IL BONUS AMIANTO 2024 È UN’AGEVOLAZIONE FISCALE ISTITUITA DAL GOVERNO ITALIANO PER PROMUOVERE LA RIMOZIONE DELL’ETERNIT, MATERIALE NOCIVO PER LA SALUTE E L’AMBIENTE. ATTIVO FINO AL 31 DICEMBRE 2024, CONSENTE UNA DETRAZIONE DEL 50% SULLE SPESE SOSTENUTE PER LA BONIFICA E LA SOSTITUZIONE DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO, ENTRO UN LIMITE MASSIMO DI SPESA, FISSATO A 96MILA EURO PER OGNI UNITÀ PRODUTTIVA OGGETTO DI BONIFICA
Panoramica sull’amianto in Italia
L’amianto è un insieme di minerali naturali fibrosi utilizzati per decenni nell’industria per le sue straordinarie proprietà. Resistente al calore, all’usura e agli agenti chimici, l’asbesto – l’altro nome con cui viene comunemente chiamato lo stesso materiale – nel corso del XX secolo in Italia è stato largamente impiegato in vari settori. Grazie alla sua resistenza al calore e al basso costo, è stato usato, per esempio, nell’industria navale, in quella automobilistica, nella costruzione di edifici, in particolare nelle coperture dei tetti e nelle tubazioni, così come in freni e frizioni di automobili, pavimentazioni e sistemi isolanti.
Pericoli per la salute
Nonostante l’amianto fosse molto diffuso, negli anni ’60 e ’70 sono emerse serie preoccupazioni sulla sua estrema pericolosità per la salute umana. Le sottilissime fibre, se inalate o ingerite, possono causare gravi malattie che hanno un decorso spesso lento e irreversibile. Il mesotelioma ad esempio, uno dei tumori più comuni associati all’esposizione, a tutt’oggi è incurabile e la sua diagnosi avviene in genere solo in fasi molto avanzate. L’asbestosi, una fibrosi polmonare causata dall’accumulo di fibre di amianto, porta a una progressiva riduzione della funzionalità respiratoria.
La messa al bando e i dati sull’amianto in Italia
Nel 1992, con la legge n. 257, l’Italia ha messo al bando la produzione e l’uso di questo minerale. Tuttavia, nonostante la proibizione, molte strutture ed edifici contengono ancora amianto. Cosa che espone la popolazione e i lavoratori a rischi significativi.
Secondo l‘Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), presieduto dall’Avv. Ezio Bonanni, il “killer silente” è ancora presente in oltre 40mila siti industriali e civili, con una stima di circa 32 milioni di tonnellate di materiali contenenti eternit ancora presenti sul territorio. Ogni anno, in Italia, si registrano oltre settemila decessi causati dall’esposizione a questo materiale. Di conseguenza, l’imperativo categorico, secondo Bonanni, è “bonificare, bonificare, bonificare”.
Il Bonus Amianto 2024
In risposta alla necessità di bonificare e sostituire i materiali contenenti asbesto, il governo italiano ha introdotto il Bonus Amianto 2024. Questa agevolazione prevede una detrazione fiscale del 50% sui costi sostenuti per la rimozione del minerale entro un limite massimo di spesa fissato a 96mila euro per ogni unità produttiva oggetto di bonifica.
Ciò significa che se si spendono ad esempio 10mila euro, si possono detrarre 5mila euro dalle tasse. Questa aliquota del 50% è valida per le spese effettuate fino al 31 dicembre 2024. Dopo tale data, il bonus sarà ridotto. La detrazione scenderà al 36% e il tetto massimo di spesa sarà abbassato a 48mila euro. Quindi, se la spesa per la bonifica supera questa soglia, non sarà possibile ottenere la detrazione su quella parte eccedente.
Beneficiari del Bonus
Possono beneficiare del bonus sia privati cittadini sia imprese. Per richiederlo, è necessario presentare una serie di documenti quali:
Certificazione dell’amianto: deve essere fornita una prova che dimostri la presenza di asbesto nei materiali da rimuovere;
Progetto di bonifica approvato: è necessario presentare un piano dettagliato per la rimozione e la sostituzione del pericoloso patogeno, approvato da un professionista abilitato.
Cumulabilità
Il bonus per la rimozione è cumulabile con altre agevolazioni fiscali, come l’Ecobonus e il Superbonus. Questo significa che se si sta anche migliorando l’efficienza energetica dell’edificio, è possibile ottenere ulteriori detrazioni. Ad esempio, se l’intervento di bonifica dell’eternit fa parte di una ristrutturazione che prevede anche il miglioramento energetico, si possono sommare i benefici fiscali delle diverse agevolazioni, aumentando il risparmio complessivo.
Incentivi per le imprese
Le imprese che effettuano la bonifica di eternit possono accedere a contributi a fondo perduto attraverso il bando ISI dell’INAIL. Questo, offre un finanziamento che copre fino al 65% delle spese per la rimozione, fino a un massimo di 130mila euro. Questo aiuto finanziario non deve essere restituito e rappresenta un significativo sostegno per le imprese che intraprendono progetti di smaltimento.
Incentivi per impianti fotovoltaici
Il Decreto FER 2 prevede incentivi aggiuntivi per l’installazione di impianti fotovoltaici che sostituiscono le coperture contenenti amianto. In questo caso, si può ricevere un premio di 12 €/MWh per l’energia prodotta. Questo rappresenta un ulteriore vantaggio economico e incentiva non solo la rimozione dell’asbesto ma anche l’adozione di fonti di energia rinnovabile.
L’ONA in primo piano nella lotta al pericoloso minerale: il bonus è un’iniziativa condivisibile
Secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto, il rischio di esposizione all’amianto è ancora significativo in Italia. Il 2024 ha visto una crescente attenzione verso la bonifica dei siti contaminati, con dati che confermano la necessità di interventi urgenti. La rimozione e il corretto smaltimento del minerale non solo proteggono la salute umana ma contribuiscono anche a un ambiente più sicuro e sostenibile.
«Questa è un’iniziativa sicuramente condivisibile, perché in questo modo è possibile dare un contributo importante allo smaltimento e rimozione dell’amianto», conclude il presidente ONA.
L’Osservatorio Nazionale Amianto tutela da anni le vittime di questo pericoloso cancerogeno. Queste possono richiedere assistenza tramite attraverso il sito o tramite il numero verde gratuito 800 034 294.