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martedì, Settembre 17, 2024

Vaccini contro il cancro entro il 2030? Moderna ci crede

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Moderna ha annunciato vaccini contro il cancro in 5 anni. Progressi eccezionali che sono previsti grazie ai passi avanti fatti nella ricerca dovuti all’accelerazione avviata durante la pandemia da Covid. “In 12 mesi – ha spiegato anche Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova – si è fatto quello che normalmente si fa in quindici anni”.

Vaccini contro il cancro, una cura personalizzata

Una notizia rivoluzionaria, visto che da oltre 100 anni si cerca una cura per i vari tipi di tumore e finora purtroppo, nonostante i tanti progressi per alcuni non c’è ancora. Perché di questo si tratta, di una cura anche se è chiamata vaccino. Una cura che sarà realizzata sul singolo paziente. Paul Burton, direttore sanitario dell’azienda farmaceutica famosa per il vaccino contro il Covid, ha detto al Guardian che già nel 2030 avremo vaccini contro diversi tipi di tumori, contro i problemi cardiovascolari e molte patologie autoimmuni o malattie genetiche rare. Questo grazie alla tecnologia a mRNA.

Vaccini contro il cancro: “Una cassetta degli attrezzi”

Davanti all’esultanza per la notizia che è sicuramente eccezionale c’è anche qualcuno, però, che ha voluto spiegare bene cosa vuol dire.

Giuseppe Novelli, genetista dell’Università di Tor Vergata, ha specificato all’AGI che non bisogna esultare. Naturalmente la novità è importantissima perché la ricerca, dice: “ci sta offrendo una vera e propria cassetta degli attrezzi per affrontare tantissime patologie, non solo i tumori”. Però non abbiamo ancora i risultati in tasca. La prudenza è d’obbligo e ci vorrà costanza nello sforzo di ricerca e negli investimenti per raggiungere gli obiettivi preposti. Gli RNA, ha poi spiegato, sono instabili e bisognerà gestire anche questo problema.

I passaggi che serviranno in futuro a curare i tumori

Burton ha spiegato anche come arrivarci, la sfida è “riuscire a individuare con certezza la causa genetica di una malattia”. Si vuole sfruttare la tecnologia utilizzata contro il Covid per spingere le cellule a produrre la proteina che attiverebbe il sistema immunitario contro la malattia contratta dal paziente. Il tumore sarebbe quindi analizzato per conoscere le mutazioni genetiche delle cellule malate per poi combatterle. La molecola di mRNA (RNA messaggero) creata ad hoc porterebbe alle cellule la ricetta per realizzare le proteine principali che attiveranno la risposta immunitaria. Le cellule malate sarebbero così riconosciute dal sistema immunitario e distrutte.

Ricerca portata avanti anche da altre aziende farmaceutiche

Anche la Pfizer e altre cause farmaceutiche stanno lavorando alacremente ai vaccini contro il cancro sulla base della tecnologia mRNA che ha cambiato il corso della pandemia e ora si appresta a cambiare la nostra vita, in una prospettiva futura in cui tante malattie in più non faranno più paura. L’Osservatorio nazionale amianto appoggia la ricerca in ogni campo e questa in particolare potrebbe, in futuro, avere una grande importanza anche per trovare una cura per il mesotelioma e altre patologie legate all’amianto.

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