Temperatura media in aumento nelle grandi città e meno precipitazioni. È la fotografia del rapporto dell’Istat “I cambiamenti climatici” pubblicata oggi, 28 marzo 2022, e basata su dati del 2020.
Nei capoluoghi di regione italiani la temperatura media annua segna un’anomalia di +1,2°C sul valore climatico 1971-2000. In crescita anche alcuni estremi di caldo: aumenta di 15 giorni la stagione estiva e sono 18 in più le notti di caldo tropicale.
La precipitazione totale scende in media di 132 mm sul corrispondente valore del periodo 2006-2015.
Una nota positiva è quella dell’aumento degli interventi di forestazione urbana, utili per la mitigazione, presenti in 47 capoluoghi (31 nel 2011).
Nelle tre maggiori città l’inquinamento atmosferico è in lieve miglioramento. Milano, però, è penalizzata dalla scarsa presenza di aree verdi, Roma ha il tasso di motorizzazione più elevato e Napoli il parco circolante più obsoleto.
Cambiamenti climatici: gli obiettivi da raggiungere
Nell’ultima Conferenza della Nazioni Unite sul Clima COP26 (novembre 2021), 197 Paesi hanno adottato il Glasgow Climate Pact, indicando in +1,5°C l’obiettivo per contenere la temperatura media sotto la soglia critica. Questo perché con temperature più alte gli effetti sarebbero devastanti, dai fenomeni atmosferici senza controllo, alla perdita del 99% della barriera corallina, all’innalzamento dei mari.
Nel pacchetto clima ed energia Fit for 55 di luglio 2021 l’Unione europea ha adottato strategie di policy per raggiungere entro il 2030, nell’ambito del Green Deal, la riduzione delle emissioni di gas serra del 55%.
Le statistiche prese in considerazione dall’Istat nello studio comprendono tutti quei dati ambientali, sociali, economici che misurano le cause antropiche dei cambiamenti climatici, gli impatti sui sistemi naturali e antropici, gli sforzi per contrastarne le conseguenze e per adattarsi a queste.
I 44 indicatori coprono le aree connesse alle cause antropiche, distinte tra determinanti (9 indicatori) ed emissioni di gas climalteranti (9), agli impatti sui sistemi antropici e naturali (13), alle risposte del sistema socio-economico per ridurre le cause dei CC attraverso azioni di mitigazione (8) o per reagire alle loro conseguenze medianti azioni di adattamento (5).
In 50 anni la temperatura è salita di 1,2 gradi
I dati del 2020 non sono incoraggianti. L’Italia è infatti troppo vicino alla soglia di 1,5 gradi di global warming che con il Paris agreement si è impegnata a non superare.
Le città sono una cartina di tornasole per capire quanto sia aumentato il riscaldamento globale. Solo nei capoluoghi della penisola, in 50 anni la colonnina di mercurio è salita di 1,2 gradi arrivando a 15,8°C, confrontando le temperature medie di oggi con quelle del periodo 1971-2000.
Gli estremi nelle temperature anche danno il senso di quanto stia accadendo. Nel 2020 i giorni estivi – quelli con temperatura massima maggiore di 25°C – in media sono stati 112, mentre salgono a 56 le notti tropicali ovvero quelle con temperatura che non scende sotto i 20°C.
Piovosità, indicatore non incoraggiante
Anche la piovosità è un indicatore che ci sta avvisando da tempo. Il 2020 è stato l’anno con meno pioggia dell’ultimo decennio, alla pari con il 2011. In città in media la diminuzione di piogge è arrivata a -132 mm sul corrispondente valore medio del periodo 2006-2015. Qui ancor più che con la temperatura gli scostamenti dalla media sono corposi. Napoli resta a secco con -423,5 mm, seguita da Catanzaro (-416) e Catania (-359,7). E rispetto al 2006-2015 ci sono stati 11 giorni senza pioggia in più.
Cambiamenti climatici, l’Ona tutela l’ambiente
L’Ona – Osservatorio nazionale amianto e il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, sono impegnati nella lotta all’amianto. Si tratta di un minerale altamente cancerogeno che contamina ancora il nostro territorio. Nonostante sia stato bandito nel 1992 con la Legge 257, le bonifiche sono in ritardo e le fibre killer sono ancora presenti nell’ambiente a causa di vecchi edifici in cui ancora non è stato rimosso.
L’Ona ha nella sua missione la tutela dell’ambiente in generale. Il presidente dell’Ona ritiene, infatti, come è ormai assodato, che sia strettamente legata alla tutela della salute di tutti gli esseri umani.