Il Corpo di Polizia Penitenziaria è un corpo di polizia ad ordinamento civile. Dipende dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia.
I compiti riguardano la polizia giudiziaria, pubblica sicurezza, polizia stradale. Perciò svolge la gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale.
Come il resto delle Forze dell’Ordine, il Corpo di Polizia Penitenziaria ha lavorato, negli anni, a stretto contatto con sostanze patogene.
Il presidente Avv. Ezio Bonanni dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha istituito un servizio di assistenza medico e legale gratuita. Fornisce un sostegno, un’assistenza e un supporto al servizio di tutti i lavoratori della Polizia Penitenziaria.
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Vittime e prevenzione Tempo di lettura: 2 minuti |
Danni alla salute per la Polizia Penitenziaria
La Polizia Penitenziaria è sottoposta a diversi fattori di rischio. Infatti, durante lo svolgimento delle proprie mansioni, i dipendenti possono essere esposti a agenti nocivi. Come è noto, nelle carceri c’è la presenza di amianto e la polizia vive e respira quelle sostanze cancerogene.
Infatti, inalare o ingerire le fibre di asbesto può causare gravi fenomeni infiammatori, che possono sfociare nell’insorgenza di patologie asbesto correlate.
Il numero di malattie correlate all’amianto è molto elevato tra i militari. Per questo, l’ONA ha chiesto la bonifica e la messa in sicurezza di siti contaminati. Anche l’Avv. Ezio Bonanni ha insistito sulla questione nella sua pubblicazione “Il Libro Bianco delle Morti Bianche in Italia – 2022”. Inoltre l’associazione ha ideato un’APP amianto per facilitare la segnalazione da parte dei cittadini delle zone a rischio.
Corpo di Polizia Penitenziaria: vittime del dovere
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha un dipartimento specializzato per la tutela di tutti i lavoratori della Polizia Penitenziaria.
Il primo passo è quello di effettuare la bonifica di tutti i siti contaminati come prevenzione primaria. Successivamente occorre effettuare diversi controlli a livello sanitario per cercare di prevenire e contrastare qualsiasi patologia asbesto correlata (prevenzione secondaria).
Infine, bisogna prendere fermezza e con decisione portare avanti la battaglia per una più equa tutela dei diritti (prevenzione terziaria), comprensiva di risarcimento e indennità.
A tutti i lavoratori dovrà essere riconosciuta la causa di servizio e lo status di vittima del dovere, così da poter ottenere la pensione privilegiata e l’equo indennizzo.
Oltre alle varie indennità, le vittime hanno diritto all’integrale risarcimento dei danni. Questo comprende sia i danni non patrimoniali (danno biologico, morale ed esistenziale) sia i danni patrimoniali (danno emergente e lucro cessante).
In caso di decesso, le somme devono essere erogate agli eredi che hanno diritto anche ad un risarcimento dei danni propri.
Consulenza gratuita ONA per le vittime del dovere
L’ONA offre una consulenza medico legale gratuita. È possibile richiedere maggiori informazioni chiamando il numero verde o compilando il form.