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mercoledì, Novembre 5, 2025

Uranio, tre cinesi arrestati in Georgia per tentativo di traffico

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Le autorità georgiane avrebbero fermato tre cittadini cinesi sospettati di aver tentato di acquistare illegalmente circa 2 chilogrammi di uranio, equivalenti a circa 4,4 libbre. Secondola fonte, per il Servizio di Sicurezza dello Stato della Georgia (SSSG), i sospetti avevano pianificato di comprare la sostanza radioattiva per 400.000 dollari e di trasportarla in Cina passando per la Russia.

Contesto e importanza

La Georgia, ex stato sovietico, ospitava diversi siti nucleari prima del crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. Negli ultimi anni, le autorità del paese hanno sventato numerosi tentativi di traffico illegale di materiali nucleari e radioattivi. Questi episodi evidenziano l’importanza di controlli rigorosi e di sistemi di sicurezza efficaci per prevenire il rischio di uso illecito di sostanze nucleari.

Dettagli dell’indagine

Secondo Newsweek, alcuni membri della presunta organizzazione criminale con base in Cina avevano inviato persone in Georgia per reperire uranio. Mentre uno dei cittadini arrestati si sarebbe attivamente messo alla ricerca di materiale nucleare in varie località del paese.

Il fermo è avvenuto mentre erano in corso trattative per l’acquisto dell’uranio, grazie al lavoro dei servizi di intelligence georgiani. I tre sospetti sono stati arrestati nella capitale Tbilisi, mentre le loro residenze temporanee a Tbilisi e a Batumi sono state perquisite. Uno dei fermati si trovava in Georgia senza documenti validi.

Conseguenze legali

In Georgia, l’acquisto, il trasporto o la vendita di materiali nucleari o radioattivi comporta pene fino a cinque anni di reclusione, mentre il possesso di uranio può portare a una condanna fino a dieci anni. I media locali riferiscono che i tre cittadini cinesi rischiano di affrontare fino a un decennio di carcere.

Precedenti casi di traffico di uranio

Le autorità georgiane hanno già affrontato altri episodi di traffico nucleare negli ultimi anni. Nel luglio 2025, un cittadino straniero e un georgiano erano stati arrestati per un tentativo di vendita di uranio da 3 milioni di dollari, potenzialmente destinato a dispositivi esplosivi o attacchi terroristici.

Nel maggio 2023, le autorità avevano scoperto un piano per vendere materiali radioattivi per circa 2 milioni di dollari nella città occidentale di Poti. Altri arresti risalgono a marzo 2019 e ai tre anni precedenti, tutti legati a tentativi di vendere isotopi di uranio come uranio-238 e uranio-235, quest’ultimo utilizzabile in reattori nucleari o per armi.

Reazioni degli esperti

I sospetti sono stati identificati e arrestati grazie all’uso di informazioni operative dettagliate durante le trattative illegali.

Robert Kelley, esperto nucleare presso lo Stockholm International Peace Research Institute, ha commentato che il traffico di materiali nucleari rimane un pericolo significativo, non solo perché è illegale, ma anche perché evidenzia lacune nei sistemi di controllo, contabilità e frontiera di diversi Paesi. Tuttavia, Kelley ha precisato che molti dei casi rilevati riguardano quantità piccole e uranio impoverito naturale, o leggermente arricchito, non materiale adatto per armi nucleari.

Fonte: https://www.newsweek.com/

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