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sabato, Giugno 14, 2025

ONA entra in territorio gallico con Pasquale Trabucco, contro l’amianto e per il 4 Novembre

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 “Camminare è pensare con i piedi” scriveva Paul Valéry. Ed il Capitano Pasquale Trabucco, pellegrino contemporaneo, artista situazionista del gesto simbolico, questo lo sa bene. Il suo arrivo in Francia rappresenta una tappa cruciale del lungo percorso che lo conduce da Roma a Castel Sant’Angelo fino ai confini della Scozia, al leggendario Vallo di Adriano. 
Una marcia di 75 tappe, una performance esistenziale che fonde il viaggio con l’impegno, con la memoria.

Oggi Pasquale Trabucco è arrivato in Francia.

Il logo dell’ONA sul cuore

Sul petto di Trabucco, impressa sulla maglietta sbiadita dalla fatica e dal sole, campeggia con orgoglio l’emblema dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Non è solo un logo: è il simbolo dove ogni suo passo diviene un atto di denuncia, una richiesta di giustizia per le vittime dell’amianto, una testimonianza civile che attraversa confini e coscienze. La maglia diventa una bandiera discreta ma inesorabile, una voce per chi non ha più fiato per parlare. La polvere invisibile dell’amianto si scontra con la visibilità di un uomo che decide di farsi portavoce attraverso la sua stessa presenza fisica. L’arte del cammino, in questo caso, è arte del ricordo e della resistenza. Dentro il petto la necessità di sensibilizzare sull’importanza del 4 Novembre, una ricorrenza che desidera venga nuovamente riconosciuta come festività nazionale.
“Auguriamo a Pasquale Trabucco di continuare il suo percorso simbolico con la stessa forza e tenacia che sta portando avanti finora”. Ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente di ONA – Osservatorio Nazionale Amianto.

La data del 4 novembre come messaggio di pace

La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, istituita nel 1919, celebra non solo la vittoria militare, ma anche il coraggio e il sacrificio di oltre 650.000 soldati italiani che persero la vita durante il conflitto. In tutta Italia, cerimonie e commemorazioni si svolgono per rendere omaggio a questi eroi, con deposizioni di corone ai monumenti ai caduti e momenti di riflessione collettiva . Il 4 novembre rappresenta quindi un’occasione per rinnovare l’impegno verso la pace e per ricordare il prezzo della libertà, mantenendo viva la memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per l’unità e l’indipendenza dell’Italia.

L’importanza dell’equiparazione tra vittime del dovere e vittime del terrorismo

L’equiparazione tra vittime del dovere e vittime del terrorismo rappresenta un principio fondamentale di giustizia, equità e riconoscimento del sacrificio compiuto da coloro che hanno servito lo Stato e la collettività con dedizione, fino alle estreme conseguenze.

Pasquale Trabucco è in cammino anche per questo: le vittime del dovere, come appartenenti alle Forze Armate, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, magistrati o funzionari pubblici, spesso subiscono gravi conseguenze fisiche o perdono la vita nello svolgimento del proprio servizio, in contesti di rischio elevato. Il loro sacrificio, tuttavia, è  riconosciuto in misura diversa rispetto a quello delle vittime del terrorismo. L’equiparazione normativa è essenziale per garantire che non vi siano disparità di trattamento in base alla tipologia dell’evento tragico, ma che si riconosca il comune denominatore: l’aver subito un danno irreparabile per aver servito lo Stato.

Oltre ogni confine

Trabucco non corre, non urla, non cerca platee. Cammina. E nel camminare scolpisce nel paesaggio un pensiero: che ogni terra attraversata porta con sé il peso della Storia e la speranza del cambiamento. Il suo silenzio è eloquente, e il suo passo è lento come i processi della giustizia, ma determinato come chi non si rassegna. Sotto cieli francesi, tra il vento delle colline e il brusio dei villaggi, Pasquale è diventato un punto interrogativo vivente. Chi lo guarda si chiede chi sia, cosa stia facendo, e soprattutto perché. E in quel “perché” si trova il riflesso delle urgenze, dei dolori taciuti.

L’omaggio di Trabucco ai caduti

“Una volta arrivato a La Turbie, la prima cosa che ho fatto è stata rendere omaggio al monumento ai caduti e salutare i fanti francesi. Poi ho trovato un alloggio con una vista incredibile sul Trofeo di Augusto, una vista che ripaga di tutte le fatiche.” Ha affermato il Capitano Pasquale Trabucco.

 

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