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martedì, Aprile 22, 2025

Pomezia, I Convegno sulle Vittime del Dovere (Video)

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Venerdì 14 marzo, presso l’Aula Magna Selva dei Pini di Pomezia, si è svolto il primo Convegno Nazionale sulle Vittime del Dovere. Commovente il silenzio d’ordinanza con tromba che, all’inizio, ha invitato al raccoglimento le persone in ossequiosa attenzione.

Il supporto del Sindaco di Pomezia

Significativa e preziosa la presenza al Convegno del Sindaco di Pomezia Veronica Felici, che ha affermato: “Quando sento parlare di chi dedica la vita alla nostra sicurezza come le forze dell’ordine e le forze armate le porte del comune di Pomezia si spalancano. Il comune alla mia guida ed amministrazione è fortemente convinto che vi è bisogno di una squadra che sia territoriale per il riconoscimento e dignità di tutti coloro che indossano una divisa. I quali per scelta, per amore, affrontano pericoli per fare un servizio al territorio, alla Nazione. Noi non possiamo che ringraziarli tutti i giorni.

Dobbiamo insegnare ai giovani il rispetto verso queste divise. Perché si tratta di uomini, donne, che affrontano un percorso difficile e che decidono di fare una scelta di vita che è una missione. Ed in questa missione a volte non è riconosciuto il loro ruolo. Oggi questo è vergognoso, quindi siamo, insieme al Governo, accanto alle Forze dell’Ordine. E’ fondamentale questo riconoscimento quotidiano del lavoro che svolgono tutti i giorni per una società civile. Vedo tantissime persone in sala con la divisa e vi ringrazio per aver colto il nostro invito a partecipare. So che l’avete fatto tutti con il cuore, perché nel vostro percorso militare avete avuto esempi di amici, colleghi persi nello svolgimento della propria funzione, del proprio lavoro.

I ringraziamenti del Sindaco

Il Sindaco Veronica Felici ha espresso gratitudine ad alcuni rappresentanti delle forze armate presenti al Convegno tra cui ad Antonazzo Panico, Comandante provinciale dei carabinieri, che ha preso servizio da poco e lo ringrazio anche perché la città di Pomezia e queste zone non sono facili.
Ha continuato con il comando operativo Pratica di Mare, la Guardia di Finanza rappresentata dal Tenente Colonnello Gianfranco Origlio. Ha poi ringraziato la Guardia di Finanza gruppo esplorazione aero marittima, il Tenente Carlo Tirone, il capitano Giuseppe Cataldo, la compagnia di Pomezia Guardia di Finanza rappresentata dal Tenente Silvia Petracci. E ovviamente tutte le Associazioni Nazionali d’arma, l’Associazione Nazionale Carabinieri,il Presidente Giorgi, la sezione Anfi di Pomezia, la Nc sezione Carabinieri di Torvaianica, l’Associazione Arma aeronautica di Pomezia, i Vigili del Fuoco, i Bersaglieri e la Polizia locale.

In collegamento video il senatore della Repubblica Andrea De Priamo

Andrea De Priamo non ha potuto essere presente fisicamente al Convegno ma ha manifestato supporto ed adesione per le Vittime del dovere in collegamento video. Ha fatto sapere di aver presentato un disegno di legge che istituisce una giornata nazionale legata alle Vittime del dovere. “E’ vero che abbiamo tante giornate nazionali, ma c’è la necessità di dare un tributo alle tante vite umane danneggiate, messe a dura prova. Noi dobbiamo insegnare la cultura della legalità, chi porta una divisa non deve essere considerato un avversario ma una risorsa per la libertà di tutti. Noi ad esempio con il disegno di legge sulla sicurezza che si sta portando avanti in Parlamento, in Senato in questi giorni dopo molte ore di attività, ci sono molte rivendicazioni storiche delle forze sindacali di polizia. Credo che sia importante portare a compimento quei risultati. Dobbiamo impegnarci di più su quelli che sono i riconoscimenti, le tutele per chi si sacrifica per l’Italia. Abbiamo dato disponibilità a presentare documenti, emendamenti e sostenere il dialogo con il Governo. Chi indossa la divisa merita rispetto e sostegno delle Istituzioni e della cittadinanza. Grazie quindi per queste iniziative come questo Convegno alla presenza del Sindaco. Sappiate che avete molti amici, ve lo meritate.” ha dichiarato De Priamo.

