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mercoledì, Dicembre 3, 2025

Talco e amianto: ottenuto risarcimento miliardario, J&J fa appello

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Un tribunale di Los Angeles ha stabilito un risarcimento multimilionario alla famiglia di una donna californiana deceduta nel 2021 per mesotelioma. Al centro del caso, l’utilizzo prolungato di talco contenente presunte tracce di amianto.

Una sentenza pronunciata da una giuria della Corte Superiore di Los Angeles ha riconosciuto un risarcimento a favore della famiglia di Mae Moore. La donna californiana scomparve nel 2021 in seguito a una diagnosi di mesotelioma pleurico, una rara forma di tumore collegata all’esposizione da amianto. La decisione, emessa il 3 ottobre 2025, coinvolge la nota multinazionale Johnson & Johnson produttrice di cosmetici e articoli per l’igiene personale.

Il verdetto e la posizione dell’azienda

Secondo quanto stabilito dal tribunale, l’azienda dovrebbe corrispondere un totale di 966 milioni di dollari alla famiglia Moore: 16 milioni a titolo di risarcimento compensativo e 950 milioni come danni punitivi. Tuttavia, la multinazionale ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello, definendo il verdetto “inaccettabile e privo di fondamento costituzionale”.

I rappresentanti legali della famiglia, da parte loro, hanno espresso la speranza che questo giudizio possa aprire una riflessione più ampia sulla responsabilità legata alla sicurezza dei prodotti di largo consumo.

Altri procedimenti e decisioni precedenti

Questa non è la prima controversia legale che coinvolge l’azienda per presunti collegamenti tra l’uso di talco e patologie tumorali. Negli anni scorsi, numerose famiglie hanno presentato richieste di risarcimento sostenendo che l’uso prolungato di talco contenente possibili tracce di amianto avesse contribuito all’insorgenza di malattie gravi, tra cui tumori ovarici e mesoteliomi.

Johnson & Johnson ha interrotto la commercializzazione del talco per bambini negli Stati Uniti nel 2020, sostituendolo con prodotti a base di amido di mais. Nel 2023 la sospensione è stata estesa anche ad altri mercati a livello globale.

Tentativi di accordo extragiudiziale

La società ha proposto vari piani transattivi. Nel 2023 aveva messo sul tavolo un’offerta pari a 9 miliardi di dollari per risolvere una parte consistente delle cause civili. Nel 2024 è seguita una proposta da 6,5 miliardi, da versare in 25 anni, destinata a chiudere oltre il 99% delle richieste legate a tumori ovarici. Inoltre, nello stesso anno, è stato raggiunto un accordo da 700 milioni di dollari con diversi procuratori generali statunitensi.

Il dibattito resta aperto

Johnson & Johnson ha sempre negato qualsiasi volontà di occultare informazioni e ribadisce la sicurezza dei suoi prodotti. Dal punto di vista industriale, l’azienda ha progressivamente adottato formule alternative.

L’appello annunciato potrà portare a una rivalutazione dell’entità del risarcimento, in particolare per quanto riguarda la parte punitiva.

In attesa del giudizio finale

In attesa della sentenza d’appello, il caso Moore continua a far discutere per le sue implicazioni legali, scientifiche e sociali. La vicenda riaccende il dibattito sulla trasparenza nella comunicazione aziendale, sulla sicurezza dei prodotti cosmetici e sul ruolo della giustizia nella tutela dei consumatori.

Fonte: Bloomberg

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