L’amianto è responsabile dal 55 all’88% dei casi di tumore al polmone sui posti di lavoro, ma colpisce anche laringe e ovaie, oltre a causare tutti i casi di mesotelioma. Il dato diffuso dall’Ansa arriva dall’ultimo rapporto dell’Agenzia per l’ambiente dell’Unione europea (Aea): “Battere il cancro, il ruolo dell’ambiente in Europa”.
Tumore al polmone e mesotelioma nei posti di lavoro
“Tutte le forme di amianto – spiega l’Agenzia nella relativa nota stampa – sono noti agenti cancerogeni, associati al mesotelioma e a tumori polmonari, della laringe e delle ovaie. Sebbene l’Ue l’abbia vietato nel 2005, l’amianto è ancora presente in edifici e infrastrutture. Con conseguente esposizione dei lavoratori impegnati in attività di ristrutturazione e demolizione. Inoltre, i tumori continuano a manifestarsi molti anni dopo l’esposizione”.
L’inquinamento provoca il 10% dei casi di cancro in Europa
Il rapporto mette in evidenza come l’inquinamento dell’ambiente e dei posti di lavoro sia causa del 10% dei casi di cancro in Europa.
L’inquinamento dell’aria, all’esterno e all’interno degli immobili, è collegato all’1% di tutti i tumori in Europa, e causa circa il 2% di tutte le morti per cancro. Solo per il cancro ai polmoni, la percentuale sale al 9% delle morti.
L’esposizione al radon è legata al 2% di tutti i casi di tumore, e la radiazione ultravioletta naturale al 4%, specie per il melanoma.
Il fumo passivo aumenta il rischio di cancro fino al 16% in persone che non hanno mai fumato. Il 31% degli europei è ancora esposto al fumo ambientale da tabacco in casa, sul lavoro, nel tempo libero, negli istituti scolastici o in ambienti pubblici.
Alcune sostanze chimiche usate nei luoghi di lavoro in Europa e rilasciate nell’ambiente sono cangerogene. Tra queste piombo, arsenico, cromo, cadmio, acrylamide, pesticidi, Bisfenolo A e Pfas.
Tumori, 3 milioni di nuove diagnosi ogni anno
I numeri legati al cancro sono spaventosi: sono 3 milioni le nuove diagnosi e 1,3 milioni i decessi ogni anno in tutta l’Unione Europea. Come è possibile immaginare le ripercussioni sono pesantissime sulla nostra società. Oltre alle immense sofferenze dei pazienti e delle loro famiglie vanno considerati anche i costi economici (stimati in circa 178 miliardi di euro nel solo 2018), che sono enormi.
Tumore al polmone, necessario modificare i nostri comportamenti
In base allo studio dell’AEA, è possibile ridurre la maggior parte di questi fattori di rischio oncologico di tipo ambientale e professionale prevenendo l’inquinamento e modificando i comportamenti.
Diminuire l’esposizione a questi rischi rappresenta una soluzione efficace, anche in termini di costi, per ridurre i casi di tumore e i relativi decessi e tutelare la salute.
La lotta all’amianto dell’Ona
La lotta all’amianto è l’obietto che da anni si prefigge l’Ona. Attraverso il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, è al fianco dei lavoratori vittime dell’asbesto e delle loro famiglie. Con una puntuale e specifica assistenza legale necessaria ad ottenere i giusti risarcimenti, ma anche con un supporto medico e tecnico.
L’Osservatorio elabora studi e raccoglie dati sul fenomeno per troppo tempo taciuto in Italia. Per saperne di più è possibile leggere l’ultima pubblicazione dell’avvocato Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“. Infine ha realizzato una App per la segnalazione dei siti contaminati. La mappatura e le bonifiche sono, infatti, l’unico modo per evitare altre malattie e altre vittime.