Un evento per promuovere la solidarietà verso le patologie asbesto correlate. L’amianto al centro della Festa del Vino organizzata dalla comunità di Casale Monferrato. Si è trattato di un’occasione che ha unito la celebrazione delle specialità enograstronomiche del comune piemontese e aiutare e supportare la ricerca verso le malattie amianto correlate.
Divertimento e consapevolezza, al fine di sensibilizzare le tematiche rivolte alle patologie asbesto correlate. L’amianto è ancora presente in tantissimi edifici, nonostante le bonifiche in corso, e le patologie che ne derivano dalle esposizioni, per cui cresce l’urgenza verso la sensibilizzazione e la diffusione di informazione.
Vino e sensibilizzazione verso le patologie dell’amianto
La Festa del Vino organizzata nella comunità di Casale Monferrato si è trasformata in un’occasione di promozione del progresso scientifico. Incentivare la consapevolezza e la sensibilizzazione verso tematiche urgenti: è stato questo l’obiettivo della festa enogastronomica organizzata nel comune piemontese, conosciuto oltre che per le specialità vinicole, anche per numerose vittime e il danno ambientale causati dalla presenza della fabbrica di eternit. Già nell’edizione del 2023, la comunità aveva voluto dare il proprio contributo verso la ricerca e il progresso scientifico per le patologie asbesto correlate, di cui ancora non si parla abbastanza.
Un tema delicato ma pubblico e urgente. Si stima, infatti, che i numeri legali ai casi di patologie derivate dall’amianto subiscano un ulteriore picco nei prossimi anni. Già da tempo abbiamo assistito a una crescita della curva di incidenza di casi di patologie asbesto correlate e conseguenti denunce per malattie professionali. Ma la situazione resterà critica ancora per altro tempo. Grazie alla Festa del Vino la comunità cittadina è riuscita a raccogliere un significativo contributo in denaro che ha devoluto alla ricerca scientifica. Fondi destinati allo studio delle patologie correlate all’amianto. Un gesto che dimostra come la cooperazione tra territorio, cittadini e imprese possa concretizzarsi in un importante contributo a tutela della salute pubblica.
L’Azienda Ospedaliera Universitaria di Alessandria ha annunciato sul proprio portale la disponibilità di una borsa di studio del valore di 20mila euro, finanziata totalmente dai fondi raccolti durante la Festa del Vino. L’opportunità è rivolta ai ricercatori che vogliono dedicarsi alla ricerca e al progresso delle cure per le patologie asbesto correlate. Un segnale di speranza, che dimostra come un’occasione di convivialità e divertimento possa trasformarsi anche in un evento di forte impatto sociale. L’assegnazione della borsa di studio rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro le malattie amianto-correlate, offrendo allo stesso tempo possibilità di ricerca e di cura per chi è affetto da queste patologie.
I numeri delle patologie asbesto correlate
I dati che vengono raccolti ogni anno dall’INAIL segnalano un terrificante incremento delle denunce di patologie asbesto correlate. L’amianto è ancora un problema attuale. A causa dell’ampio e longevo utilizzo nel passato di questo materiale, infatti, ancora oggi parecchi edifici (caserme, scuole, ospedali etc., costruiti fino al 1992, se non anche dopo), presentano tracce di questo minerale.
Ogni anno vengono registrati almeno in media più di 1400 lavoratori colpiti da malattie asbesto correlate: un dato abbastanza preoccupante. Eppure, nei prossimi anni le denunce subiranno un picco notevole al raggiungimento della soglia media di latenza entro la quale queste malattie si presentano.
Tra le patologie causate dall’amianto più diffuse e aggressive: il mesotelioma pleurico. Si tratta di un tumore maligno che colpisce le cellule mesoteliali, che coprono il mesotelio, il rivestimento che protegge i polmoni. L’aggressività di questa malattia deriva dalla difficoltà nel riconoscerne i sintomi, che si confondono facilmente con quelli derivanti da malattie cardovascolari. Per queste ragioni, spesso la diagnosi avviene in circostanze in cui la patologia ha già effettuato gran parte del suo decorso, quando ormai ogni azione da parte dei medici non riesce a garantire una migliore prospettiva di vita e di cura. La sensibilizzazione verso queste tematiche è tra le poche armi in nostro possesso per combattere questo killer quasi invisibile.