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martedì, Settembre 10, 2024

L’ONA chiede la bonifica totale dei siti ferroviari

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Dati epidemiologici allarmanti sulla base delle segnalazioni

Soffiano forte i venti della guerra fredda tra i ferrovieri e Trenitalia di Reggio Calabria, in un climax che assume toni sempre più gelidi nella lotta contro l’amianto e per la tutela della salute dei lavoratori del settore rotabile e ferroviario.

La lunga battaglia legale, condotta all’interno delle aule giudiziarie e davanti le telecamere dei programmi tv, ha avuto inizio con l’impegno di Antonino Pulitanò, ex funzionario fino al 28.10.2017 presso la sede di Reggio Calabria della società Trenitalia, in particolare presso l’impianto I.M.C.C. (Impianto Manutenzione Carrozze e Corrente), in Reggio Calabria,  che ha effettuato delle segnalazioni lo scorso 02.03.2018, presso il C.C per la Tutela Ambientale Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria, in qualità di Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza contro i dirigenti locali del gruppo ferroviario.

Abbracciando la causa della salute dei suoi colleghi, il Sig. Pulitanò non si rassegna e con determinazione da anni porta avanti la battaglia contro l’amianto e contro un’azienda che osserva con indifferenza la triste sorte dei suoi dipendenti. Infatti, il battagliero rappresentante porta all’attenzione delle autorità competenti la presenza di materiali di amianto del capannone di Trenitalia, in Reggio Calabria, in relazione all’edificio Rimessa TE sui binari 11 e 12 dell’Impianto di Manutenzione Corrente, iniziata il 22.01.2018.

L’ex funzionario Trenitalia ha lamentato una scarsa attenzione per la salute dei lavoratori rispetto al rischio amianto, in riferimento alle bonifiche in corso, eseguite da ditte terze, che però erano adeguatamente equipaggiate, e, in data 10.02.2018.

“Solo le Ferrovie dello Stato disconoscono il rischio amianto e soprattutto la presenza di amianto nei rotabili e nei suoi siti, anche contro l’evidenza dei fatti e il drammatico bilancio in termini di vite umane”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Il rischio amianto certificato dal registro mesoteliomi

Proprio il rischio amianto, certificato dal Registro ONA dei mesoteliomi, oltre che dal registro tenuto dall’INAIL (n. 500, casi di mesotelioma), induce l’associazione ad intraprendere nuove iniziative giudiziarie, con richiesta di risarcimento dei danni, per i casi di patologie asbesto correlate, e quindi, purtroppo anche per casi di decesso, tra cui anche asbestosi, cancro al polmone e tante altre patologie.

Il fatto stesso che negli ultimi 20 anni tra gli ex ferrovieri siano stati registrati circa 500 mesoteliomi, la dice lunga sul rischio amianto in FS, e pertanto la società dovrebbe essere più accorta e attenta e porsi il problema amianto.

“Ringrazio l’Osservatorio Nazionale Amianto per l’impegno profuso a tutela della salute pubblica e dell’ambiente e in particolare per i ferrovieri esposti e vittime dell’amianto, e mi auguro che anche in seguito alle scoperte scientifiche, possa essere finalmente debellato il mesotelioma e le altre patologie tumorali, oltre all’asbestosi ed evitare così che molti altri ferrovieri e lavoratori in generale, perdano la vita in seguito alla fibra killer. Però occorre attenzione per la prevenzione primaria, ovvero evitare ogni forma di esposizione ad amianto e a qualsiasi altro agente patogeno e cancerogeno, perché solo così che può essere tutelata la salute. Per parte mia mi batterò fino in fondo, fino a che avrò forza per chiedere le bonifiche dei siti contaminati in FS, come in qualsiasi altro sito lavorativo, per riaffermare la sacralità della vita umana”, dichiara il Sig. Antonino Pulitanò, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Le parole di Massimo Alampi in merito alla bonifica

A fare eco alle richieste del Sign. Pulitanò arrivano le parole di Massimo Alampi, fervente protagonista nella lotta contro l’amianto e l’indifferenza delle istituzioni, suo malgrado figlio di un lavoratore deceduto per mesotelioma, nonché coordinatore ONA Reggio Calabria, che afferma “Nei prossimi giorni, come coordinatore ONA Reggio Calabria, farò delle segnalazioni alla ASL e alla Procura della Repubblica, circa siti di amianto che spargono le fibre mortali e rischiano di provocare malattie e decessi, se non bonificate immediatamente. Mi appello alle Istituzioni per la bonifica, e la messa in sicurezza dei luoghi di vita e di lavoro rispetto a questo killer che ha ucciso mio padre e tanti altri onesti lavoratori, e sconvolto intere famiglie, e per il caso di Reggio Calabria, l’intera comunità. Per questo motivo ho sollecitato il Presidente dell’ONA, Avv. Ezio Bonanni, ad intraprendere azioni penali nei confronti di chi è negligente nelle bonifiche, e a sostenere l’operato del sig. Antonino Pulitanò”

Serena Console

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