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giovedì, Settembre 21, 2023

NASA: rischio amianto negli uffici dell’agenzia spaziale

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Quando pensiamo alla NASA, l’agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti, ci vengono in mente razzi e astronauti che vagano per la luna con le loro tute spaziali. 

Purtroppo, notizie recenti collegano l’agenzia spaziale a qualcosa di molto diverso: il rischio amianto.

La NASA nasce nel 1958, quando l’amianto era un materiale da costruzione comunemente usato e accettato sia negli Stati Uniti sia altrove. 

Innumerevoli edifici contengono ancora materiali di amianto, che non sono mai stati rimossi e la strada verso la definitiva messa al bando sembra ancora lunga. 

NASA: Timori fondati

L’amianto è stato utilizzato per molti anni come inibitore dell’ablazione nei materiali isolanti.  Fu altresì un componente dell’isolamento AS/NBR utilizzato per proteggere la cassa in acciaio dell’RSRM (Reusable Solid Rocket Motor) sin dall’inizio della sua costruzione.

Nel corso degli anni tuttavia l’asbesto ha provocato una vera e propria ecatombe.

La preoccupazione per il pericoloso agente patogeno, ha pertanto spinto i leader della NASA a studiare la potenziale esposizione all’amianto al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California.

Qui si trova il campus della NASA, che ospita diverse migliaia di lavoratori e appaltatori del noto programma spaziale americano.

Il JPL è un luogo futuristico. All’esterno si trovano modelli di rover lunari, che creano un’atmosfera surreale.

Poi ci sono ampi settori del magazzino adibiti alla costruzione di prototipi spaziali e un intero edificio dedicato alle “Scienze del clima”.

In un’altra zona dell’edificio invece, squadre di lavoratori scansionano enormi display di dati visivi e risorse per affrontare alcune delle problematiche di interesse mondiale.

Il rischio amianto al JPL

Purtroppo anche luoghi come questo si può trovare l’amianto disperso nell’aria. 

Al terzo piano dell’edificio 230 del JPL, i monitor hanno infatti rilevato 2 livelli di amianto che superano i limiti EPA (United States Environmental Protecon Agency) esistenti e le normative OSHA (legge per la sicurezza sul lavoro).

I pericoli dello sgretolamento dello spray all’amianto

L’amianto è estremamente pericoloso se si disperde nell’aria, motivo per cui è così importante non macinare, sabbiare, strappare o disturbare in altro modo gli oggetti che lo contengono.  

Ebbene, i rilevatori hanno trovato tracce della fibra killer in una soluzione spray che ricopre le strutture del tetto e del soffitto in alcune parti del campus JPL

Gli studiosi si sono focalizzati soprattutto sulle condizioni dell’amianto, cercando di identificare se i prodotti contenenti il minerale sono “friabili“.

In questo caso, se piccoli pezzi si frantumano potrebbero rilasciare fibre nell’aria nel tempo.  

La tempestività della NASA 

A seguito dell’allerta, la NASA ha messo in atto una serie di misure per evitare il peggio.

Inizialmente, i controlli hanno cercato di verificarne la concentrazione.

Stando ai rapporti sulla manipolazione dell’amianto presso il laboratorio, è emerso che undici edifici del campus ospitavano materiali contenenti amianto.

Di conseguenza, molti lavoratori sarebbero venuti a contatto con la “lana di salamandra” durante la ristrutturazione dei locali.

L’amianto era incapsulato per impedire il rilascio di fibre trasportate dall’aria, tuttavia la sollecitazione ne avrebbe causato la disgregazione.

Questa condizione avrebbe causato il distacco e la dispersione nell’aria dell’agente patogeno.

Fortunatamente la Nasa ha adottato immediatamente tutte le misure di sicurezza previste e, stando agli esperti, solo quattro dipendenti della missione Cassini-Huygens potrebbero aver inalato le fibre killer. 

Per inciso, Cassini-Huygens è un veicolo spaziale senza equipaggio, che ha iniziato la sua missione sul pianeta Saturno nell’ottobre 2007.