I curatori del Convegno

Nicola Zara e Francesco Grimaldi, curatori del Convegno, si recarono dal sindaco mesi prima per parlare dell’iniziativa.

“Vedere quest’aula così gremita mi emoziona particolarmente essendo di Pomezia e organizzare questo primo Convegno Nazionale è per me motivo d’orgoglio. Ringrazio Francesco Grimaldi, senza il suo supporto non ce l’avrei fatta. E’ una persona instancabile, mi ha supportato e sopportato per tutto questo tempo. Quando abbiamo proposto questo Convegno il sindaco ha risposto subito ‘si, facciamolo’. Garantisco che questo non avviene in tutti i Comuni. Non tutti sono disposti a trattare questo argomento così delicato. Chiamare e vedere a raccolta le divise è per me un onore, per me che faccio parte delle Forze Armate e l’Esercito.” ha affermato Zara.

Paola Vegliantei, Presidente dell’Accademia della legalità

L’evento è stato moderato da Paola Vegliantei, da 25 anni impegnata nelle forze armate.
“E’ il primo Convegno Nazionale sulle Vittime del dovere. Il fatto di vedervi così il venerdì sera ci dimostra che sono tanti a supportare le vittime del dovere, che sono 3800 solo nelle forze armate, nella Polizia, nei Vigili del fuoco. In questo numero ovviamente non sono comprese tutte le altre. Sono stata nelle segreterie dei Sottosegretari di Stato della Difesa. Ci scrivevamo con alcune Vittime del Dovere che mi inviavano messaggi alle 2 di notte del tipo: non dormo per i dolori, sto male, sono andato in missione, ma lei, mi può aiutare?
Questo mi ha fatto capire che indipendentemente dal ruolo che non sapevano come chiedere il riconoscimento. Era il 2014 e all’epoca mi chiedevano: mi fate sapere come avere una visita con controllo specifico?”
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L’art. 32 della Costituzione sul diritto alla salute

Veglientei ha continuato:“Mi chiedo: ma per le vittime del dovere non vale l’articolo 32 della Costituzione? Io in questa sala oggi vedo delle Vittime del dovere, lo so perché vi conosco tutti. Spesso le vittime del dovere sono lasciate sole e questo non succede solo nelle forze armate. Pensateci: quando siamo ammalati sono poche le persone che ci sono vicine. Non siamo robot, anche noi abbiamo i nostri momenti di sconforto, pianto. Per anni le vittime del dovere non sapevano come farsi riconoscere i loro diritti e penso di trasmettere anche a voi un po’ dello schifo che ho provato, pensando che questa gente non è arrivata al 2016. Nel 2017 non so quanti me ne sono persi. 
Le vittime del dovere dovrebbero avere tantissimi riconoscimenti: danno biologico, la sofferenza fisica e morale, i danni esistenziali, il pregiudizio patrimoniale. Allora io dico: perché bisogna mettere l’Avvocato?

Ezio Bonanni: “dobbiamo uscire dalla trincea giudiziaria”

Posizione condivisa dall’Avv. Ezio Bonanni, il quale ha fatto presente che è eticamente sbagliato il fatto che una Vittima del dovere debba fare causa per ottenere un riconoscimento. Si tratta di persone che hanno donato la loro vita per la Patria. Ed anche gli orfani di queste vittime si trovano a dover fare una causa per essere tutelate.

