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lunedì, Settembre 29, 2025

Esposto all’amianto: 200mila euro di risarcimento per famiglia di sottufficiale

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Una sentenza del Tar del Lazio ha stabilito un risarcimento di 200mila euro a favore della famiglia di un ex sottufficiale della Marina Militare. Originario di Sezze (Latina) e residente a Roma, è deceduto per un mesotelioma pleurico riconducibile alla sua lunga esposizione professionale all’amianto.

Per quattro decenni esposto all’amianto

La carriera dell’uomo si è sviluppata nell’arco di circa quarant’anni, durante i quali ha operato su numerose navi militari, oltre a essere stato assegnato a installazioni strategiche. In tutti questi contesti, il sottufficiale sarebbe stato esposto a materiali pericolosi, in particolare amianto.

La diagnosi e la morte per malattia amianto correlata

Nel 2018 è arrivata la diagnosi fatale: mesotelioma pleurico. Poco dopo, la vita del militare si è conclusa, all’età di 81 anni. Soltanto nel 2019, la patologia è stata formalmente collegata al servizio svolto, e nel 2022 il Ministero della Difesa ha riconosciuto  come vittima del dovere, tramite un decreto ufficiale.

Onorificenze e riconoscimenti

Il militare avrebbe ricevuto diversi riconoscimenti nel corso della sua carriera: tra questi, il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana nel 1960 e la Croce d’Oro per l’anzianità di servizio, sia con che senza stelletta. Tuttavia, queste onorificenze non hanno potuto proteggerlo dagli effetti devastanti dell’amianto cui è stato esposto.

L’intervento legale e il verdetto

A sostenere la battaglia legale è stato l’avvocato Ezio Bonanni che ha rappresentato la vedova e il figlio nel procedimento amministrativo. Il Tar ha accolto integralmente il ricorso, stabilendo non solo il risarcimento, ma anche la responsabilità per il danno patrimoniale  non patrimoniale trasmissibile agli eredi (“iure hereditario”).

“Un altro valoroso difensore della Patria stroncato dall’amianto”, ha dichiarato l’avvocato Bonanni. “I numeri purtroppo parlano chiaro: i casi di decesso tra i militari della marina continuano a crescere, confermando i dati epidemiologici allarmanti”.

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