Sono passati 24 anni dall’odissea dell’11 settembre di New York. L’avv. Ezio Bonanni, in un articolo del 2023 dal titolo “11 settembre: gli effetti dell’amianto si fanno sentire” parlò delle possibili malattie asbesto correlate che vigili del fuoco, operatori e persone presenti durante l’attentato.
“Come Osservatorio Nazionale Amianto vogliamo oggi, in occasione della ricorrenza dell’11 settembre, ricordare ed onorare sia le vittime del terrorismo sia quelle del dovere.” ha affermato Bonanni.
La casa del cancro
In un’intervista con The NewStandard, M. G., un vigile del fuoco di Brooklyn, ha affermato che nella sua caserma, circa il dieci percento del personale ha dovuto abbandonare il lavoro a causa di problemi respiratori sviluppatosi dopo l’11 settembre. Ha inoltre affermato che la caserma fu soprannominata “Casa del Cancro” – non solo per coloro che si ammalarono, ma anche perché il loro camion dei pompieri avrebbe ospitato materiali contaminanti da Ground Zero per mesi dopo il ritorno dal luogo del disastro.
A tal proposito, significativo lo studio sulla “Tosse da World Trade Center” che si è manifestata tra diversi vigili del fuoco. Una tosse persistente giunta dopo l’esposizione al sito ed accompagnata da sintomi respiratori sufficientemente gravi da richiedere un congedo per malattia di almeno quattro settimane.
In una inchiesta di Report del 2006 già si affermava “stiamo cominciando a vedere le conseguenze di questa catena di eventi. Più della metà degli eroi che ha pulito Ground Zero sta manifestando problemi respiratori. Centinaia di pompieri non possono più lavorare. 14 cani da soccorso sono morti.”
Anche per questo ,la precedente ipotesi statunitense di riconsiderare il divieto del crisotilo amianto, che rientrava tra le decine di azioni di deregolamentazione intraprese nei primi mesi dell’amministrazione Trump, si configurava come paradossale. Decisione fortunatamente non più intrapresa.
Ora come allora: necessaria la sorveglianza sanitaria
Come spesso segnalato da ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, le malattie asbesto correlate come il mesotelioma, possono manifestarsi anche 40 anni dopo l’esposizione.
“Anche se i dati sono discordanti, il crollo delle Torri Gemelle per alcune fonti avrebbe provocato la dispersione di 400 tonnellate di amianto ed altre pericolose sostanze. Quindi, potenzialmente, la fibra potrebbe essere stata respirata da migliaia di persone.” Ha dichiarato Bonanni. “Senza allarmismi, il consiglio è – continua – di effettuare controlli periodici. Per le malattie asbesto-correlate la prevenzione è infatti importante.” Ha concluso Bonanni.



