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venerdì, Novembre 7, 2025

Francesco Fumarola: riflessioni sull’ex Ilva ed il diritto del lavoro

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Pubblichiamo un articolo dal titolo “Il prezzo del diritto al lavoro sicuro a Taranto” di Francesco Fumarola riguardante il suo personale confronto tra la realtà industriale ex-Ilva a Taranto e i contenuti del diritto al lavoro costituzionalmente riconosciuto.
Un contenuto elaborato in vista della scadenza del termine, prevista per lunedì 15 settembre, per la presentazione delle manifestazioni di interesse per l’acquisti degli asset dell’Ilva.

Il requisito delle domande per il mantenimento dell’occupazione

Nell’elaborato – afferma Fumarola – sono messe in luce le criticità delle mansioni lavorative della catena produttiva e il difficoltoso percorso della giurisprudenza per il riconoscimento della tutela risarcitoria anche ai congiunti delle vittime.

Inoltre l’autore sottolinea che “l’introduzione del bando di gara per la vendita degli interi asset aziendali conferma la volontà dello Stato di produrre un acciaio sostenibile, ma richiedendo un ulteriore requisito delle domande dove essere contenuta la specificazione dell’impegno a mantenere costante il tasso occupazionale.”

Occupazione e salubrità

“Il successo delle nuove disposizioni riguardanti il nuovo piano industriale – che, si spera, possa costituire veramente un punto di svolta per la situazione tarantina – deve fronteggiare sicuramente la tematica riguardante la sicurezza del lavoratore. Dichiara Fumarola.
Afferma inoltre che gli accenti dovrebbero essere posti oltre che sul mantenimento del tasso occupazionale, anche sulla salubrità.

Un passaggio di filosofia morale

Il saggio di Fumarola non è soltanto un’analisi critica sulle contraddizioni storiche sulla difficile convivenza tra produzione industriale, occupazione e tutela ambientale e della salute. Offre un’occasione concreta di riflessione etica sull’esistenza ed i suoi principi basilari.
Infatti, in un frammento del suo scritto, leggiamo:Non si tratta di profitti o prodotti. Si tratta di vite umane, irrimediabilmente segnate dalle conseguenze di un’attività industriale che deve essere ridimensionata – o fermata – alla stregua non solo dei costi precedentemente esposti, ma dei diritti violati e dell’afflizione vissuta dalla cittadinanza.”

Invitiamo pertanto alla lettura del testo al seguente link

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