Non c’è più tempo da perdere, la lotta contro l’Amianto urge soluzioni immediate e le bonifiche non possono essere più essere procrastinate”, l’ha affermato Sergio Costa, Vicepresidente della Camera ed ex Ministro dell’Ambiente durante il convegno organizzato dall’Osservatorio Nazionale Amianto che si è svolto il 25 febbraio presso la sala Laudato Sì in Campidoglio.
Immagini visibili sul canale TV di ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, sia nella versione diretta streaming, che nello speciale realizzato dal giornalista Luigi Abbate, figlio di vittima del dovere.
L’ Avv. Ezio Bonanni, Presidente di ONA – Osservatorio Nazionale Amianto ha messo insieme per il convegno i rappresentanti delle principali forze politiche. “Perché la salute dei lavoratori e la lotta all’amianto non è né di destra né di sinistra”.
La diretta streaming e lo speciale sul convegno
Un convegno di oltre tre ore che ha visto la presentazione di un modello convergente e bipartisan che dovrebbe essere adottato sempre dalla politica, troppo spesso impegnata in contrapposizioni per opposizione.
L’approccio basato sulla lotta comune tra i partiti politici è un potente strumento per affrontare le sfide più urgenti. La cooperazione tra forze politiche differenti può generare soluzioni più stabili e durature per la società, superando le divisioni ideologiche e mirando al bene collettivo.
Del Convegno ha realizzato uno speciale anche il giornalista Luigi Abbate, figlio di una vittima del dovere. Oltre a realizzare il seguente servizio è intervenuto durante il convegno dichiarando: mio padre era sottufficiale di Marina, motorista navale, affetto da angiosarcoma, patologia asbesto-correlata. I suoi diritti sono stati inizialmente negati, ma hanno visto pieno riconoscimento grazie alla professionalità, perseveranza e inflessibilità di Ezio Bonanni.
Qui di seguito il servizio del giornalista con interviste ai relatori.
La proposta dell’Onorevole Maiorano
Durante il convegno l’On. Giovanni Maiorano (Fratelli d’Italia) ha ribadito di aver presentato in calendario una proposta di legge sull’amianto: “Mi fu illustrata una proposta ed ho depositato una legge come firmatario ma solo perché l’ONA non poteva essere firmataria. Sono stato invitato ad un convegno dove si parlava di amianto e mi fu presentata una proposta che ho trasformato in proposta di legge che prevede l’accesso pensionistico anticipato per coloro che hanno lavorato entrando in contatto con l’amianto per almeno 10 anni. E’ qualcosa che non è facile, ha un costo ed è un percorso complesso che ha bisogno l’appoggio di tutti. Da una parte questa proposta è stata accolta con entusiasmo, dall’altra alcuni sindacati cercano di metterci il cappello. Non mi interessa se questa legge porti il mio nome, l’importante è che si faccia” ha affermato.
La consapevolezza di ONA della difficoltà di portare avanti gli obiettivi
L’Avv. Ezio Bonanni ha puntualizzato che tutti i Governi hanno dichiarato che avrebbero affrontato la tematica amianto, ma in realtà è un argomento molto scivoloso. “Destra, centro e sinistra hanno fatto poco e nulla per le vittime di amianto. Io la ringrazio per la sua iniziativa che troverà molti ostacoli. Ricordiamo che la conoscenza dell’amianto è antica, la prima legge è la 455 del 1943, ma solo nel 1992 è stato bandito. La sua pericolosità è stata occultata. Nell’Ilva e non solo l’esposizione ad amianto prosegue. Tanti anni fa vedevo i lavoratori di Cisterna di Latina morire uno dietro l’altro, poi si scoprì che il medico di fabbrica aveva fatto la lastra ad uno solo dei lavoratori ed utilizzò quel solo esame per tutti i lavoratori. Esponenti del sindacato avevano preso anche in nero 100 milioni. Feci denuncia alla procura della Repubblica di Latina, ma i sindacalisti furono assolti perché, non essendo un dipendente pubblico può ricevere finanziamenti. Lei ha assunto una iniziativa più difficile di quanto pensa. Io spero che lei possa avere la forza per portare avanti questa battaglia dove auspico il sostegno di tutte le forze politiche. Ognuno poi si assume la responsabilità di quello che fa prima di tutto davanti alla propria coscienza” ha ribadito.Ha proseguito parlando della sua storia personale: “Dopo tanti anni che mi occupavo di amianto due miei cugini sono morti di mesotelioma. Le dico che la sua iniziativa è positiva, ma molto difficile” – ha continuato.
