Il prossimo 10 marzo ricorre il 150esimo anniversario della morte di Giuseppe Mazzini. Un modo per ricordarne l’importanza, nella nascita della nostra Nazione, è andare a vedere, a teatro, a Roma, lo spettacolo di Emanuele Cecconi.
“L’ombra di Mazzini. Spettacolo di un’Italia mai nata”, andrà in scena il 10 e l’11 marzo 2022 al Teatro Ghione della Capitale.
“Sono un appassionato di storia – ha spiegato Cecconi – e un attore. Ho scritto questa opera teatrale quindi nella speranza che questa figura spesso dimenticata venga riscoperta. E ho voluto rappresentarla sotto l’occhio dei suoi antagonisti.
Mazzini – ha continuato il regista – non ha in Italia la stessa notorietà di altri personaggi storici che poi cavalcarono il moto unitario. Fu il primo, invece, a pensare a un’Italia unita e libera. Non solo, ha anche ipotizzato gli Stati uniti d’Europa. Sono valori che andrebbero riscoperti, in un momento storico sempre più difficile. Sono convinto anche che se ai ragazzi fosse insegnata la storia in tutte le sue sfaccettature, mettendo al centro i personaggi con le loro passioni, e non fosse soltanto un elenco di date, sarebbe più avvincente”.
Da Mazzini una riflessione sui nostri tempi
“Tutti i periodi del nostro Paese – aggiunge Cecconi – anche quelli più drammatici, hanno molto da insegnarci. I problemi che oggi si trova ad affrontare l’Italia hanno radici profonde e possono essere compresi soltanto guardando dietro di noi. Per questo ritengo sia necessario investire sulla scuola e non depauperarla: un’ottima scuola contribuirebbe a un tessuto sociale diverso e alla formazione di una capacità critica capace di affrontare ogni sfida”.
La pièce teatrale cerca di rispondere a domande complesse: quando e perché masse di persone diventano popoli? Quando e perché molti popoli diventano uno solo? Come si costruisce, anzi, come si pensa una Nazione?
Partendo dalla saggistica risorgimentale di D. Mack Smith, M. Severini, J. White Mario, e dall’opera autobiografica dello stesso Mazzini, Cecconi mostra il “pensiero e l’azione” più che l’uomo Mazzini, e ci lascia con una domanda che forse in sé ha già una risposta: “Siamo i ‘fratelli d’Italia’ figli dell’Italia di Mazzini, oppure no?”.
L’importanza di tornare a teatro
In questo momento drammatico, in cui la pandemia mondiale ha cambiato le nostre abitudini e ci ha rinchiuso sempre più nelle nostre piccole case, il teatro che riapre torna ad essere non solo un momento di incontro, ma come è sempre stato, di riflessione e di crescita.
Per questo non resta che usare la prossima mascherina per un motivo più che importante.
Gli attori in scena della compagnia Piano Zero Teatro saranno Valerio Palozza, Giuseppe Renzo, Federico Mastroianni, Salvatore Cuomo, Fabrizio Bordignon Cristiano Leopardi, Mauro Ascenzi, Sara Valerio, Veronica Liberale, Emanuele Cecconi. Voce fuori campo Daniele Di Matteo.
(Aiuto regia Salvatore Cuomo; luci e fonica Francesco Bàrbera; scenografie Cecilia Sensi e PZT; costumi Isaura Bruni; trucco Michela Bove).
Il costo del biglietto è di 20 euro. Per prenotare è possibile chiamare il numero 3923652015.
Il patrocinio dell’ONA
Lo spettacolo è patrocinato tra gli altri dall’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto (ONA). L’ONA si occupa da sempre di assistere lavoratori e cittadini che sono stati o sono a contatto con l’asbesto. Il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, venendo a conoscere il progetto teatrale e riconoscendone la validità, ha deciso di sostenerlo.
L’ONA, si va ad aggiungere nel patrocinio al Touring club italiano ed all’Associazione mazziniana italiana.