Vaccini e tumori: la nuova frontiera per la lotta al cancro

Vaccini curano i tumori. Siamo tanto vicini ad una rivoluzione in ambito medico per la lotta contro il cancro. Mai avremmo immaginato di poter sconfiggere i tumori immunizzandoci con i vaccini. Eppure, la ricerca in questo senso sta per terminare gli studi per valutare l’efficacia dei vaccini su diverse neoplasie.

Si tratta di protocolli di cura che seguono i principi della medicina di precisione. I vaccini per la cura dei tumori permettono alle cellule del sistema immunitario di riconoscere determinate caratteristiche della neoplasia. In questo modo, oltre a sconfiggere le cellule tumorali, il sistema immunitario sviluppa la memoria immunologica. Sarà proprio quest’ultima a proteggerci da eventuali forme di recidiva della malattia. Nei prossimi paragrafi affronteremo il lungo percorso dei vaccini fino ai giorni nostri e i futuri destinatari del nuovo protocollo di cura.

Informare sulle ultime scoperte scientifiche è uno degli obiettivi dell’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto. L’associazione fornisce assistenza medica e, grazie all’Avvocato Bonanni, l’assistenza legale a tutte le vittime.

Consulenza vaccini e tumori
Indice

  • La storia e lo sviluppo dei vaccini

  • Meccanismo dei vari tipi di vaccino

  • Tempo di lettura: 8 minuti

    Come nascono i vaccini e loro applicazioni

    La prima volta che si è cominciato a parlare di vaccini era nel lontano 1796. In questo periodo, la popolazione mondiale si stava preparando ad affrontare l’epidemia da vaiolo, un virus che colpiva i bovini ed in forma lieve anche gli allevatori. Il medico inglese Edward Jenner fu il primo a realizzare un vaccino per evitare di contagiarsi mortalmente con il virus. Egli inoculò una piccola quantità di pus prelevata dalla ferita di un’allevatrice infetta dal vaiolo nel braccio di un bambino di soli 8 anni, scoprendo che il bambino divenne immune dal virus. A questa nuova cura è stato dato il nome di “vaccino“.

    La stessa cosa fece Louis Pasteur, quasi un secolo più tardi, per debellare l’epidemia della rabbia, una malattia mortale che colpisce soprattutto gli animali, ma anche l’uomo. Pasteur, sulle orme del medico ricercatore Edward Jenner, isolò il virus della rabbia da un coniglio. Conservò il materiale in un contenitore sterile, in attesa che il virus perdesse la sua nocività. Successivamente, inoculò il materiale in un bambino di 9 anni, morso da un cane con la rabbia. Dopo circa 12 iniezioni, due settimane di febbre alta e malessere generale, il bambino guarì completamente dalla malattia.

    Cosa sono i vaccini e come curano i tumori

    Nonostante la storia dei vaccini abbia delle origini piuttosto lontane, questi preparati biologici sono caratterizzati da una tecnologia tutta moderna. Si tratta di soluzioni fisiologiche preparate in laboratorio con diverse tecniche e protocolli di sicurezza. All’interno dei vaccini possono trovarsi cellule, virus, molecole, etc. Queste componenti assolvono tutte allo stesso compito: ovvero quello di presentare al sistema immunitario l’agente patogeno estraneo e attivare le difese immunitarie.

    La particolarità di questa nuova tecnica per sconfiggere il cancro risiede proprio nel fatto che il sistema immunitario, una volta riconosciuto e sconfitto l’agente estraneo, sviluppa una memoria immunologica. In questo modo, qualora dovesse formarsi nuovamente il tumore, il sistema immunitario è in grado di riconoscerlo ed eliminarlo. Con la stessa logica sono stati realizzati anche i vaccini anti-Covid19 utilizzati durante l’ultima pandemia mondiale. In particolare i vaccini mRNA sono stati realizzati dalle due case farmaceutiche (AstraZeneca e Moderna), entrambe impegnate nella lotta contro il cancro, proprio con i vaccini.

