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mercoledì, Ottobre 16, 2024

Passività amianto: Johnson & Johnson le scarica su nuova filiale

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Passività amianto: Johnson & Johnson, lo scorso 14 ottobre ha scaricato le sue passività legate al “talco all’amianto” su una nuova filiale

Per farlo, ha presentato istanza di protezione fallimentare, avvalendosi del “Capitolo 11”, una controversa norma della legge fallimentare del Texas.

Favorevole alle imprese, la norma consente di scorporare le redditività dalle passività aziendali.

Reuters ha riferito per la prima volta a luglio che J&J stava esplorando la possibilità di scaricare le sue passività relative al talco, dichiarando bancarotta.

J&J: una delle tante aziende a utilizzare la norma per le sue passività

J&J non è la prima azienda a utilizzare questa “strategia di riorganizzazione”.

Il colosso del legname Georgia-Pacific ha utilizzato l’affiliata Bestwall nel 2017 per limitare le sue passività relative all’amianto.  

Trane Technologies e Saint-Gobain stanno andando nella stessa direzione.

Strategie legali simili sono state utilizzate nei tribunali fallimentari dai membri della famiglia Sackler, proprietaria del produttore di OxyContin Purdue Pharma.

Anche il Comitato Olimpico degli Stati Uniti e i Boy Scouts of America, che affrontano una raffica di reclami relativi agli abusi sessuali, si sono appellati a questa discutibile legge.

Johnson & Johnson nell’occhio del ciclone

Grazie a questa mossa, J&J cercherà di risolvere, in maniera “indolore”, le circa 38.000 cause legali, attuali e future, legate alla presenza di amianto nella polvere di talco.

La famosa “baby powder” per neonati, avrebbe infatti causato gravi problemi medici, inclusi tumori ovarici e mesotelioma, ai suoi consumatori.

La manovra di bancarotta di J&J tuttavia sta provocando l’indignazione generale.

LTL Management assorbe le passività di J&J

Ad agosto, un gruppo di avvocati aveva tentato, senza successo, di bloccare la ristrutturazione aziendale.  

Un tribunale fallimentare statunitense nel distretto del Delaware aveva difatti rifiutato di emettere un ordine restrittivo contro J&J. 

La nuova filiale, che consentirà a J&J di beneficiare delle leggi sulla protezione fallimentare, si chiama LTL Management LLC.

LTL ha presentato istanza di fallimento in un tribunale federale di Charlotte, North Carolina.

Di conseguenza, le vittime di amianto dovranno accettare accordi economici inferiori, mentre Johnson & Johnson potrebbe risparmiare un bel po’ di miliardi di dollari.

 “I consumatori non possono recuperare danni contro una grande azienda solvibile. Devono rivalersi su questa società fittizia più piccola creata da J&J”, ha dichiarato uno dei legali delle vittime.

Lo sdegno dei legali

 “Questo è pazzesco. Quello che sta accadendo è un crimine aziendale, come non abbiamo mai visto “, ha dichiarato l’avvocato newyorkese Daniel Wasserberg, specializzato in casi di talco contaminato all’amianto.  

“Amo gli Stati Uniti d’America, ma oggi è un giorno triste”.

È assurdo che, in nome del profitto “una megacorporazione come Johnson & Johnson possa assumersi le responsabilità per migliaia di casi di cancro e morte”.

Lo ha fatto inserendoli in un nuovissimo ‘spin-off’ in Texas, per poi fallire poche settimane dopo”.

L’entità del risarcimento 

Intanto, il tribunale fallimentare dovrà determinare l’importo da mettere in un fondo fiduciario, in modo che LTL Management possa potenzialmente risarcire i richiedenti presenti e futuri.  

Nel più recente deposito in tribunale, J&J ha affermato di aver già stanziato un fondo pari a 2 miliardi di dollari.

