Prosegue il percorso a piedi del Capitano Pasquale Trabucco con coraggio e impegno civile. Una traversata di 2600 km cominciata il 22 aprile da Castel Sant’Angelo a Roma fino al confine della Scozia al Vallo di Adriano. In onore del 4 novembre e per le vittime del dovere.
Oggi è in cammino verso Starbeck, un villaggio e sobborgo di oltre 6000 abitanti di Harrogate nel North Yorkshire, nel Regno Unito. Solo ieri era a Castelford, una delle cinque località del distretto della Città di Wakefield.

Cammino atletico, storico, atto performativo e testimonianza vivente
C’è un filo rosso che lega l’antico al moderno, il passato imperiale romano al presente travagliato delle battaglie civili. Quel filo lo sta tessendo, passo dopo passo, il capitano Pasquale Trabucco, che dell’antica Roma ha scelto di incarnare un ideale, e non solo un’impresa fisica. Trabucco indossa sulla maglia il simbolo dell’ONA a ricordare le vittime silenziose di una tragedia moderna: gli uomini e le donne che hanno servito lo Stato e la collettività, pagando con la vita l’esposizione all’amianto e ad altre sostanze letali. Un pellegrinaggio laico che, tappa dopo tappa si carica di un significato sempre più profondo.
La sociologia del gesto
Il viaggio di Trabucco si configura come un potente dispositivo simbolico: un corpo che si espone alla fatica per tenere vivo il ricordo dei caduti del 4 novembre è performatività del un gesto che non si esaurisce nell’azione. Crea comunità, dialogo e riflessione diventando un medium tra storia e contemporaneità. Tra il sacrificio antico dei soldati di Roma e quello moderno degli eroi civili dimenticati.
La filosofia della marcia
Trabucco attraversa territori ed interroga confini geografici ed etici. Cos’è un confine oggi? Dove termina il dovere e dove inizia l’oblio?
I veri confini da superare sono quelli dell’indifferenza e della rimozione, i più ardui da attraversare. La sua marcia non appartiene solo a lui: è un appello alla coscienza collettiva. Nella sua figura si fondono la disciplina del legionario, l’ostinazione del combattente civile e la compassione del cittadino che non accetta che i sacrifici dei caduti vengano dimenticati. Ogni passo è un invito a riflettere e a non voltarsi dall’altra parte.
Il 24 giugno, sulla pagina Facebook che usa come diario di bordo, scrive: “La stanchezza comincia a farsi sentire sul serio. Ogni passo ora pesa il doppio. Ogni chilo di zaino sembra pesarne due. È una fatica diversa da quella dei primi giorni, più profonda. Non è solo fisica, è dentro le ossa. È giusto dirlo, perché è la verità: non si tratta più di quanta strada faccio, ma di quanta resistenza ci metto a ogni passo.”
Ma lui procede, con abnegazione, imperterrito fino all’obiettivo. Il 2 luglio è previsto il suo arrivo al Vallo di Adriano. Luogo scelto in quanto confine più settentrionale dell’Impero romano in Britannia. Ed ONA sarà lì con lui.



