Cagliari, capoluogo della Sardegna, città famosa per le sue cattedrali e strutture architettoniche, con i suoi oltre 150 mila abitanti. Una meta ambiti per i turisti, soprattutto nei periodi estivi, che in questi giorni sta facendo parlare di se per la scoperta di una discarica abusiva che si estende nei pressi di via Milano. Il problema delle discariche abusive che, oltre a rifiuti di vario genere, comprendono anche materiale contenente amianto è molto frequente in Italia e rappresenta un vero pericolo per la salute umana e ambientale.
Allarme amianto abbandonato a Cagliari
L’area che si estende lungo via Milano, a pochi passi dal centro di Cagliari, si è trasformata in una vera e propria discarica abusiva che sta diventando sempre più grande. Questo accade perché molte persone, invece di smaltire correttamente rifiuti, pericolosi e non, decidono di abbandonarli lungo le strade e fossati senza preoccuparsi di quali conseguenze pericolose possa portare questo gesto. Tra i materiali gettati, anche lastre contenenti amianto. Sempre più di frequente si vedono rifiuti di vario tipo, tra cui l’asbesto, gettati sul territorio. Tra le motivazioni che spingono le persone a farlo, ovviamente senza godere di alcuna giustificazione, sicuramente i costi onerosi a cui andrebbero incontro se decidessero di rimuovere e smaltire correttamente l’amianto rivolgendosi a ditte specializzate. La segnalazione, come si legge su castedduoline.it è arrivata dall’associazione ecologista Gruppo intervento Giuridico.
Le sanzioni per chi abbandona i rifiuti in strada sono aumentate
Attualmente come si legge nel decreto – legge 10 agosto 2023, n. 105 convertito con modificazioni nella legge 9 ottobre 2023, n. 137 le sanzioni a cui va incontro chi abbandona rifiuti sul territorio sono aumentate. Ma, oltre alle sanzioni che possono essere un incentivo a spingere le persone a comportarsi civilmente è anche necessario procedere velocemente alla bonifica dei siti a rischio, solo così il pericolo amianto potrà cessare. Anche perchè, si ricorda, che i sintomi legati all’esposizione e inalazione delle fibre killer possono presentarsi anche a distanza di cinquant’anni dall’ultima esposizione, quindi la strada è ancora molto lunga.
Del resto, per quanto riguarda i rifiuti di contenenti amianto, il pericolo è evidente, nel momento in cui queste parti possono deteriorasi a causa del tempo e degli agenti atmosferici. La loro dispersione nell’aria fa si che chiunque possa inalare queste fibre invisibili e inodore ed essere esposto al rischio di contrarre patologie asbesto correlate, considerando che non esiste una soglia di esposizione al di sotto della quale il rischio di ammalarsi si annulla.
Amianto in Sardegna
In Sardegna, secondo quanto riportato dal report di Legambiente del 2018 “Liberi da amianto”, si parla di 8 milioni di metri quadri di amianto ancora presente sul territorio. Cifra a cui va aggiunto l’amianto usato in struttura private che quindi risulta difficile da stimare. Nell’isola, la fibra killer è presente in 756 aree industriali, in 1.377 edifici pubblici e in 662 coperture in eternit. Numeri che mettono in allarme e che si stima non potranno essere azzerati prima di altri 30 anni.
L’importanza della bonifica
L’unico modo per eliminare concretamente e definitivamente i problemi all’uomo, agli animali e all’ambiente, causati dall’amianto è la bonifica. L’Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, da anni si schierano al fianco della vittime esposte a queste fibre killer, chiedendo la bonifica immediata di tutti i siti contaminati.