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lunedì, Settembre 29, 2025

Amianto: materia della morte tra progresso, responsabilità e oblio collettivo

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“La scienza può spiegare i meccanismi della materia. La coscienza deve decidere come usarla.”  Ezio Bonanni, presidente Osservatorio Nazionale Amianto(ONA).

L’eternità del rischio amianto

L’amianto, conosciuto anche come asbesto, è un minerale naturale che ha incarnato uno dei paradossi più inquietanti della modernità: la convivenza tra innovazione tecnica e morte silenziosa.
Attraverso i nostri canali di comunicazione interna ed esterna, continuiamo il nostro processo di diffusione consapevole. Segnaliamo a tal proposito un recente articolo consultabile de LA STAMPA – 6.6.25.

Numeri spaventosi

30.000 nuove diagnosi di mesotelioma in Italia ogni anno.
7.000 morti dall’ultimo anno per patologie legate all’amianto.
40 milioni di tonnellate di amianto ancora presenti in scuole, ospedali, caserme, abitazioni, navi, treni, infrastrutture civili. E ogni fibra, invisibile a occhio nudo, può uccidere.

Il nemico ovunque: la natura cancerogena dell’amianto

Oggi domenica 8 giugno ribadiamo questi dati, che si aggiornano quotidianamente. Lo facciamo perché chi lotta contro le patologie asbesto correlate non conosce giorni di tregua o riposo.
L’amianto non è una singola sostanza, ma una famiglia di silicati fibrosi. Le sue varianti principali crisotilo, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite e antofillite, hanno tutte la capacità di frantumarsi in microfibre aerodisperse, altamente inalabili.
E’ assurdo pensare che la messa al bando in Italia è avvenuto solo nel 1992, pur essendoci studi che ne documentavano la tossicità.

“Già nel 1899, il medico inglese H. Montague Murray documentava malattie polmonari associate all’inalazione di polvere d’amianto. Ma fu solo nel 1960, grazie a J.C. Wagner in Sudafrica, che venne ufficialmente riconosciuto il legame tra esposizione e mesotelioma pleurico, un tumore raro ma letale. Oggi è classificato cancerogeno di gruppo 1 dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) dell’OMS.” Ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

In ricordo di chi non c’è più e di chi lotta ancora

Le malattie asbesto correlate sono molteplici. Ma dietro i numeri ci sono nomi, esseri umani che magari si sono ammalati di asbestosi, mesotelioma e tumori perché sono entrati a contatto con l’amianto sul posto di lavoro.
Tra coloro che continuano a resistere c’è Iole Fornasiero, una donna che si sarebbe ammalata di mesotelioma pulendo i pavimenti di un ospedale infantile di Alessandria dove vi sarebbe stato linoleum amianto.
La citiamo come un caso limite: generalmente il mesotelioma non lascia scampo dopo appena due anni dalla diagnosi. Lei invece lotta di cinque dei suoi 77.

La cartina tornasole dell’etica di una civiltà

Il filosofo Hans Jonas, nel suo capolavoro “Il principio responsabilità”  del 1979, sosteneva che “l’uomo moderno ha acquisito un potere senza precedenti sulla natura, ma non ha sviluppato un’etica corrispondente alla portata di questo potere”.
L’amianto è una delle prove materiali di questo limite umano. Oggi ne conosciamo i danni, abbiamo gli strumenti per evitarli, ma resta una domanda aperta: abbiamo la volontà politica e morale di farlo?
La risposta a questa domanda determinerà non solo la salute pubblica del prossimo secolo, ma anche il livello etico della nostra cultura.

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