Il tribunale di Verona condanna il ministero dell’Interno a riconoscere “vittima del dovere” Vigile del Fuoco ammalato per l’amianto nelle macerie del terremoto all’Aquila.
«Quella del Tribunale di Verona – dichiara il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, avvocato Ezio Bonanni – è una sentenza importante perché costituisce la prova che la presenza di amianto nelle macerie del terremoto dell’Aquila, e quindi che le attività di soccorso eseguite senza protezione, hanno causato ai vigili del fuoco intervenuti una preoccupante condizione di rischio».
Il giudice del lavoro del tribunale di Verona, Cristina Angeletti, ha condannato il ministero dell’Interno a riconoscere lo status di «vittima del dovere» a P.N., Vigile del Fuoco esperto, in forza al comando provinciale di Verona.
Il ministero dell’Interno deve, quindi, corrispondere a P.N. i “benefici previsti per le “vittime del dovere” ai sensi dell’art. 1 commi 563,564 della legge 23.12.2005 n. 266 e del d.p.r. 7.7.2006 n. 243 e i benefici pensionistici (incremento retribuzione pensionabile e conferimento della pensione privilegiata ordinaria)”.
Vigile del Fuoco, giudice riconosce il nesso causale
“Tanto premesso – è scritto nella sentenza n. 558/2021 – si ritiene che il nesso causale, con particolare riferimento ai criteri cronologico, topografico, di efficienza lesiva, di probabilità statistica sia a favore della correlazione tra l’esposizione alle molteplici sostanze tossiche durante i sei anni di piena operatività come VdF e il LNH manifestatosi a fine 2012”.
Il ministero, aveva negato il diritto al riconoscimento nonostante la prova del rischio, e contestata anche dell’assenza di dispositivi di protezione adeguati.
Il giudice ritiene sussistente il requisito di “vittima del dovere”
Nel 2012, il Vigile del Fuoco ha contratto il linfoma non Hodgkin, che gli ha procurato un danno biologico pari al 25%. P.N. che oggi ha 50 anni, è stato esposto all’amianto e ad altri cancerogeni durante le operazioni di smaltimento delle macerie del terremoto dell’Aquila del 2009.
Il giudice, “alla luce dell’istruttoria testimoniale che ha evidenziato missioni particolarmente urgenti e pericolose (come quella svolta dopo il terremoto dell’Aquila) che sia sussistente ed integrato il requisito richiesto. Anche sotto il profilo della verosimile riconducibilità dell’inalazioni tossiche ai servizi di soccorso urgente espletati”.
Interventi dei VVFF ad alto rischio di esposizione a cancerogeni
L’Osservatorio Nazionale Amianto da anni denuncia la condizione di rischio amianto e altri cancerogeniche ha un forte impatto epidemiologico sulle condizioni di salute di tutti i vigili del fuoco.
«Per questi motivi – dichiara l’avv. Bonanni – abbiamo chiesto che nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) siano stanziate risorse per l’ammodernamento delle dotazioni e per una più efficace sorveglianza sanitaria. Tenendo conto anche degli addetti al settore privato che svolgono mansioni di pronto intervento in caso di incendio e terremoto con alto rischio di esposizione ad amianto, a sostanze tossiche e cancerogene».
L’Osservatorio nazionale Amianto ha istituito un servizio di assistenza per le vittime del dovere con il numero verde 800 034 294 e con lo sportello telematico di assistenza