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venerdì, Febbraio 7, 2025

California in fiamme: la minaccia invisibile dell’amianto tra cenere e devastazione

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GLI INCENDI CHE STANNO DEVASTANDO LA CALIFORNIA MERIDIONALE DAL 7 GENNAIO 2025 HANNO RIDOTTO IN CENERE MIGLIAIA DI EDIFICI, LIBERANDO NELL’ARIA UNA MISCELA TOSSICA DI SOSTANZE PERICOLOSE COME PIOMBO, ARSENICO E AMIANTO. MENTRE LE FIAMME CONTINUANO A PROPAGARSI IN MODO INCONTROLLATO, L’EMERGENZA SANITARIA SI FA SEMPRE PIÙ GRAVE, CON RISCHI SIGNIFICATIVI SIA PER I RESIDENTI SIA PER I SOCCORRITORI

Incendi in California: un disastro senza fine

La California è nuovamente in ginocchio. Gli incendi, divampati all’inizio di gennaio, hanno già devastato oltre 20mila ettari di terreno e raso al suolo più di 16mila strutture, provocando almeno 28 vittime e centinaia di feriti. La situazione più critica si registra a Los Angeles, dove il cosiddetto “Hughes Fire”, scoppiato il 22 gennaio, minaccia 14mila edifici e continua a espandersi senza controllo. Il Dipartimento delle Foreste e della Protezione Antincendio della California ha dichiarato che, al momento, solo uno dei sei fuochi attivi nel sud dello stato è stato parzialmente contenuto.

Sebbene la California sia tristemente abituata agli incendi boschivi, quest’anno la combinazione letale di venti impetuosi, siccità estrema e temperature eccezionalmente elevate ha reso le fiamme ancora più imprevedibili e devastanti. Tuttavia, oltre ai danni immediati provocati dai roghi, si profila una minaccia ancora più subdola: la dispersione nell’aria di sostanze tossiche, tra cui il temuto amianto.

Amianto nell’aria: il pericolo invisibile

Il crollo di migliaia di edifici costruiti prima del 1980 ha trasformato l’aria di Los Angeles e delle aree colpite in una miscela pericolosa di polveri sottili e composti cancerogeni. Il Dipartimento dello Sceriffo della contea di Los Angeles ha emesso un’allerta specifica per la zona di Altadena, una delle più colpite, dove l’aria è stata definita “altamente tossica” a causa dell’elevata concentrazione di asbesto, piombo e altre sostanze pericolose.

Il “killer silente”, in particolare, rappresenta una delle principali minacce per la salute pubblica. Questo materiale, largamente utilizzato per decenni nella costruzione di edifici residenziali, scuole e strutture pubbliche, diventa estremamente pericoloso quando si deteriora o viene bruciato. 

Secondo il Dipartimento Forestale e Antincendio della California, il 73% degli edifici della zona risale a prima degli anni ’80, un periodo in cui l’amianto era ancora ampiamente impiegato per isolamenti termici, piastrelle, tetti e rivestimenti murali. Con la distruzione di queste strutture, le particelle del pericoloso minerale si mescolano alla cenere e al fumo, esponendo la popolazione a un rischio silenzioso ma letale.

Allerta per i soccorritori e la popolazione

Le autorità sanitarie hanno disposto misure di protezione obbligatorie per i soccorritori, imponendo l’uso di maschere N95 (dispositivi di protezione individuale progettati per filtrare almeno il 95% delle particelle sospese nell’aria). Purtroppo, queste non offrono protezione contro i gas e i vapori chimici, motivo per cui, in situazioni di esposizione prolungata, potrebbero essere necessarie attrezzature respiratorie più avanzate, come i respiratori con filtri P100 o gli autorespiratori (SCBA), utilizzati dai vigili del fuoco nelle aree ad alta contaminazione. 

Risultato? Numerosi vigili del fuoco e agenti di polizia hanno già riportato sintomi preoccupanti, tra cui irritazione agli occhi, tosse persistente, cefalea e difficoltà respiratorie.

Il dottor Jeffrey Velotta, chirurgo toracico del Kaiser Permanente Oakland Medical Center, ha sottolineato l’importanza di protezioni adeguate per chiunque si trovi nelle zone colpite dagli incendi. L’inalazione prolungata di fibre di amianto, infatti, può causare danni irreversibili ai polmoni e portare, a distanza di anni, allo sviluppo di malattie respiratorie fatali. Come il mesotelioma.

Anche i residenti devono affrontare pericoli nascosti. La cenere rimasta dopo gli incendi potrebbe contenere residui di vernici, pesticidi, batterie e sostanze chimiche industriali altamente tossiche. Gli esperti raccomandano di non entrare nelle aree devastate senza adeguati dispositivi di protezione, per evitare il rischio di inalazione di particelle nocive.

L’emergenza richiama alla memoria il disastro avvenuto nell’agosto 2023 a Maui, nelle Hawaii, quando un vasto incendio distrusse interi quartieri, rilasciando sostanze tossiche nell’ambiente. Anche in quell’occasione, le autorità imposero un rigido divieto di accesso alle zone colpite per quasi due mesi, al fine di proteggere i residenti dall’esposizione a contaminanti pericolosi.

Il pericolo delle piogge e delle frane: la contaminazione può diffondersi

Mentre i vigili del fuoco combattono le fiamme, un’ulteriore minaccia incombe sulla California: l’arrivo delle piogge. Se da un lato l’acqua potrebbe aiutare a spegnere gli incendi, dall’altro rischia di provocare frane e smottamenti nelle aree colpite, trascinando con sé detriti contaminati e fibre di asbesto verso zone abitate.

Questo scenario è particolarmente preoccupante, poiché non esiste una soglia sicura di esposizione all’amianto. 

L’avvocato Ezio Bonanni e la battaglia contro l’amianto

Di fronte a questa emergenza, Ezio Bonanni, avvocato e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), ha espresso solidarietà alla popolazione californiana e ha lanciato un appello affinché la gestione del rischio amianto sia affrontata con maggiore rigore.

Bonanni, da anni impegnato nella lotta contro l’esposizione all’amianto, ha sottolineato come gli incendi rappresentino una delle cause più subdole di dispersione di fibre di asbesto, esponendo inconsapevolmente migliaia di persone a un pericolo invisibile ma devastante.

«Lamianto è un killer silenzioso che non uccide immediatamente, ma lascia tracce nel corpo per decenni prima di manifestare i suoi effetti letali», ha dichiarato. 

Il presidente ONA ha inoltre ribadito che i governi devono adottare protocolli rigorosi per gestire le conseguenze sanitarie degli incendi, non solo nel breve periodo, ma anche negli anni a venire, attraverso controlli medici periodici per i residenti esposti.

Gli incendi in California sono solo l’ultimo drammatico capitolo di una crisi ambientale globale, aggravata dai cambiamenti climatici e dall’assenza di politiche di prevenzione efficaci. Mentre le fiamme divorano il territorio e l’aria si carica di sostanze tossiche, il rischio per la salute pubblica cresce esponenzialmente.

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