Un’attenzione particolare è stata rivolta al rischio amianto a Taranto. L’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, durante la presentazione a Roma della conferenza stampa, dal titolo “Italia: la Repubblica dell’Amianto”, ha riservato uno spazio particolare alla realtà di Taranto.
“Un’indagine epidemiologica effettuata dall’Osservatorio Nazionale Amianto ha fatto emergere che a Taranto c’è un 400% in più di casi di cancro tra i lavoratori impiegati nelle fonderie Ilva.
Per il personale impiegatizio, esposto solo in via indiretta, invece, è stata riscontrata un’incidenza di cancro superiore del 50%.
Se si paragona chi lavora come impiegato nell’Ilva di Taranto alla popolazione di Taranto, l’indice di mortalità è comunque superiore al resto della popolazione della città e a sua volta l’indice sulla popolazione di Taranto è comunque superiore a quello di ogni altra città.
Andrebbero fatte indagini epidemiologiche di coorte e un’indagine per valutare il tasso di mortalità”, dichiara il Presidente dell’ONA.
Per quanto riguarda la sola città di Taranto, purtroppo anche le attività della Marina Militare hanno dato il loro funesto contributo.
Infatti, la spesa sanitaria per curare i cittadini e lavoratori dalle patologie provocate dalle esposizioni e dall’inquinamento dell’Ilva di Taranto è pari a circa 4.000.000.000 di euro, a cui si aggiungono le altre spese.
L’amianto non è stato quindi un business
L’ONA si prepara quindi ad un nuovo ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Più di 3milioni sono stati i lavoratori esposti all’amianto nel corso dei decenni. Ma ancora oggi ci sono centinaia di migliaia di cittadini esposti e quindi il rischio di contrarre patologie asbesto-correlate non può dirsi circoscritto.
Le quantità di amianto sono pari a circa 40milioni di tonnellate, di cui 34milioni a matrice compatta e circa 6milioni in matrice friabile. Inoltre vi sono circa 50mila siti e 1milione di micrositi, con continua riduzione allo stato pulverulento ed inalazione che si aggiunge all’ingestione provocata dalla presenza di amianto nell’acqua potabile per effetto dell’utilizzo di tubature con amianto, ovvero in cemento amianto.
I numeri relativi ai dati sull’amianto, questo big killer silenzioso e devastante, che miete vittime in tutta Italia sono devastanti; si stimano, infatti, circa 6.000 decessi l’anno correlati a patologie asbesto correlate. Decessi che potevano essere largamente evitati se le istituzioni avessero impedito in maniera tempestiva l’utilizzo dell’amianto.
L’emergenza, dunque, non è soltanto sanitaria e giudiziaria, ma è anche sociale ed economica, perché tali patologie sono molto invalidanti, e determinano una necessità di assistenza, terapie e cure, e perché morti cruente, come quelle che provoca l’amianto e che sconvolgono intere famiglie anche dopo il decesso, e spesso, intere comunità.
Amianto a Taranto: nota tecnica di assistenza medico-legale
L’Osservatorio Nazionale Amianto assiste, rappresenta e difende i lavoratori e cittadini esposti e vittime dell’amianto, e i loro familiari.
Per maggiori informazioni, e per poter chiedere assistenza tecnica, medica e legale puoi accedere al sito istituzionale dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Potrai così acquisire tutte le informazioni e i riferimenti delle sedi territoriali, e ti potrai rivolgere direttamente alla presidenza nazionale, anche per richiedere assistenza medica e legale, anche per permettere ai lavoratori esposti ad amianto di accedere al prepensionamento con l’accredito dei benefici contributivi ex art. 13, comma 7 e comma 8, della Legge 257/92 (per poter accedere a questo diritto è sufficiente consultare la relativa sezione del sito dell’Associazione).
Per poter chiedere l’assistenza medica e legale è sufficiente inoltrare una richiesta all’indirizzo e-mail:
osservatorioamianto@gmail.com
Per maggiori informazioni, sul diritto al risarcimento dei danni e per un parere legale, il Presidente dell’Associazione, l’Avv. Ezio Bonanni, può essere contattato inoltrando una richiesta all’indirizzo e-mail:
avveziobonanni@gmail.com
L’Avvocato Ezio Bonanni, Presidente ONA, vi risponderà e vi fornirà del tutto gratuitamente tutte le informazioni richieste.
Il Presidente, Avv. Ezio Bonanni, può essere contattato anche telefonicamente al n. 0773/663593 e fornirà ogni ulteriore chiarimento si rendesse necessario.