LA DIRETTIVA EUROPEA 2023/2668 IMPONE NORME PIÙ RESTRITTIVE ANCHE PER ESPOSIZIONI SPORADICHE E DI BASSA INTENSITÀ. PREOCCUPAZIONE TRA LE IMPRESE PER L’AUMENTO DEI COSTI E DEGLI OBBLIGHI BUROCRATICI. PER L’OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO, FONDAMENTALE L’IMPORTANZA DI TALI MISURE E URGENTE AGIRE IN MODO DECISO
Le novità della Direttiva Europea 2023/2668
La Direttiva Europea 2023/2668, approvata il 13 dicembre 2023, modifica e rafforza quella precedente, cioè la 2009/148/CE, che regolava la protezione dei lavoratori dall’esposizione all’asbesto.
In particolare, introduce importanti cambiamenti sulle cosiddette esposizioni sporadiche e di debole intensità ESEDI, che fino a oggi erano in parte esentate da alcune misure di protezione.
In passato, infatti, la normativa permetteva la disapplicazione di determinate misure, come la riduzione dell’esposizione al minimo o la sorveglianza sanitaria, a patto che l’esposizione non superasse certi limiti e che riguardasse materiali non friabili. La nuova disposizione, tuttavia, elimina molte di queste esenzioni, riconoscendo che anche brevi esposizioni possono rappresentare un rischio elevato.
L’entrata in vigore delle disposizioni della direttiva è fissata per il 1° gennaio 2025. Questo intervallo di tempo permetterà agli Stati membri dell’Unione Europea di adeguarsi alle nuove norme, implementare i cambiamenti necessari e garantire che le nuove regolazioni siano efficacemente integrate nelle pratiche lavorative esistenti. Durante questo periodo di transizione, le imprese e le autorità competenti dovranno prepararsi ad adottare le misure richieste per garantire la conformità con le nuove disposizioni. Ma vediamo cosa prevede.
Alcune delle principali novità
La direttiva stabilisce che tutte le esposizioni, anche se brevi o sporadiche, devono essere documentate attraverso appositi elenchi. Questo significa che ogni lavoratore che possa entrare in contatto con l’amianto, anche per brevi periodi, deve essere registrato. Questo cambiamento mira a garantire una tracciabilità completa e a permettere un monitoraggio più efficace delle esposizioni potenzialmente pericolose.
Le imprese sono ora obbligate a fornire controlli sanitari regolari per tutti i lavoratori esposti. La sorveglianza sanitaria servirà a individuare precocemente eventuali problemi di salute e a garantire che i lavoratori ricevano le cure necessarie tempestivamente.
La direttiva introduce altresì norme più rigide per la riduzione dell’eternit, stabilendo che la presenza di questo materiale deve essere minimizzata senza eccezioni. Ciò significa che anche le attività precedentemente considerate a “basso rischio” devono adottare misure severe per ridurre al minimo il contatto con l’amianto. L’obiettivo è eliminare completamente il rischio, creando ambienti di lavoro più sicuri e proteggendo la salute a lungo termine dei lavoratori. Ma a cosa si deve la preoccupazione delle aziende?
Le preoccupazioni delle imprese
Le nuove norme, seppur necessarie per la salute pubblica, hanno sollevato preoccupazioni tra le imprese, in particolare quelle piccole e medie. Applicare misure stringenti anche per esposizioni considerate di bassa intensità significa un aumento dei costi operativi, legati a:
- sorveglianza sanitaria continua, che richiede l’assunzione di personale medico qualificato e l’organizzazione di check-up regolari per i dipendenti;
- registrazione obbligatoria, che comporta la creazione e il mantenimento di un registro aggiornato di tutti i lavoratori esposti, anche per brevi periodi;
- adeguamenti strutturali e procedurali, per ridurre al minimo l’esposizione in tutti i contesti lavorativi, anche in quelli meno a rischio.
Questi obblighi aumentano infatti i costi e la burocrazia, generando una certa ansia nelle aziende che temono difficoltà nell’adeguamento. Tuttavia, è importante sottolineare che il costo umano e sociale delle malattie asbesto-correlate è infinitamente superiore: la prevenzione è l’unica via efficace per evitare ulteriori tragedie, ridurre il numero di vittime e proteggere le future generazioni.
L’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA)
L’Osservatorio Nazionale Amianto è da anni impegnato nella lotta per la protezione dei lavoratori esposti e la completa eliminazione dell’amianto in Italia. Di conseguenza, sostiene pienamente le misure più restrittive introdotte dalla Direttiva, sottolineando come siano cruciali per ridurre i rischi di nuove esposizioni.
«Le nuove misure introdotte dalla Direttiva UE 2023/2668 sono fondamentali per proteggere i lavoratori e ridurre il rischio di esposizione all’amianto. È essenziale che l’Italia adotti queste norme con fermezza e che si impegnino risorse adeguate per garantire che vengano rispettate», sottolinea l’avv. Ezio Bonanni, presidente ONA.
Un altro aspetto importante del lavoro dell’ONA è la questione della giustizia per le vittime dell’amianto. L’avvocato Bonanni ha più volte denunciato la lentezza dei processi legali e la mancanza di sanzioni adeguate per le violazioni delle normative sulla sicurezza.
«L’ONA rimarrà vigile e continuerà a promuovere l’adozione di regole più severe per garantire che l’Italia diventi un Paese completamente libero dall’amianto. Questo impegno è fondamentale non solo per proteggere i lavoratori ma anche per garantire un ambiente più sicuro e giusto per tutti».