Qui di seguito alcuni momenti “clou” del suo intervento:

“Delegare alla Magistratura non solo per l’amianto ma qualsiasi cosa è un’idea sbagliata. E’ errata la convinzione di dover confinare la tutela della salute, dell’ambiente e dei diritti fondamentali delle persone e delle famiglie alla trincea giudiziaria.
Ringrazio il Sindaco di Pomezia che ha avuto il coraggio di organizzare una conferenza per le Vittime del dovere, tra le quali rientrano ovviamente anche le Vittime dell’amianto. Noi sappiamo che l’amianto ha avuto un largo utilizzo anche nelle forze armate, oltre che in tutti i vari settori ed ambiti di attività. Ma non è purtroppo solo l’amianto la condizione di rischio che riguarda i nostri uomini in divisa. Oltre al sindaco ringrazio Francesco Grimaldi e Carlo Calcagni che ha un ruolo importante nell’ONA. Ringrazio l’infaticabile Paola Vegliantei, i miei collaboratori che sono in sala e tutti voi che siete presenti per l’approfondimento della tematica Vittime del dovere da equiparare a Vittime del terrorismo e a Vittime della criminalità organizzata. Ho visto in sala il tenente Pasquale Trabucco che nelle prossime settimana sarà intraprenderà un’iniziativa importante per il riconoscimento della festività del 4 novembre per ricordare il sacrificio dei nostri uomini in divisa.Un viaggio da Roma al Vallo di Adriano al confine con la Scozia dove porterà con sé anche lo scudo dell’ONA.

Trabucco è anche intervenuto durante il Convegno ed invitiamo a leggere riguardo la sua azione performativa a questo link.


L’ingiusta distinzione

“Ricordo che fui audito dalla prima Commissione affari costituzionali del Senato della Repubblica sulla distinzione tra vittime del terrorismo e vittime del dovere. Anni fa mi trovai a difendere a Catania l’orfano di un carabiniere ucciso in un conflitto a fuoco da un delinquente comune, non appartenente alla criminalità organizzata. Si era visto negare un riconoscimento il quanto vittima del dovere e non del terrorismo. I figli delle vittime del terrorismo hanno sempre una tutela, le vittime del dovere no. Ricordo che perse la causa in primo grado e io lo assistetti in appello. Purtroppo una sentenza della Cassazione del 2022, ha stabilito che i Vigili del fuoco, pur essendo stati esposti a cancerogeni avendo indossato le tute di amianto etc, non hanno quelle particolari condizioni ambientali ed operative per essere riconosciuti come Vittime del dovere. Questo mancato riconoscimento impedisce loro di accedere ad alcune prestazioni di natura previdenziale. Anche l’assegno vitalizio aveva importi distinti: la vittima del dovere ha un importo di 258 euro mensili, la vittima del terrorismo 500. C’era quindi una discriminazione che per fortuna è venuta meno.

Le promesse della politica

“Richiamo per questo un mio intervento di ottobre 2019 alla prima commissione del Senato Affari costituzionali dove tutte le forze politiche si erano impegnate a risolvere questa discriminazione. A distanza di 5 anni mezzo, nulla si è fatto. Diciamo quindi che in linea di principio ho un certo scetticismo sulle forze politiche di tutti i partiti. Io fui anche delegato dall’allora Ministro dell’Ambiente Costa che fece grandissime indagini sulla Terra dei Fuochi. Preparammo un testo con il procuratore Guariniello, anche lui Presidente della Commissione amianto che non venne mai alla luce, né mai esaminato. A mio modo questi temi non hanno colore politico e dobbiamo sensibilizzare.

Dotare gli uomini in divisa di mezzi adeguati e lavorare sul sistema culturale

“Io assisto anche vittime spesso speronate con l’auto durante operazioni ed inseguimenti. E’ necessario dotare i nostri uomini in divisa di mezzi adeguati. Senza parlare della loro retribuzione ed anche su questo porrei l’attenzione di tutte le forze politiche bipartisan. C’è ancora da lavorare anche per quanto riguarda il clima culturale. Ad esempio gli uomini in divisa sono stati recentemente presi alla berlina da una comica. Io sosterrò un importante iniziativa che sarà resa pubblica nei prossimi giorni. Bisognerebbe dotare i nostri uomini di armi adeguate per difenderci in caso di attacco. Anche se sono un pacifista e rinnego l’idea di sperperare soldi per le armi. Però se dobbiamo avere un esercito, che sia adeguatamente armato. Direi che è fondamentale lavorare sulla cultura del rispetto dei nostri uomini in divisa. Bisogna iniziare ddalle nostre radici, dal rispetto della nostra storia, di chi ha donato sé stesso alla Patria in tempo di guerra e di pace.

