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mercoledì, Novembre 12, 2025

Addio a Beppe Vessicchio: “dove son cresciuto l’amianto era dappertutto”

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Un caloroso saluto al direttore d’orchestra Beppe Vessicchio, scomparso l’8 novembre 2025 a Roma, a 69 anni, per una polmonite interstiziale, aveva dichiarato di essere cresciuto a Bagnoli, zona dilaniata dall’amianto. Amato dal pubblico per il suo volto sereno, incorniciato da una barba diventata icona, simbolo della melodia gentile che attraversa i decenni.

Un’infanzia segnata dalla strage dell’amianto in Italia

Bagnoli è un quartiere napoletano segnato per anni dalla presenza di amianto e industrie pesanti come l’area dell’ex fabbrica Eternit.
E’ qui che veniva prodotto il composto di cemento- amianto. Suo padre lavorava proprio nello stabilimento ed era era morto per una malattia causata dall’amianto.
Nel 2023, ospite di Verissimo, Beppe Vessicchio aveva parlato apertamente dei suoi problemi respiratori .
“Non è difficile pensare che quella lunga esposizione potrebbe aver contribuito alla compromissione dei suoi polmoni.” Ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
La bonifica dell’area ex Eternit è cominciata solo nel duemilaventi e continua ancora adesso.

Ricordando la sua infanzia, aveva descritto le giornate trascorse vicino le fabbriche dove l’aria era densa di polvere grigia.


“Agli operai veniva persino dato latte da portare a casa, convinti che potesse “ripulire” i polmoni.” Ha dichiarato Vessicchio in un’intervista.
Inoltre aveva confessato di aver perso molti amici d’infanzia, vittime del mesotelioma pleurico, malattia asbesto correlata.
Da quella terra ferita era nata la sua passione per la musica e l’armonia.
La musica è la mia medicina” è il concetto che ha condiviso, con la dolcezza e la lucidità che lo hanno sempre contraddistinto.

Riportiamo qui le sue parole: Sono nato e cresciuto a Bagnoli, papà era un funzionario dell’ex Eternit. L’amianto era dappertutto. Stavamo in un comprensorio di palazzine, quattro famiglie: i superstiti oggi sono pochi. Io, mio fratello e mia sorella giocavamo con le vasche d’amianto. Poi c’erano anche gli aghi di ferro dell’Italsider: noi bambini ci divertivamo a riempire dei sacchi di terriccio e poi a passarci sotto dei magneti. Vedevamo gli aghetti.”

L’Avv. Ezio Bonanni e le dichiarazioni dell’ONA 

“Apprendere che anche il padre di Vessicchio fosse una vittima dell’amianto ci restituisce la proporzione immane del dramma. L’amianto ha sconvolto la vita di milioni di persone.” Ha aggiunto Bonanni. “Come ONA uniamo quindi al cordoglio di chi lo ricorda come maestro di armonia e umanità.”

Un successo che ha attraversato le generazioni

Considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra e arrangiatori italiani, Beppe Vessicchio ha rappresentato per oltre quarant’anni un ponte tra cultura pop e musica colta.
Ha diretto più volte al Festival di Sanremo, collaborando con grandi nomi come Gino Paoli e Roberto Vecchioni. Nel 2001 è entrato nel talent show Amici di Maria De Filippi, dove ha insegnao direzione e arrangiamento orchestrale ai giovani cantanti.
Attivo sin dagli anni ’70 nel contesto della musica napoletana, ha collaborato con artisti come Edoardo Bennato, Peppino di Capri e Nino Buonocore.
Nel corso della carriera Vessicchio ha lavorato con anche Gino Paoli, Andrea Bocelli, Zucchero, Ornella Vanoni, Ron, Biagio Antonacci, Elio e le Storie Tese, e molti altri.

La musica come medicina

Nel libro “La musica fa crescere i pomodori. Il suono, le piante e Mozart: la mia vita in ascolto dell’armonia naturale” scritto da Peppe Vessicchio con la collaborazione di Angelo Carotenuto
racconta la sua vita, la musica, e il rapporto tra suono, piante e armonia naturale. E’ qui che si leggono le riflessioni del maestro sulla musica come energia vitale e sul suo effetto sugli esseri viventi.
Vessicchio spiega come le vibrazioni sonore possano interagire non solo con l’orecchio, ma anche con il corpo umano, influenzando il sistema endocrino, i globuli bianchi e altri parametri biologici.
Un capitolo è dedicato agli esperimenti sulle piante, in cui note armoniche e composizioni di Mozart hanno accelerato la fioritura e la crescita di coltivazioni, dimostrando che le piante percepiscono le vibrazioni sonore.
L’autore unisce musica, scienza e filosofia, mostrando come i suoni possano generare un equilibrio naturale e migliorare la vitalità.

E’ in questo passaggio poetico che possiamo quindi dedurre che Vessicchio, cresciuto in una Terra contaminata, avesse forse cercato anche attraverso la musica la cura per l’anima e per il corpo.

I funerali si sono tenuti in forma privata, nel rispetto della volontà dei familiari.

 

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