Si è appena svolta una ricorrenza significativa.
Il 12 ottobre è infatti una data importante a livello internazionale perché è stata istituita come Giornata nazionale delle vittime del lavoro. Viene osservata ogni anno per commemorare le persone che hanno perso la vita o sono rimaste ferite sul posto di lavoro a causa di incidenti o malattie professionali.
Un ruolo decisivo è costituito quindi dalle vittime del dovere.
Origini della giornata
La ricorrenza è promossa dall’Anmil, Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, con diverse cerimonie di commemorazione anche sul nostro territorio.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare governi, datori di lavoro e società civile sull’importanza di adottare misure efficaci per prevenire infortuni e malattie professionali.
Perché il 12 ottobre
La scelta di questa data vuole ricordare le vittime di tutte le tipologie di incidenti e malattie correlate al lavoro, senza distinzione di Paese o settore. Ogni anno, eventi, manifestazioni e campagne di sensibilizzazione si svolgono in questo giorno, per tenere vivo il ricordo delle vittime e promuovere una cultura della sicurezza e prevenzione.
Il legame con la salute e sicurezza sul lavoro
La giornata assume oggi un significato ancora più forte, considerando che oltre ai rischi immediati legati agli incidenti, esistono pericoli meno visibili ma ugualmente letali, come l’esposizione a sostanze tossiche – tra cui l’amianto – che causano malattie gravi spesso diagnosticabili solo anni dopo l’esposizione.
Nonostante siano passati decenni dalle prime restrizioni e proibizioni, l’amianto continua a rappresentare un problema urgente per la salute pubblica e la sicurezza sul lavoro in molte aree del mondo.
“Secondo recenti rapporti internazionali, ogni anno si registrano ancora centinaia di migliaia di morti causate dall’esposizione a questo materiale altamente tossico.” Ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
L’amianto: un killer ancora presente
L’amianto, una fibra minerale usata ampiamente fino agli anni ’80 in edilizia, industria navale, produzione di automobili e altri settori, è noto per la sua capacità di causare gravi patologie respiratorie, tra cui l’asbestosi, il mesotelioma pleurico e diversi tipi di tumori polmonari.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 125 milioni di persone nel mondo sono esposte professionalmente all’amianto, con una stima di circa 200.000 morti annuali attribuibili a malattie legate all’esposizione.
Le sfide della bonifica e prevenzione: una questione ancora aperta
Secondo la International Labour Organization (ILO) e l’ONA, la rimozione sicura dell’amianto è un processo complesso e costoso, che richiede norme rigorose, personale specializzato e monitoraggio continuo per evitare contaminazioni ambientali e rischi per la popolazione.
“Molte strutture pubbliche e private, tra cui scuole, ospedali e impianti industriali, sono ancora parzialmente contaminate o sottoposte a bonifiche incompiute.” Continua Bonanni.
L’impatto sociale ed economico delle malattie da amianto
“Oltre alla tragedia umana, le malattie da amianto rappresentano un grave onere economico per i sistemi sanitari. Lo studio “Global Asbestos Disease Burden” pubblicato nel 2024 stima che i costi diretti e indiretti associati a queste malattie superano i 2 miliardi di dollari l’anno solo nei Paesi ad alto reddito.” Puntualizza Bonanni.
Limitate politiche efficaci e non sufficienti investimenti nella prevenzione può aumentare ulteriormente i costi futuri, aggravando disuguaglianze sociali e sanitarie.
Giornata nazionale delle vittime del lavoro: un appello alla responsabilità globale
Il 12 ottobre, con eventi in tutto il mondo, l’ONA quindi rinnova l’appello a governi, imprese e organizzazioni sindacali affinché si impegnino concretamente:
- Per l’abolizione totale dell’amianto in tutte le sue forme
- Per il rafforzamento delle norme di sicurezza e il controllo degli ambienti di lavoro
- Per il sostegno alle vittime e alle loro famiglie, attraverso programmi di assistenza e risarcimento
- Per una politica di bonifica rapida e trasparente degli edifici e delle aree contaminate
Solo con un’azione coordinata e decisa si potrà davvero ridurre il triste bilancio delle vittime dell’amianto e garantire un futuro più sicuro ai lavoratori di tutto il mondo.
Il lavoro sicuro è un diritto fondamentale
La lotta contro l’amianto rimane una delle più grandi sfide per la salute pubblica globale. La giornata di oggi è un invito a mantenere alta l’attenzione, investire in prevenzione e mettere al centro la tutela della vita dei lavoratori.
“La sicurezza sul lavoro non può essere un optional, né una battaglia solo locale: è un diritto umano imprescindibile che deve essere garantito ovunque, senza compromessi.” Conclude Bonanni.