    Le nuove frontiere per la cura dei tumori

    Lo scopo della medicina moderna è quello di rendere i tumori patologie curabili, come il resto delle altre malattie che colpiscono l’uomo. Questo obiettivo non è così lontano, infatti, le varie tecniche di immunoterapia sembrano esserci molto vicine. Attualmente, le terapie antitumorali in uso mirano ad eliminare qualsiasi forma di tumore e di guarire il paziente. Tuttavia, spesso i tumori sono difficili da sconfiggere ed i protocolli di cura diventano trattamenti palliativi. Quando la neoplasia si trova in stadio avanzato o diventa inattaccabile, lo scopo del trattamento è quello di alleviare i sintomi del paziente, prolungare la sua sopravvivenza e migliorare la qualità di vita.

    Diagnosticare tempestivamente una patologia permette una corretta pianificazione terapeutica ed aumenta sensibilmente la percentuale di successo del protocolli di cura. Ad esempio, diagnosticare un tumore nella sua fase iniziale, permette all’oncologo di rimuovere completamente la massa tumorale tramite l’operazione chirurgica. In questo caso il paziente si sottopone ad un intervento non invasivo che lo libera dalla neoplasia.

    Quando i tumori raggiungono una dimensione maggiore, intervengono altri due protocolli di cura, che sono la chemioterapia e la radioterapia. Operazione chirurgica, chemioterapia e radioterapia possono coesistere contemporaneamente, sia come protocolli di cura che come terapie di supporto per garantire il benessere del malato.

    Vaccini per la cura dei tumori: cosa sono e come funzionano

    I vaccini per la cura dei tumori possono essere distinti sulla base delle finalità del trattamento. Ad esempio, i vaccini a scopo preventivo differiscono dai vaccini a scopo terapeutico. Mentre i primi permettono di evitare l’insorgenza della neoplasia, i secondi permettono la sua guarigione. Un esempio di vaccino a scopo preventivo sono i vaccini diretti contro alcuni agenti infettivi che causano il cancro. I vaccini per il virus dell’epatite B e i vaccini contro i ceppi di papilloma virus umano (HPV), sono vaccini a scopo preventivo.

    I vaccini per la cura contro il cancro, invece, sono a scopo terapeutico. Per poter allestire i vaccini in grado di stimolare le difese immunitarie contro le cellule del tumore, è necessario individuare alcune caratteristiche del tumore. I vaccini per la lotta contro il cancro sono progettati in laboratorio tenendo conto delle caratteristiche del tumore. Più in generale, i vaccini per la lotta contro il cancro possono essere preparati con:

    • cellule rese inoffensive in laboratorio e potenziate per poter essere riconosciute dal sistema immunitario;
    • cellule rese parzialmente inoffensive in laboratorio e potenziate per poter essere riconosciute dal sistema immunitario;
    • molecole sintetiche che rispecchiano alcune mutazioni del tumore e permettono al sistema immunitario di riconoscere e sconfiggere le cellule maligne.

    Vaccini per curare i tumori con cellule inattivate

    La realizzazione dei vaccini con vettore inattivato è la pratica maggiormente utilizzata per debellare le malattie influenzali o le infezioni da virus. Per questo motivo, i vaccini con cellule tumorali inattivate sono il primo protocollo di cura ad esser entrato in fase di sperimentazione. Questi vaccini presentano cellule tumorali prive della capacità di replicazione o frammenti cellulari non pericolosi. Così facendo, una volta inoculati nella persona, i vaccini offrono una identità precisa del tumore al sistema immunitario.

    Il profilo di sicurezza di questi vaccini è molto alto, sia per quanto riguarda la fase di realizzazione che quella terapeutica. Tuttavia, i vaccini per curare i tumori con cellule inattivate non sono in grado di offrire un’elevata protezione immunitaria. Per questo motivo, come avviene anche per il vaccino antinfluenzale, i soggetti oncologici che vogliono mantenere alta l’immunità devono ricorrere alla dose di richiamo.

    Vaccini per curare i tumori con cellule parzialmente inattivate

    La realizzazione dei vaccini con cellule tumorali parzialmente attenuate permette di sviluppare delle risposte immunitarie più efficaci. Infatti, questi vaccini non necessitano di richiami, in quanto permettono di sviluppare un’ottima difesa immunitaria e memoria immunologica con una sola dose. Tuttavia, in alcuni rari casi, i soggetti si sono sottoposti ad una seconda dose di richiamo per aumentare l’efficacia del trattamento. Purtroppo, però, il profilo di sicurezza per la preparazione di questi vaccini non è molto alto.