Il ricordo storico

“Va reso merito a chi ha saputo onorare la bandiera e la patria senza indietreggiare, di chi ha resistito ad esempio in Russia anche in inferiorità numerica in attrezzature e armamento. E si sono ritirati per le scellerate scelte dei tedeschi che preferirono concentrare tutte le loro truppe all’interno di Stalingrado offrendo il fianco ai fronti scoperti tra cui quello rumeno. I nostri uomini tra cui gli alpini furono quindi travolti. La prima Guerra Mondiale ha permesso di ripristinare l’integrità nazionale con l’italianità di Trento e Trieste. Faccio riferimento anche alla Seconda Guerra Mondiale, alla Decima Mas prima dell’armistizio o quando in Sicilia l’esercito ha resistito 20 a uno rispetto alle forze angloamericane che erano sostenute anche da elementi della mafia. La storia delle nostre forze armate è una storia gloriosa.

Melissa Trombetta, criminologa

Al Convegno, è stato dedicato anche un momento dedicato all’impotanza di un approccio interdisciplinare con l’intervento della criminologa Melissa Trombetta a lavoro con nello studio legale dell’avvocato Bonanni e l’Osservatorio Nazionale Amianto da quasi quattro anni.
“La criminologia è all’inizio del lavoro che viene svolto all’interno dello studio legale Bonanni e va ad analizzare dinamiche, comportamenti, eventi che portano alla vittimizzazione di queste persone. Il connubio tra la criminologia e la giurisprudenza è quella di garantire che tutte le Vittime del dovere vengano riconosciute. La criminologia cerca di analizzare perché ci sono stati certi crimini e qual è il metodo ed il modo di prevenirli. Insieme alla dottoressa Vegliantei, oltre che cercare di dare più supporto possibile all’Avvocato, cerchiamo di fare prevenzione e di far conoscere alle persone che cosa vuol dire subire un’esposizione o come lavorare in condizioni di sicurezza. Cerchiamo di fare con l’ONA una squadra interdisciplinare.
La particolarità del nostro lavoro è quello di lavorare sulla prevenzione, di comunicare che domani queste esposizioni non devono più ripetersi. La criminologia aiuta in modo viscerale a comprendere cosa si può fare per un futuro migliore.”

L’emozionante intervento del Colonnello Calcagni

Qui c’è il fior fiore dell’Italia, i rappresentanti delle Forze armate. Io quando vedo l’uniforme mi emoziono perché è il mio punto debole o di forza. Io ho fatto parte di Commissioni parlamentari di inchiesta, ho fatto parte dell’unico tavolo tecnico della storia sull’uranio impoverito. Qualcuno dice che non è esistito, ma c’è un decreto ministeriale di Elisabetta Trenta che l’ha istituito.
E’ assurdo che ci sia una distinzione discriminatoria tra vittime del terrorismo, della criminalità. Non fa differenza se ad uccidere è stato un proiettile, una sostanza cancerogena, un terrorista o un criminale qualunque.
Nel 1995 la Nato usa munizioni con uranio impoverito in Boznia Erzegovina, fornisce le mappe delle zone bombardate invitando a non entrare in zone indicate come pericolose (dangerous) perché altamente rischiose per la salute umana. Ma se per motivi operativi dovete entrare in quelle zone per recuperare ad esempio qualche ferito utilizzate le protezioni. Maschere a circuito chiuso, non mascherine e tute speciali. A noi sono stati dati solo gli ordini di intervenire.

Dal pubblico si è alzata una donna per stringere la mano al Colonnello.

L’evento è continuato con una speciale dedica del Bersaliere Emilio Dionisi ed un messaggio d’amore del Monsignor Walter Trovato che, rivolgendosi a Calcagni ha detto” Carlo, a te non ti ripagano le medaglie, ma l’umanità. A noi cappellani e alle Forse dell’ordine non ripaga lo stipendio, ma l’umanità”

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