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mercoledì, Novembre 12, 2025

Giappone e amianto, ricerca su rischi occupazionali e monitoraggio

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Un recente studio pubblicato in Giappone il 4 novembre 2025 ha evidenziato come l’esposizione allamianto continui a rappresentare un rischio significativo per i lavoratori giapponesi. Questo nonostante il divieto totale del materiale introdotto nel 2012. La ricerca, condotta da Leli Hesti Indriyati, Masamitsu Eitoku, Naw Awn J-P, Taro Tamura e Narufumi Suganuma della Kochi Medical School, ha analizzato in profondità le industrie in cui i lavoratori sono maggiormente esposti alle malattie correlate all’amianto.

Metodologia dello studio

La ricerca si è basata su un ampio dataset tra il 2006 e il 2022. Inoltre ha incluso dati sulle richieste di indennizzo per danni sanitari da amianto e informazioni sulla gestione sanitaria della pneumoconiosi. Le occupazioni a rischio sono state classificate secondo la Japan Standard Industrial Classification. Mentre i rapporti di incidenza sono stati calcolati attraverso analisi di regressione.

Risultati principali

I risultati indicano che i lavoratori del settore edile presentano il più alto rischio di sviluppare patologie, con particolare riferimento a asbestosi e carcinoma polmonare. Anche nei cantieri navali e nell’industria ceramica si osservano livelli significativi di rischio. Tra tutte le malattie correlate all’amianto, il mesotelioma si conferma la più diffusa, sottolineando la necessità di una sorveglianza sanitaria continua per chi ha avuto esposizioni passate.

Implicazioni per la salute e la prevenzione

La ricerca suggerisce che, nonostante il divieto, le malattie continuano a manifestarsi, rendendo fondamentale:

  • Monitorare costantemente i lavoratori con esposizione pregressa
  • Implementare programmi di prevenzione settoriali, con particolare attenzione a edilizia, cantieri navali e produzione ceramica
  • Sviluppare politiche sanitarie mirate e aggiornate per ridurre l’impatto futuro delle malattie

Contesto storico e normativo

L’amianto ha avuto un ruolo importante nell’industria giapponese del dopoguerra, con importazioni che raggiunsero circa 350.000 tonnellate nel 1974. Nonostante le raccomandazioni il suo utilizzo è continuato fino ai primi anni 2000, causando un numero significativo di malattie professionali e decessi. Il sistema di indennizzo economico giapponese ha riconosciuto la correlazione con le patologie, evidenziando l’importanza storica della regolamentazione legislativa dell’amianto.

“Lo studio conferma la necessità di strategie preventive, monitoraggio continuativo e politiche mirate per ridurre l’impatto delle malattie correlate nei prossimi anni.” Ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni dell’Osservatorio Nazionale Amianto in Italia.

Fonte: Indriyati L.H., Eitoku M., Naw Awn J-P., Tamura T., Suganuma N., Significant risk of developing asbestos-related diseases in Japan’s industries: An analysis of workers’ compensation, Published: 04 November 2025, Special Issue: Occupational Health and Safety, Kochi University, Japan.

doi: 10.3934/publichealth.2025053
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