    Infatti, la preparazione di un vaccino attenuato o parzialmente attenuato richiede una maggiore attenzione, non solo per i vaccini anticancro, ma anche nel caso in cui il vaccino fosse rivolto contro un agente patogeno. Errori di laboratorio durante la preparazione di questi vaccini potrebbe minacciare e compromettere irreversibilmente la salute delle persone.

    Vaccini sintetici per curare i tumori

    I vaccini sintetici sono così chiamati perché presentano al loro interno delle molecole prodotte in laboratorio. Queste molecole presentano al loro interno delle particolari caratteristiche che dipendono dalle mutazioni del tumore. Per questo motivo, per sviluppare i vaccini sintetici, le persone che ricevono il protocollo di cura devono essere già affette dalla neoplasia. Si tratta dei vaccini a mRNA, il cui successo è stato dimostrato durante l’ultima pandemia Covid19.

    Uno dei più grandi svantaggi per la realizzazione di questo protocollo di cura, risiede nel fatto che i vaccini a mRNA richiedono tempi piuttosto lunghi e costi eccessivi. Infatti, la realizzazione di un vaccino efficace necessita della caratterizzazione del tumore. Questo vuol dire che bisogna individuare prima la mutazione delle cellule e successivamente realizzare la cura personalizzata. Per fare tutto ciò, ci vogliono dalle 4 alle 8 settimane di duro lavoro per terminare la preparazione di un vaccino sintetico.

    Prevenzione e successo terapeutico

    Tutti i tumori si formano mediante un procedimento lento e multifasico chiamato cancerogenesi. Durante la cancerogenesi, le cellule dell’organismo subiscono mutazioni a livello del patrimonio genetico che causano anomalie nel comportamento cellulare. Queste mutazioni sono, poi, ereditate dalla progenie cellulare che a loro volta si dividono per dar vita ad una nuova colonia cellulare. Per questo motivo, la formazione del tumore segue una crescita esponenziale, che diventa sempre maggiore con l’accumularsi delle mutazioni.

    All’inizio i tumori crescono lentamente, per poi accelerare all’aumentare della massa tumorale. Man mano che la massa neoplastica che cresce, può accadere che alcune cellule abbandonano il sito primitivo del tumore e tramite il circolo sanguigno raggiungono altri organi. Questo comportamento permette la formazione di metastasi e tumori di origine secondaria. Motivo per il quale è necessario alzare il livello medio dell’educazione alla salute.

    Grazie ai programmi di prevenzione è possibile prevenire lo sviluppo dei tumori e diagnosticare le patologie quando quest’ultime si trovano in uno stadio iniziale e sono maggiormente guaribili. Infatti, come avviene anche per gli altri protocolli terapeutici, per curare il cancro è fondamentale una diagnosi tempestiva.

    Assistenza legale e gratuita per vaccini e cancro

    Coloro che ricevono una diagnosi di tumore perché vittime dell’amianto o di altri cancerogeni possono usufruire dello sportello online dell’Osservatorio Nazionale Amianto. L’associazione è la prima in Italia ad aver dato voce alle vittime dell’amianto e aver denunciato la terribile situazione legata alla bonifica.

    Secondo l’ONA, in Italia vi sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali in amianto, con più di 3 mila applicazioni. Questi dati sono frutto della mappatura realizzata grazie alle numerose segnalazioni giunte all’Osservatorio Nazionale Amianto tramite l’APP Amianto. Si tratta di un’applicazione gratuita, disponibile anche per smartphone, che permette a Istituzioni e cittadini di segnalare i siti contaminati dall’amianto.

    Questa situazione di emergenza è denunciata dall’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, ne “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed.2022“. Se vuoi ricevere maggiori informazioni, contatta l’Osservatorio Nazionale Amianto. Oppure richiedici assistenza legale e medica gratuita chiamando il numero verde 800 034 294 o compilando il form.

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