Una mobilità alternativa, digitale ed ecologica è lo specchio di una società “sana”
Mobilità: le alternative esistono?
Mobilità. 12 luglio 2022. Il tradizionale modello “auto-centrico”, basato prevalentemente sul trasporto individuale, produce una serie di effetti negativi.
I costi “indiretti” sono facilmente identificabili: inquinamento, congestione, costi sanitari dovuti agli incidenti, costi per la costruzione e manutenzione delle infrastrutture stradali, costi energetici e via discorrendo.
Oggi, soprattutto nei grandi centri urbani, congestionati da un traffico incontrollabile, sta prendendo piede una nuova forma di condivisione dei mezzi di trasporto (tra cui il car sharing, bike sharing o l’utilizzo del monopattino elettrico) .
Uno studio sulla mobilità alternativa
Lo studio delle alternative ai mezzi di trasporto tradizionali, è divenuto oggetto di una ricerca che ha coinvolto i cittadini romani.
Oltre a chiedere un potenziamento dei trasporti urbani, gli abitanti della Capitale, vedono nel digitale una opportunità per migliorare la mobilità.
A offrire una fotografia dettagliata della situazione attuale è la Fondazione Italia Digitale, che negli spazi di Binario F di Facebook, ha dato via a una interessante iniziativa dal titolo “Mobilità urbana e nuove tecnologie”.
Organizzato dalla II sezione lavoro, realizzato dall’istituto Piepoli, lo studio ha presentato le principali tendenze nell’ambito della mobilità urbana.
Monopattino elettrico: una soluzione valida, ma non per tutti
In particolare è emerso un crescente consenso, non solo da parte dei giovanissimi, ma anche degli over quaranta, verso il monopattino, considerato la principale alternativa al trasporto pubblico.
Nella stragrande maggioranza, i cittadini romani sono favorevoli all’utilizzo di monopattini e biciclette in sharing.
I dati parlano chiaro: l’80% dei giovani si muove con il monopattino elettrico. Tra gli over 64, la scelta cala drasticamente della metà.
Sì all’uso del digitale nel settore mobilità
L’uso del digitale come strumento per migliorare la mobilità alternativa al mezzo privato, ha ottenuto il pieno consenso da parte degli intervistati.
La tecnologia sembrerebbe infatti in grado di dare un contributo decisivo.
Un terzo degli intervistati ha dichiarato che bisognerebbe tuttavia incrementare i mezzi in sharing, mentre i più giovani si ritengono abbastanza soddisfatti della situazione attuale.
Il parere degli esperti
Livio Gigliuto, vicepresidente dell’Istituto Piepoli afferma «la maggioranza dei romani è favorevole all’uso di monopattini e biciclette in sharing. E’ interessante notare come, tra i giovani, i monopattini siano addirittura la prima alternativa al trasporto pubblico. Quella per lo sharing non è una passione generazionale: in questo momento, circa un terzo degli intervistati vorrebbe più mezzi in condivisione, ma sono proprio i meno giovani a richiederli. Infine è sorprendente come 6 cittadini su 10 promuovano l’idea di ridurre i parcheggi per auto private per destinarli ai mezzi in sharing».
«Quanto emerso nell’indagine – spiega Francesco Di Costanzo, presidente Fondazione Italia Digitale – rappresenta uno strumento di pianificazione importantissimo per la mobilità di Roma. Come Fondazione siamo impegnati nel promuovere l’innovazione in ogni ambito, dimostrando come la chiave ‘digitale’ stia diventando insostituibile per capire meglio come evolve ogni settore della vita delle persone. A Roma quello della mobilità è molto sentito, e come Fondazione abbiamo voluto contribuire, con questo studio, a prefigurarne gli sviluppi».
Una questione di ecologia
Interessante l’analisi della dott. Cristina Donofrio, General Manager Bird Italia: «Il dato rilevante che emerge da questa ricerca è che i romani non solo promuovono la mobilità alternativa ma considerano biciclette e monopattini in sharing una risorsa per combattere il traffico e l’inquinamento».
In effetti, l’unico modo per contenere la CO2 emessa dalle auto consiste nel diminuire l’utilizzo dei mezzi inquinanti.
L’elogio della bicicletta
Nel 1973, il sociologo austriaco Ivan Illich scrisse un libro dal titolo “Elogio della bicicletta”. Un saggio “profetico” nel quale introdusse, ancora prima delle istanze ecologiste, il concetto di risparmio energetico e mobilità “salutare”.
Oggi, a distanza di quasi cinquant’anni, la bicicletta (elettrica), grazie anche agli incentivi, sta assumendo un ruolo sempre più importante nel trasporto urbano alternativo. Stesso discorso vale per i monopattini elettrici.
«Per noi di Bird – continua Cristina Donofrio– è una conferma perché, operando oltre 400 città nel mondo, sappiamo quanto la micro mobilità porti benefici concreti per la salute e la qualità della vita delle persone. Allo stesso tempo a Roma, esattamente come in tutte le grandi città, condividiamo l’importanza di avere regole chiare nell’uso dei monopattini, per incrementare la sicurezza e difendere il decoro. Anche la tecnologia può essere di grande aiuto, ad esempio con i parcheggi virtuali che stiamo sperimentando in centro città. È importante saper lavorare insieme, pubblico e privato, per rendere la mobilità di Roma sempre più sostenibile».
Mobilità in una società “sana”
Una società ”sana” dovrebbe richiedere “una tecnologia a basso consumo energetico e consentire agli uomini di spostarsi alla velocità di una bicicletta”, sosteneva Illich.
Usare la bicicletta o il monopattino, richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un’auto, se ne possono spostare trenta nello spazio occupato da un’unica vettura.
La ricarica di una batteria per la pedalata assistita si presta bene all’uso di pannelli fotovoltaici.
Anche le diverse forme di mobilità condivisa come il bike sharing, il car sharing, il car pooling, i bus a chiamata, i taxi collettivi, possono affiancarsi al trasporto pubblico.
Appare evidente che è possibile costituire soluzioni eco-compatibili per realizzare una società a misura d’uomo.
Una mobilità non solo digitalizzata
Se la digitalizzazione è perfetta per ottimizzare la raccolta dati e la conseguente scelta delle migliori soluzioni disponibili, da sola non basta. Occorre affiancarla a un processo di decarbonizzazione e decentralizzazione.
La decarbonizzazione per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, la decentralizzazione per favorire una distribuzione più equa della popolazione sul territorio.
Per quanto riguarda la digitalizzazione, già esistono delle App per smartphone per la ricerca delle soluzioni di mobilità individuale o collettiva in tempo reale.
Conclusioni
Il meeting rappresenta una conclusione, che in realtà non vuole essere un punto di arrivo ma di partenza.
Tracciare dei “percorsi” di mobilità compatibili con un modello radicalmente differente da quello attuale, ci potrebbe aiutare nel discriminare tutta una serie di scelte che ci avvicinano o allontanano da una società più equa.
Non ci resta che augurare un buon lavoro a chi insegue questa direzione.