A Sassari anche i privati potranno beneficiare di finanziamenti per la rimozione dell’amianto. L’amministrazione provinciale ha stanziato, infatti, 1 milione e 300mila euro per le bonifiche degli edifici contenti asbesto.
Non solo: potrà presentare domanda anche chi ha soltanto la disponibilità di un immobile e non sia per forza il proprietario. Potranno quindi liberare l’abitazione (ma anche esercizi commerciali), anche locatari, comodatari e usufruttuari.
La somma è destinata a edifici o strutture residenziali, ma anche a negozi, piccole attività commerciali e artigianali, edifici a uso agricolo, industriale e dismessi.
Ogni beneficiario può ottenere fino a 15mila che andrà a coprire il 60% delle spese ammissibili. Con questi fondi è possibile pagare la predisposizione del cantiere di lavoro, la progettazione e la predisposizione del piano di lavoro da presentare alla Asl. L’attività di bonifica dei manufatti contenenti amianto, ma anche il trasporto e lo smaltimento presso una discarica autorizzata.
L’amianto e il suo uso scellerato
L’amianto è un minerale presente in Italia in grande quantità. È facilmente estraibile a basso costo, flessibile e ha grandi capacità fonoassorbenti e ignifughe. Per questo è stato considerato il minerale “perfetto” e impiegato in tantissime produzioni in particolare tra gli anni ’60 e ’80.
Già dagli inizi del ‘900, però, se ne conosceva la pericolosità. Gli operai che lo lavoravano, infatti, contraevano malattie legate all’apparato respiratorio in una percentuale maggiore rispetto al resto della popolazione. Due studi scientifici del ’45 dimostrarono che fosse cancerogeno. Subito però informazioni fuorvianti contribuirono a non far nascere una consapevolezza tra i lavoratori e le aziende continuarono ad utilizzarlo fino in Italia fino alla messa al bando, nel 1992.
Negli anni ’60 un nuovo studio ha individuato i danni dell’amianto. La più grave malattia legata a questo minerale è il mesotelioma. Poi tutta una serie di tumori, come quello al polmone, e di patologie asbesto correlate.
Le bonifiche come quelle di Sassari sono necessarie
L’Inail riconosce oggi il mesotelioma come malattia sentinella, perché causata esclusivamente dall’asbesto, e registra i casi in un rapporto che viene regolarmente pubblicato. L’ultimo è il VII Rapporto ReNaM.
Alle vittime del mesotelioma bisogna aggiungere tutte le altre, per un totale di 7mila decessi l’anno, come spiega l’avvocato Ezio Bonanni nel “Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“. I dati raccolti dall’Osservatorio nazionale amianto, di cui l’avvocato Bonanni è presidente, parlano chiaro.
È necessario accelerare con le bonifiche, che dopo 30 anni dalla legge che ha vietato il minerale killer sono fortemente in ritardo, per evitare nuove esposizioni e altri morti.
Bonifiche che sono però onerose, e che devono essere per questo sostenute dall’amministrazione, come in questo caso a Sassari. Sono necessari importanti investimenti per rimuovere l’amianto da oltre 1 milione di siti ancora contaminati.