DA SIMBOLO DI FIDUCIA E SICUREZZA FAMILIARE A EPICENTRO DI UNA DELLE CAUSE LEGALI PIÙ IMPONENTI DELLA STORIA, JOHNSON & JOHNSON SI TROVA IN UNA POSIZIONE DELICATISSIMA. MIGLIAIA DI AZIONI LEGALI PENDONO SULLA MULTINAZIONALE, TUTTE LEGATE ALLA PRESUNTA CONTAMINAZIONE DA AMIANTO DEL SUO CELEBRE TALCO PER BAMBINI, ACCUSATO DI CAUSARE GRAVI MALATTIE ONCOLOGICHE. CON UN’OFFERTA DI TRANSAZIONE DA 8,2 MILIARDI DI DOLLARI, J&J SPERA DI CHIUDERE DEFINITIVAMENTE LA QUESTIONE MA IL VERDETTO FINALE È PREVISTO PER GENNAIO 2025
La battaglia legale sul talco Johnson & Johnson e il Texas Two-Step
Da anni Johnson & Johnson è sotto accusa per l’uso di talco contaminato da amianto nei suoi prodotti. La multinazionale ha respinto ogni responsabilità, sostenendo che l’iconica Baby Powder fosse sicura, ma una lunga serie di cause legali ha messo a dura prova questa affermazione. Nel tentativo di risolvere le controversie, J&J ha intrapreso una strategia legale conosciuta come Texas Two-Step: la compagnia ha cioè trasferito i costi dei contenziosi a una “società satellite” la, Red River Talc LLC e l’ha portata a dichiarare bancarotta. Con questa mossa, l’azienda ha potuto congelare gran parte delle cause pendenti, cercando una soluzione collettiva.
Tuttavia, questa strategia non è priva di controversie: il giudice ha respinto due precedenti tentativi di bancarotta, sostenendo che J&J non fosse in difficoltà finanziaria. Ora, con un nuovo tentativo in corso in Texas, la compagnia spera che il piano sia approvato, consentendole di risolvere il 99,75% delle cause per cancro ovarico, pur restando fuori dall’accordo i casi di mesotelioma, che saranno trattati separatamente.
Il consenso dei querelanti e le accuse di irregolarità
Il processo per ottenere il consenso dei querelanti non è stato privo di tensioni. Nel settembre 2024, l’83% degli stessi ha accettato l’offerta di transazione da miliardi di dollari proposta da J&J, ma alcuni rappresentanti legali hanno messo in dubbio la legittimità del voto, sostenendo che sia stato manipolato a favore dell’accordo. Ovviamente, il colosso della bellezza ha respinto queste accuse, dichiarando che il processo di voto è stato trasparente e rappresenta una volontà genuina di risoluzione da parte della maggioranza dei querelanti.
Carl Tobias, professore di diritto dell’University of Richmond, ha commentato la situazione sottolineando che la questione della legittimità del voto potrebbe allungare notevolmente i tempi della risoluzione. Al contrario, Erik Haas, responsabile legale globale di J&J, ha dichiarato che l’offerta rappresenta una delle più grandi transazioni mai raggiunte in un contesto di bancarotta legata a torti di massa, e che l’approvazione del piano sarebbe una soluzione giusta e tempestiva per chiudere la vicenda. Ma veniamo al discorso della contaminazione da asbesto.
La connessione tra talco Johnson & Johnson e malattie oncologiche: le prove scientifiche
Le cause legali contro Johnson & Johnson sono supportate da ricerche scientifiche che evidenziano una possibile correlazione tra il talco contaminato da amianto e alcune forme di cancro. In particolare, nel maggio 2024, il National Institutes of Health ha pubblicato uno studio che mette in luce un legame tra l’uso della polvere per bambini e il cancro ovarico nelle consumatrici del prodotto. Questa scoperta ha rafforzato la posizione dei querelanti, che accusano J&J di aver commercializzato prodotti potenzialmente pericolosi senza un’adeguata trasparenza sui rischi.
L’azienda, tuttavia, continua a difendersi, affermando che i suoi prodotti non contengano asbesto e che le malattie dichiarate dai querelanti non siano attribuibili all’uso del loro talco. Nonostante le sue difese, Johnson & Johnson è stata recentemente condannata in un caso emblematico. Lo scorso ottobre, una giuria del Connecticut ha ordinato all’azienda di pagare 15 milioni di dollari in risarcimento a Evan Plotkin, un uomo affetto da mesotelioma. Questo verdetto include anche una somma per danni punitivi, che sarà stabilita successivamente.
Il commento dell’avvocato Ezio Bonanni sulla presenza dell’amianto nel talco
Secondo l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA, la situazione è particolarmente grave. Bonanni ha dichiarato che la presenza di fibre del minerale nel talco è «una minaccia silenziosa e letale per la salute pubblica. Se inalato o applicato su parti delicate del corpo, può causare gravi danni alla salute. Le istituzioni a intensificare i controlli per prevenire ulteriori rischi».
Il caso Johnson & Johnson rappresenta, insomma, un campanello d’allarme per l’industria farmaceutica e per il settore dei beni di consumo. Le accuse legate alla contaminazione da amianto nel talco per bambini hanno messo in discussione la reputazione di un marchio storico, ma hanno anche sottolineato la necessità di regolamentazioni rigorose e di una maggiore trasparenza. Mentre il mondo attende la decisione del giudice nel 2025, resta aperta la questione: riuscirà J&J a ristabilire la propria credibilità o questo capitolo sarà un punto di svolta per la responsabilità aziendale nel settore? In un contesto in cui la salute dei consumatori è più che mai una priorità, questa vicenda potrebbe segnare una nuova era per la tutela dei diritti delle persone e la lotta contro pratiche commerciali potenzialmente dannose.