L’augurio di ONA
“Nella precedente legislatura l’on. Costa, in qualità di Ministro dell’ambiente stanziò 385 milioni per la progettazione della bonifica dell’amianto nelle scuole e negli ospedali che rispondeva ad una normativa di metà anni ’80 rimasta nel dimenticatoio. Nel frattempo la gente moriva negli ospedali e nelle scuole. Quando sollevai il caso nel 2010 trovai almeno 160 morti per mesotelioma tra personale docente e non docente. Spero che la sua iniziativa possa trovare il sostegno di tutte le forze politiche, alcune oggi qui presenti.” ha augurato Bonanni.
Le risposte dell’On. Lisini (Lega)
Rivolgendosi all’On. Tiziana Nisini (Lega) ha ricordato che il Ministro Salvini ha sottoscritto un emendamento per i figli non a carico delle vittime del dovere, ma non è passato. La stessa ha riconosciuto che uno dei meccanismi che inceppa la democrazia è la burocrazia.
Bonanni ha fatto presente la difficoltà di doversi difendere per chi è malato di cancro e di dover dimostrare a Inail e Inps la correlazione. “C’è anche un problema di etica. Io vorrei portare alla Commissione lavoro della Camera dei deputati una serie di sentenze di gente che è morta e che per un cavillo si è vista negare dei diritti dove bisogna arrivare in secondo e terzo grado”.
A tal proposito Nisini ha risposto che bisognerebbe fare un’indagine conoscitiva per raccogliere tutte le criticità che ci sono e per quanto riguarda la proposta di legge, seguirà l’iter di tutte le leggi.
I lunghi periodi di incubazione offrono il fianco a strategie difensive
“Sono stato coinvolto in tutta una serie di processi dove l’ONA si è costituita parte civile in tutta Italia. Questo per far ottenere giustizia oltre che risarcimenti alle vittime per le patologie derivanti dall’amianto. Sono quindi andato ad Ancona Barcellona, a Latina, più o meno dappertutto, verificando sul campo come dal punto di vista tecnico processuale, la battaglia si svolga essenzialmente sul terreno del nesso causale. Se la diretta correlazione tra le patologie e la diretta esposizione alle fibre di amianto è riconosciuta, la lunga latenza ed i tempi di incubazione della manifestazione di queste malattia, d’altra parte questo mostra il fianco alle strategie difensive sulle possibili concause”. ha sottolineato l’Avv. Riccardo Brigazzi.
Il mesotelioma infatti, direttamente correlato all’amianto, può manifestarsi anche a dopo 50 anni dall’esposizione.
L’importanza della consapevolezza sulla sicurezza
“Ad esempio è capitato che a fronte di una carriera lavorativa spesa per intero nello stesso posto, con evidenti responsabilità a carico del datore di lavoro, magari il dipendente aveva sospeso 20 anni prima l’attività, per recarsi a lavorare temporaneamente per 2 anni da un’altra parte. Questo ha dato la possibilità ai colleghi difensori di poter affermare che la cosiddetta dose killer poteva essere stata assunta in quel periodo. Quello che bisognerà fare, nel corso del lavoro che si protrarrà negli anni, è la formazione di un compendio giurisprudenziale utile a fissare paletti a cui tutti i giudici dei tribunali possano conformarsi per far ottenere le giuste pronunce di giustizia a chi ne ha diritto.” ha proposto Brigazzi.
La mancanza di consapevolezza relativa alla pericolosità dell’amianto è stata fatale per tantissime persone. Del resto questo materiale è stato messo al bando solo nel 1992. Ho avuto esperienza di persone dove il marito, tornava a casa da lavoro con la tuta sporca con le polveri di amianto. Poi metteva candidamente a lavare la tuta mettendo a rischio tutta la sua famiglia.” ha aggiunto Brigazzi.
Disciplina e responsabilità
Una consapevolezza che è fondamentale per la sicurezza sul lavoro in generale. A tal proposito, significativo l’intervento di Paola Vegliantei, Presidente dell’Accademia della legalità:
“È importante sapere qual è il proprio ruolo e la disciplina. Noi militari lo sappiamo bene. Con persone non preparate non possiamo pretendere che ci sia qualità nel lavoro. Anche i dipendenti hanno delle responsabilità, per delle cavolate si perde la vita.
Nonostante ci siano regole c’è chi non indossa la cintura, chi non mette il casco perché magari è andata a farsi i capelli dal parrucchiere.Per il discorso sul benessere psicologico punterei invece sul datore di lavoro. Sono importanti qualità, trasparenza, serenità e contratti di lavoro regolari.”
