale di Rieti a polveri e fibre di amianto”. “Nel Libro bianco delle morti di amianto in Italia risultano censite 250 ospedali con amianto (stima per difetto) e 374 casi di mesotelioma nel personale sanitario (pari all’1,9%)” – spiega il legale – “è solo la punta dell’iceberg, poiché ci sono almeno il doppio dei casi di cancro del polmone e centinaia di altre patologie asbesto correlate (asbestosi, placche pleuriche, cancro della laringe, faringe, etc.). Un’emergenza che Ona denuncia da tempo che impone una presa di coscienza e immediate iniziative di bonifica e messa in sicurezza dei siti ancora contaminati”.