“Una diagnosi precoce in fisioterapia e un trattamento adeguato in cui la Fisioterapia stessa svolge un ruolo non solo nella cura, ma anche e soprattutto nella prevenzione, comporta una riduzione della disabilità e un miglioramento della prognosi e dell’aspettativa di vita“. A dirlo è Annamaria Servadio, Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti (OFI) del Lazio. Con inoltre un “conseguente abbattimento anche dei costi indiretti. La disabilità e i costi economico-sociali derivanti dalla gestione delle patologie muscolo-scheletriche sono infatti direttamente proporzionali al loro stadio di progressione“.
L’occasione era quella del Congresso Nazionale della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) che si è tenuto a Roma dal 9 all’11 novembre. All’interno del programma scientifico, infatti, è stata dedicata un’ampia sessione alla Fisioterapia muscolo-scheletrica.
Diagnosi precoce in fisioterapia: l’interdisciplinarità
La presidente Servadio, presidente di OFI Lazio, ha spiegato l’importanza dell’interdisciplinarità del SSN. “L’interdisciplinarità è il valore primario del nostro SSN – ha evidenziato – che produce salute soprattutto nelle condizioni più complesse, in acuzie come nella cronicità. L’apertura della SIOT ai Fisioterapisti e alla Fisioterapia muscolo-scheletrica descrive il significato reale di quella rete di connessioni tra professioni e professionisti, da sempre esistente con gli specialisti ortopedici, che trasforma in valore salute gli interventi terapeutici di tutti gli attori coinvolti nella cura della persona. Rispondere ai nuovi bisogni di salute delle persone è la sfida da cogliere insieme alle altre professioni sanitarie. Gli “spazi” di cura e di intervento possono essere condivisi da tutti quei professionisti. Essi infatti, possedendo il know-how e la competenza, producono efficacia clinica rilevante in termini di outcome e di cura”.
Ha sottolineato ancora la Presidente Servadio: “I disordini muscolo-scheletrici rappresentano un gruppo eterogeneo di patologie. Hanno un peso considerevole sullo stato di salute della popolazione”. Strettamente correlato alle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico è il ricorso alla protesizzazione. Una tendenza in continua crescita dovuta da una parte all’aumento dell’aspettativa di vita. Dall’altra ai continui miglioramenti apportati sia alle tecniche chirurgiche sia alle caratteristiche dei dispositivi impiantati“.
Ripensare il modello di riabilitazione in Italia
A conclusione della giornata, sottolineata la necessità di ripensare il modello della riabilitazione in Italia; esso dovrebbe essere adattato ai mutati bisogni di salute partendo dai disordini muscolo-scheletrici e dal contributo ormai ampiamente riconosciuto alla Fisioterapia muscolo-scheletrica.
Un nuovo modello di gestione delle malattie acute e croniche che non attenda il verificarsi dei bisogni dei cittadini, ma li intercetti prima che le patologie insorgano o si aggravino. Quindi una diagnosi precoce in fisioterapia, come in altre discipline; che garantisca quindi alla persona interventi adeguati e differenziati in rapporto al livello di rischio o di gravità del problema; puntando soprattutto sulla prevenzione, sull’educazione e sulla promozione del coinvolgimento attivo della persona nel processo di cura.