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domenica, Maggio 18, 2025

Giornata mondiale delle Vittime dell’amianto: l’appello di ONA al Premier

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“Rivolgiamo un appello al Premier Giorgia Meloni per la messa al bando globale dell’amianto. Per il divieto internazionale per la commercializzazione dell’amianto e che ci sia in Italia un forte incentivo per le bonifiche ed evitare così future esposizioni. Solo così questa battaglia potrà essere portata a termine“. Ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto nel video pubblicato su ONA News in occasione della Giornata mondiale delle Vittime dell’amianto.

In Italia, nell’ultimo anno, l’amianto ha strappato alla vita settemila persone. Sessantamila i caduti nell’arco di dieci anni.
Oggi, lunedì 28 aprile, è la giornata dedicata a questi morti. È una ricorrenza spaventosa, carica di nomi che in pochi ricordano. Sono i nomi degli uomini che hanno respirato la morte senza saperlo. Degli operai nelle officine incandescenti, dei soldati nelle navi arrugginite, degli insegnanti nei corridoi polverosi di scuole dimenticate.Tutti inghiottiti da un nemico che non si vedeva e che non faceva rumore.

Nel grande teatro della sofferenza europea, il nostro Paese, superando Germania e Francia, detiene oggi il primato nero di decessi per mesotelioma, il cancro dell’amianto.

Vite spezzate che gridano giustizia contro l’amianto

C’erano mani che costruivano sogni, ponti, treni, ospedali e che oggi tremano nei letti degli ospedali. C’erano occhi che guardavano il futuro, e che oggi si chiudono piano, nel bianco abbacinante delle corsie. Non c’è clamore nella loro agonia. Nessuna battaglia epica. Solo un lento svanire.

A livello globale, il conto delle morti correlate all’amianto supera le duecentomila unità, una stima che l’ONU guarda con angoscia crescente. Eppure, denuncia l’Osservatorio Nazionale Amianto, questi numeri potrebbero essere solo la superficie: molti Paesi, per convenienza o negligenza, occultano i dati di chi muore tra l’indifferenza generale, vittima di esposizioni spesso ignote.

L’Avv. Ezio Bonanni, , spezza il silenzio con parole che pesano come macigni: “Sono stati 7 mila i morti solo nel nostro paese nell’ultimo anno, e il bando globale dell’amianto che semina morte è ancora un’utopia. Sono numeri che non appartengono al passato. Sono volti, storie, famiglie spezzate oggi. Molti non sapevano, altri sono stati ignorati. Troppi sono stati sacrificati nel nome del profitto. Non è più ammissibile che ci governi la lobby dei produttori del minerale killer e che le bonifiche vadano a rilento, nonostante la chiara presa d’atto di tutte le Istituzioni”.

Il mesotelioma non perdona. Non dà seconde possibilità.

Il mesotelioma maligno è una condanna quasi certa. in circa il 93% dei casi, non lascia scampo. Un cancro raro che falcia prevalentemente uomini, molti dei quali operai, soldati, lavoratori dimenticati.

Nel nostro Paese, rappresenta lo 0,8% di tutte le diagnosi oncologiche maschili, e lo 0,3% di quelle femminili. Una malattia che nasce dal passato: il 90% dei casi deriva dall’inalazione inconsapevole di amianto, materiale diffuso a mani piene negli anni Settanta e Ottanta.

Ogni anno in Italia emergono diecimila nuove diagnosi, soprattutto tra uomini che hanno vissuto la loro vita nei luoghi del rischio: fabbriche, cantieri navali, basi militari. Le regioni più segnate sono Lombardia, Piemonte, Liguria e Lazio, che insieme raccolgono oltre la metà dei casi. Intanto, nel mondo, secondo l’OMS, sono ancora 125 milioni i lavoratori esposti al nemico invisibile, e più di 107mila quelli che ogni anno cadono.

Ma la malattia non bussa subito alla porta: spesso dorme per decenni, poi esplode. Gli esperti avvertono: il peggio deve ancora venire. I numeri sono destinati a salire, e il picco di casi è atteso tra la seconda e la terza decade del XXI secolo. In Italia, ogni diagnosi viene censita dal Registro Nazionale Mesoteliomi. Il bando sull’amianto è legge dal 1992, ma la storia non si è chiusa.

L’urlo e la ferita causata dall’amianto

“Questa giornata nazionale non è solo memoria. È un grido. Un richiamo alla responsabilità, alla bonifica, alla giustizia per le vittime e alla tutela di chi oggi vive, lavora, studia in luoghi contaminati. In questa giornata, ricordiamo i caduti invisibili dell’amianto. E riaffermiamo un impegno: mai più profitto sulla pelle delle persone. Mai più silenzio. Mai più vittime”. Aggiunge Bonanni.

Nel 2024 si contano “40 milioni di tonnellate di amianto sparse in un milione di siti, tra cui 50.000 aree industriali e 42 aree considerate di interesse nazionale. La situazione è ancora più drammatica – sottolinea Bonanni – perché il minerale letale si annida anche in 2.500 scuole (dati 2023), mettendo a rischio la salute di oltre 352.000 studenti e 50.000 operatori scolastici”.

E non finisce qui: “circa 1.500 biblioteche ed edifici di valore culturale, insieme ad almeno 500 ospedali, presentano tracce di amianto nei loro impianti e nelle loro strutture: sistemi termici, elettrici, idraulici”. Continua Bonanni.

Mentre la politica discute e le bonifiche arrancano, l’amianto continua il suo lento, spietato massacro. Un massacro silenzioso. Invisibile. E troppo spesso dimenticato.

L’ONA racconta tutto questo

E’ necessario quindi continuare a parlarne il più possibile, scrivere, denunciare. Non solo con i numeri. Non solo con le statistiche. Ma con l’arma della giustizia e della verità. Perché l’amianto non ha solo ucciso i corpi, ha sotterrato memorie. Ed è questa la missione dell’Avv. Ezio Bonanni da circa 30 anni.


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