Ogni anno, nel silenzio dei numeri, 200mila vite si spengono. Vite strappate, come foglie portate via dal vento di una polvere invisibile, ma letale. Amianto, un nome che echeggia nel dolore di chi ha respirato la sua ombra. Di chi ha visto i suoi giorni spegnersi uno dopo l’altro, risucchiati da mesotelioma, tumore al polmone, asbestosi.
Arriva forte il grido del presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’avv.Ezio Bonanni, che continua a lottare per queste persone che non sono numeri ma vite rimaste invisibili. In Italia, l’amianto è stato bandito nel 1992, ma le cicatrici di quel passato sono ancora vive, e i conti con il presente sono duri.
Le vittime non sono solo numeri, ma volti, famiglie spezzate da un male che non fa rumore. he non si vede, ma che è lì, a strappare lentamente la vita. Per questo la frase di Bonanni divenuta ormai storia: “l’Italia ha messo al bando l’amianto, ma l’amianto non ha messo al bando l’Italia” è un richiamo forte alla responsabilità. Per non dimenticare, per fermare un dramma che continua a mietere vittime, per costruire un futuro che non sia più segnato dalla tragedia di un passato negato.
La necessità di una comunicazione capillare
Tenere alta l’attenzione sul tema dell’amianto è essenziale per prevenire ulteriori danni e sensibilizzare le persone sui rischi di esposizione a questo materiale pericoloso. Una comunicazione efficace deve arrivare in ogni angolo della società. Dalle scuole alle aziende, dalle case private ai luoghi di lavoro, in modo che ogni cittadino divenga consapevole dei rischi e delle modalità di protezione.
È fondamentale che le informazioni vengano diffuse in modo chiaro e comprensibile, per evitare che altre vite siano. L’obiettivo dell’Osservatorio Nazionale Amianto è anche quello di creare un’efficace cultura della prevenzione. E lo si può fare informando in modo continuo e costante, per ridurre al minimo le tragedie.
Amianto sul Sentiero del Tidone
Abbandonato sul Sentiero del Tidone asbesto. Delusione e rabbia nel comune di Borgonovo per la scoperta. La situazione ha costretto l’amministrazione locale a utilizzare risorse pubbliche per affrontare l’emergenza e procedere alla rimozione del materiale.
L’amministrazione ha annunciato di aver sporto denuncia contro ignoti e di aver incaricato una ditta specializzata per la rimozione. Infine, ha invitato i cittadini a segnalare eventuali informazioni alla polizia locale o ai carabinieri di Borgonovo per aiutare a identificare i responsabili.
Interrogazione di Ilaria Fontana (M5S) ai ministeri
Ilaria Fontana, vicecapogruppo del M5S alla Camera ha sottolineato che gli strumenti attuali non sono sufficienti a fronteggiare la situazione. Ha chiesto un aggiornamento urgente del Piano nazionale amianto per risolvere problemi nella raccolta dati e nella pianificazione delle bonifiche.
Il fondo per la rimozione dell’amianto ha avuto una buona adesione da parte degli enti locali, ma le risorse sono limitate. Fontana ha presentato un’interrogazione ai ministeri dell’Ambiente e della Salute per chiedere un’accelerazione nella pubblicazione della mappatura e la previsione di nuovi finanziamenti per le bonifiche.
Mille morti ogni anno solo in Piemonte
In Piemonte, ogni anno si registrano circa 1.000 morti a causa di malattie legate all’amianto. La Regione sta cercando di accelerare gli interventi di bonifica e prevenzione. Sono stati censiti oltre 1.800 siti contaminati, di cui il 29% risulta effettivamente inquinato, mentre il 17% ha già completato la bonifica.
Per monitorare e prevenire i rischi, è stato sviluppato un geoportale pubblico in collaborazione con ARPA Piemonte, che consente ai cittadini di consultare lo stato delle aree contaminate. Inoltre, è stata introdotta una piattaforma digitale che permette alle imprese di gestire in modo trasparente i piani di lavoro per la rimozione dell’amianto, con procedure semplificate anche per i cittadini che vogliono rimuovere piccole quantità di amianto dalle proprie abitazioni.
A Inveruno, messa in sicurezza e demolizione scuole
A Inveruno, comune della provincia di Milano, è stato dato il via libera alla rimozione dell’amianto presente nelle vecchie scuole, che saranno successivamente demolite.
Le analisi effettuate sugli edifici scolastici hanno rivelato la presenza di amianto, trovato nei sigillanti dei serramenti delle ex scuole elementari di via Veneto e nel tetto della vecchia bidelleria, mentre nelle ex scuole medie di via Palestro l’amianto era presente nella colla del pavimento in linoleum. Dopo aver valutato i piani per la rimozione e lo smaltimento del materiale pericoloso, sono arrivate le autorizzazioni per la bonifica.
Successivamente gli edifici saranno demoliti, con l’abbattimento previsto entro metà giugno, una volta completate tutte le operazioni di smaltimento. I costi per il trattamento dell’amianto ammontano a 48mila euro più IVA e saranno sostenuti dal Comune, mentre l’impresa incaricata si occupa dei lavori di demolizione.
Una volta liberato il sito, l’area delle ex scuole elementari potrebbe essere trasformata in appartamenti a prezzi accessibili per giovani coppie, mentre sul terreno delle ex scuole medie si prevede la costruzione di una palestra.
Gelo d’amianto
L’abbraccio mortifero dell’amianto non avvisa, non lascia scampo, continua a mietere vittime nonostante i divieti, le leggi, le promesse di bonifica. Il ricordo di chi è caduto non deve svanire: lottare per chi ha perso la vita è un atto di giustizia, di memoria e di responsabilità collettiva che ONA continuerà a portare avanti con ossequioso impegno.