Salvatore Garau: “A partire dal 17 febbraio 2017, l’AFEA Onlus (Associazione Famiglie Esposti Amianto) entra a far parte del Coordinamento Amianto pro Comparto Difesa (CAD).
Da parte nostra è vivo e fervido l’impegno, in ogni sede e in ogni luogo. Affinché la lacunosa legislazione vigente, che lo stesso Consiglio di Stato ha dichiarato essere in qualche parte oscura, imperfetta od incompleta, venga modificata in favore dell’affermazione dei diritti degli operatori della Difesa e Sicurezza Nazionale Vittime dell’Amianto e degli altri fattori nocivi.
Su questo versante ribadiamo, inoltre, la ferma contrarietà alla sola ipotesi di passare all’INAIL la competenza della valutazione del danno subìto dal personale delle Forze Armate. Se tale ipotesi dovesse concretizzarsi sarebbe un danno permanente per tutti i gli operatori della Difesa e Sicurezza Nazionale! Un esempio lampante di inadeguatezza dell’INAIL è rinvenibile nelle negate certificazioni dell’esposizione ad Amianto nei confronti del personale militare imbarcato!
Il problema da superare rimane la normativa non adeguata. È necessario creare ed enfatizzare il ruolo della sanità militare, in quanto la stessa INAIL non è a conoscenza di tutte le molteplici attività svolte dai militari. Riteniamo che l’obiettivo del Progetto di Legge (PdL) AC 4243 presentato dall’On. Cirielli e altri, accolga positivamente, sebbene in parte, le istanze delle Vittime rappresentate con il documento CAD 012/2016 PREVENIRE-CURARE-ASSISTERE.
Pertanto, le Associazioni componenti il CAD, unitariamente e singolarmente, chiedono ai Parlamentari di ogni schieramento e alle Associazioni che si battono per l’affermazione dei diritti degli operatori della Difesa e Sicurezza Nazionale di sostenere la ratio del predetto PdL AC 4243, affinché la specificità riconosciuta al personale del Comparto difesa e sicurezza non rimanga, come si legge in alcuni documenti, una manifestazione mirabile di ipocrisia,[…]”.
Tesi di Salvatore Garau condivise dall’ONA
Le tesi descritte da Salvatore Garau, sono condivise da ONA, rappresentata dal suo Presidente, Avv. Ezio Bonanni. Ne parla anche nel corso del recente convegno dal titolo “Amianto nella marina militare”. Qui ha ribadito che su queste posizioni le tesi di tutte le associazioni e delle vittime sono univoche.
“L’Osservatorio Nazionale Amianto, lotta da tempo affinché ci sia giustizia e perché chi ha sbagliato paghi – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, il Presidente dell’ONA -. È un diritto delle vittime quello di sapere se ci sono o meno delle responsabilità per le loro malattie, ovvero per il decesso dei tanti militari, non solo quelli della marina ma anche quelli dell’esercito e dell’aviazione.
E’ un loro diritto quello di vedersi riconosciuta la causa di servizio e gli indennizzi riconosciuti alle vittime del dovere, parificate alle vittime del terrorismo. Molte volte ho visto queste vittime aggirarsi per i tribunali, chiedere le date di fissazione delle udienze, penali e civili, oppure sollecitare gli organi amministrativi. Il tutto affinchè decidano sulle loro istanze. Uno Stato può dirsi civile prima di tutto se bonifica. Poi se cerca di riparare i danni che ha creato – continua il Presidente.
“Qui siamo di fronte ad un vero bollettino di guerra. Ciò è inaccettabile. Potevano essere utilizzati materiali sostitutivi. Potevano esserci delle dotazioni specifiche. Invece, ancora oggi, dobbiamo continuare ad assistere ad istanze di giustizia e qualche volta a delle incredibili assoluzioni anche per prescrizione!
Chiediamo giustizia per questi morti, servitori dello stato che hanno messo la loro vita al servizio dello stato e sono stati ripagati con malattie sofferenze, lutti e tragedie- dichiara l’Avvocato Bonanni-. Confidiamo e ci auguriamo che ci possa essere una puntuale applicazione degli strumenti di prevenzione primaria e di sorveglianza sanitaria, così come di indennizzi e risarcimenti”.