Nessuno sceglie di morire
Anche il Tenente Pasquale Trabucco, Presidente del Comitato per il ripristino del 4 Novembre, ha ribadito che spesso sono gli stessi operai nei cantieri a non utilizzare i dispositivi di sicurezza. Ha inoltre ricordato la performance che effettuerà da Roma fino al Vallo di Adriano al Confine con la Scozia per il riconoscimento della festività in onore dei caduti della Prima Guerra Mondiale e per le Vittime del Dovere. “Come ho spesso ricordato nessun soldato vuole morire, uccidere o combattere. È la politica che decide quando e come fare una guerra.” ha affermato.
Dichiarazioni che arrivano nel contesto della lotta all’amianto, indicata da Bonanni come metafora della contrapposizione tra il bene e il male.
Lotta alla spirale del silenzio sulle morti lente
“Noi siamo qui grazie alle sentenze storiche vinte da Bonanni, che hanno portato alla ribalta tematiche passate per anni sotto silenzio” ha affermato l’Avvocato Guerrino Petillo che ha evidenziato come i tempi di latenza della malattia spesso non combaciano con le esigenze di cronaca, rischiando di gettare nella spirale del silenzio le notizie che meriterebbero più visibilità sulle morti di amianto. Ad esempio, il triste caso del bracciante indiano di Latina non soccorso in maniera adeguata e poi deceduto è stato su tutti i giornali. Quante volte invece si parla delle morti silenziose? E’ grazie ad Ezio Bonanni che sono cambiate le cose, bussando alle porte dei potenti e della politica vincendo difficilissime cause milionarie. Non sarà facile affrontare questo percorso che deve essere programmato. La dote necessaria è la costanza e la tenacia, è importante che ONA entri nel mondo delle Università.
Morti ed infortuni continuano costantemente
Morti ed infortuni sul lavoro continuano costantemente ed il generale Giampiero Cardillo ha presentato un grafico dove le fatalità persistono senza diminuire dichiarando: “Questo nonostante dal 1994 abbiamo le leggi la 81 sbagliate perché non nascono dal mondo sindacale e organizzativo-statale”. Ha inoltre ricordato l’art. 41 della Costituzione: “l’attività imprenditoriale non si può svolgere in contrasto con l’utilità sociale in modo da recare danni alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. Da questo dovrebbe uscire scendere un corpus di legis che faccia arrivare alla definizione di un imprenditore alla Olivetti, alla Cucinelli. Ma tutto questo non è bastato. La nostra organizzazione imprenditoriale e statale non era pronta. Ad esempio la Terra dei Fuochi è stata una reazione (…) Quando la malavita si inserisce ed i legami diventano indissolubili. Dalla mafia o esci morto o non ne esci” ha specificato.
Ha inoltre ricordato la pubblicazione fatta alla Gazzetta Ufficiale dell’integrazione fatta con gli ingegneri al Ministero dell’Interno che dichiarava che chiunque non avesse né il potere ed il denaro per poter sistemare le cose non poteva essere perseguito. “Altrimenti sarebbe andato in galera mezzo mondo. Immaginate solo riguardo l’obbligo delle scale antincendio: in un carcere le mettiamo domani mattina?”
“Per quanto riguarda l’amianto ha ricordato che dal 1992 non si è riuscite a realizzare le discariche necessarie, una per Regione.” ha ricordato Cardillo. Possibilità paventata dall’Avv. Ezio Bonanni, anche in occasione dell’incontro informale con il Vicepresidente della Camera Sergio Costa antecedente questo Convegno.
Oltre ogni ideologia
Bonanni ha affrontato anche argomenti che non riguardano solo l’amianto e che meriterebbero un approccio simile, come ad esempio la lotta al crimine organizzato ed il miglioramento delle condizioni degli uomini in divisa. “A volte le forze dell’ordine sono costrette a fare inseguimenti con mezzi poco adeguati come ad esempio delle macchine utilitarie” ha dichiarato nel ribadire la vicinanza agli uomini in divisa che tutelano la nostra sicurezza. “Chi è morto sul lavoro e facendo il suo dovere rimarrà vivo al di là di ogni colore politico o strumentalizzazione ideologica”.
Spazio al convegno, tra gli altri interventi, anche alla criminologa Melissa Trombetta che ha introdotto un’interessante possibilità della ippoterapia per il benessere psicologico ed al prof. Nicola De Marinis che ha presentato una fotografia sulle conseguenze relativa alla condizione dei lavoratori e l’evoluzione tecnologica, tra rischi e benefici.