Botta e risposta fra azienda e legali

Circa la decisione di ricorrere al fallimento, la multinazionale fornisce una discutibile giustificazione.

“Stiamo intraprendendo queste azioni per fare chiarezza su tutti i casi“, ha dichiarato in una nota Michael Ullmann, vicepresidente esecutivo di J&J e consigliere generale.  

Mentre continuiamo a sostenere fermamente la sicurezza dei nostri prodotti cosmetici a base di talco, riteniamo che risolvere questa questione nel modo più rapido ed efficiente possibile sia nel migliore interesse dell’azienda e di tutte le parti interessate”.

 “Questo puzza“, ha detto in una dichiarazione l’avvocato Andy Birchfield, un querelante dell’Alabama che rappresenta le vittime del talco contaminato. Sostengono che il loro prodotto sia sicuro e poi tentano di nascondersi dietro la bancarotta”.  

“J&J può correre, ma non può nascondersi” ha chiosato il legale.

La multinazionale non si cura delle polemiche 

Incurante delle polemiche, Johnson & Johnson afferma che dichiarare bancarotta sia totalmente legittimo.

Durante una telefonata con gli investitori, il direttore finanziario di J&J Joseph Wolk, ha difeso la manovra fallimentare e ha nuovamente ribadito l’assoluta mancanza di nocività dei prodotti a base di talco per bambini.

Stranamente però, la produzione della baby powder si è interrotta lo scorso anno.

 “Esiste un processo consolidato che consente alle aziende, che affrontano sistemi illeciti abusivi di risolvere i reclami in modo efficiente ed equo”, ha affermato Wolk.

 “Saranno i tribunali fallimentari a decidere. Non spetta agli avvocati dei querelanti e nemmeno a Johnson & Johnson”, ha aggiunto.

Passività amianto e “bancarotta fraudolenta”

La risposta di J&J, fondata sulla legittimità della norma, non ha soddisfatto i legali.

I detrattori ritengono che questo sia un mezzuccio, grazie al quale, società e individui facoltosi, usano il fallimento per bloccare le cause, senza effettivamente presentare istanza di fallimento.

John G. Simon, Professore Emerito di Giurisprudenza presso la Yale Law School dell’Università della Georgia, ha descritto aziende ricche come Johnson & Johnson come “truffatori”.

Ha inoltre sostenuto che tali aziende e organizzazioni, ricevono i benefici della protezione del Capitolo 11 mentre “sostengono solo una frazione degli oneri associati”.

I critici affermano anche che le leggi fallimentari permissive consentono alle aziende di presentare istanza di fallimento nelle giurisdizioni federali “favorevoli” alle società.

E difatti, Johnson & Johnson ha sede nel New Jersey, ma queste manovre legali sono state eseguite in North Carolina e Texas.

Altre voci contro Johnson & Johnson 

 “Un’altra gigantesca società sta abusando del nostro sistema fallimentare per proteggere i suoi beni ed eludere la responsabilità per il danno che ha causato alle persone in tutto il paese“, ha twittato la senatrice Elizabeth Warren.

Anche l’American Association for Justice, una coalizione di avvocati processuali, ha criticato la manovra di J&J e ha chiesto una legislazione per bloccare questo tipo di tattica legale.

 “Moltissimi americani soffrono di cancro, o piangono la morte di una persona cara, a causa del talco tossico per bambini che Johnson & Johnson ha messo sul mercato“, ha affermato il gruppo in una nota. 

La loro condotta e la trovata fallimentare sono tanto spregevoli quanto sfacciate”.

Cosa accadrà in futuro?

Negli ultimi mesi, studiosi di diritto, membri bipartisan del Congresso e gruppi di difesa dei consumatori, hanno lanciato un allarme.

Ricorrere ai tribunali fallimentari nel tentativo di bloccare le cause è per loro fonte di preoccupazione.

Vedremo cosa succederà in futuro. Unica certezza è che l’amianto, in tutte le sue forme, è letale.

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