 “Il piano è stato immediatamente chiuso“, ha affermato Veronica McGregor, News and Social Media Manager del JPL.  

Dopodiché sono stati prelevati dei campioni d’aria.

Di questi, due su tre erano superiori ai livelli di sicurezza raccomandati.

“I quattro dipendenti che avevano uffici al terzo piano sono stati trasferiti e l’area è stata pulita.”

Le regole per una messa in sicurezza 

Merito di questa risposta tempestiva, si deve alle regole in vigore per gli appaltatori.  

Queste includono importanti procedure che prevedono:

  1. la notifica dell’amianto;
  2. il rispetto dei protocolli da seguire quando si effettuano demolizioni o ristrutturazioni improprie, che potrebbero avere conseguenze devastanti se vengono eseguite in modo sbagliato.

Altre zone a rischio

Durante le verifiche, un ispettore della sicurezza ha anche trovato tracce di asbesto in un’unità di telecomunicazioni.  

L’isolamento in amianto era infatti comunemente usato per rivestire tutti i tipi di unità di servizio, dalle scatole dei fusibili e dai centri di cablaggio alle unità industriali e militari.

Un futuro senza amianto

Amianto è anche un termine commerciale che indica un gruppo di cristalli fibrosi naturali fatti di silicati idrati.

Poiché l’attuale politica di regolamentazione negli Stati Uniti non fa distinzione tra le diverse tipologie di amianto, l’uso di tutti i tipi di questa fibra potrebbe essere limitato con pochi avvertimenti. Il che potrebbe influire sulla produzione dell’RSRM (Reusable Solid Rocket Motor).

Per inciso, l’amianto è ancora utilizzato negli Stati Uniti, in una varietà di prodotti, tra cui abbigliamento, teli, piastrelle, cemento, materiali di attrito e rivestimenti spruzzati.  

L’eliminazione dei materiali contenenti amianto è motivata sia da problemi di responsabilità durante la manipolazione e la lavorazione dei materiali, sia dai costi ricorrenti associati alla conformità e all’indennizzo del regolamento OSHA.

La possibilità che l’asbesto possa essere una fonte di contaminazione nei futuri viaggi spaziali non può essere ignorata nonostante l’applicazione di procedure rigorose.

Posto che vai limite che trovi 

Oggi, nonostante la pericolosità del minerale sia ampiamente riconosciuta, la soglia limite non ha dei parametri universali.

L’Agenzia per la protezione degli Stati Uniti (EPA) afferma che un livello di occupazione sicuro dovrebbe essere compreso tra 0,01 fibre per centimetro cubo.  Nel Regno Unito, The Control of Asbestos at Work Regulations 2012, fissa i limiti di controllo per l’esposizione all’amianto bianco (crisotilo) a 0,3 fibre per millilitro di aria e 0,2 fibre per millilitro per tutti gli altri tipi di amianto, calcolati in media su un periodo continuo di 4 ore.

L’ONA contro ogni tipo di amianto

L’Osservatorio Nazionale Amianto, presieduto dall’avv. Ezio Bonanni, ribadisce a viva voce che non esiste alcun tipo di amianto “buono” e nemmeno una soglia minima relativa all’esposizione al patogeno.

“Siamo costretti giorno dopo giorno a registrare decine di nuovi casi di patologie asbesto-correlate”- afferma Bonanni-.

“Purtroppo l’epidemia di queste malattie è ancora in corso, per i lunghi tempi di latenza, perché possono arrivare fino a 40-50 anni. Ecco perché l’unico sistema per evitare nuove malattie e quindi nuovi decessi è quello di evitare ogni forma di esposizione a queste fibre killer, e ciò attraverso la bonifica”.

Bonanni poi conclude:

“Solo così sarà possibile vincere l’epidemia, perché ricordiamo che non sussistono limiti di soglia al di sotto del quale il rischio si annulla. Tutte le esposizioni all’amianto sono dannose per la salute umana. Trattandosi di un cancerogeno, come per tutti i cancerogeni, il limite è zero! al di là di quello che molto spesso si legge sui giornali”.

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