Ormai, dopo due anni di pandemia è chiaro che ora la vaccinazione resta fondamentale, soprattutto per i fragili. I vaccini hanno permesso di tornare alla quasi normalità, con le ultime restrizioni che stanno cadendo in questi giorni. Ora, però, è necessario continuare il percorso vaccinale, in particolar modo per gli over 65 e per chi ha altre patologie e un sistema immunitario compromesso.
“La vaccinazione: strumento di tutela per i pazienti fragili”
Il concetto è stato ribadito durante l’evento “La vaccinazione: strumento di tutela per i pazienti fragili”, che si è svolto a Roma, presso la sede della Regione Lazio. L’incontro rientra nel ciclo di riunioni “Sanità modello Lazio”, organizzati da Dreamcom, con il contributo non condizionante di diverse aziende farmaceutiche, tra cui, per l’evento di ieri, di Sanofi e Pfizer.
I vaccini antinfluenzale e per l’Herpes Zoster
Oltre al vaccino Covid assume grande importanza quello antinfluenzale, come ha sottolineato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Abbiamo messo a disposizione – ha spiegato – medici di base, pediatri e farmacie, che saranno l’ossatura di questa campagna con vaccini aggiornati. L’obiettivo è agevolare in ogni modo la più ampia partecipazione della popolazione adulta over 65, pediatrica e fragile. Oltre al vaccino antinfluenzale ci sono i vaccini per l’Herpes Zoster, molto importanti per la popolazione over 65, ma anche la vaccinazione pneumococcica”.
“Durante la pandemia – ha concluso – il modello Lazio ha funzionato perché ha avuto il merito di unire le forze e i soggetti interessati a costruire una rete in grado di fare sistema per il bene della salute pubblica”.
Vaccinazione, prevenire significa migliorare la qualità della vita
“Per raggiungere ottimi risultati – ha aggiunto Roberto Ieraci, responsabile scientifico Campagna di vaccinazione Regione Lazio – una campagna vaccinale deve puntare sulla comunicazione e sulla diffusione di una cultura vaccinale che in questi anni ha compiuto passi da gigante.
Nel Lazio è stato compiuto uno sforzo importante sulla prevenzione vaccinale, che resta un obiettivo specifico a cui deve mirare la sanità pubblica. Prevenire significa migliorare la qualità della vita delle persone e questo può avvenire anche attraverso la digitalizzazione della sanità, con un sistema di promemoria regionali integrato anche a livello di medici di famiglia, oltre all’utilizzo dei social. L’aiuto dei medici di base – ha ricordato Ieraci – è strategico ed essenziale. Nella campagna Covid 2021 su 1,6 milioni di dosi inoculate, ben 1,3 milioni sono state somministrate dai medici di famiglia”.
Un aiuto è arrivato anche dalle farmacie. “La vaccinazione in farmacia – ha specificato Eugenio Leopardi, presidente Federfarma Lazio – è stata richiesta dallo Stato durante la pandemia. Per dare un supporto all’emergenza”.
Vaccinazione, i fragili rischiano molto di più
“Soprattutto per i pazienti fragili – ha spiegato Maria Serena Fiore, presidente eletto Fadoi Lazio – sappiamo quanto sia importante l’attività di prevenzione con i vaccini. Rispetto anche ad una semplice influenza che comporta per questi soggetti un rischio di ictus otto volte superiore alle media. E una perdita di autonomia pari al 15% nei pazienti anziani. Tutto questo comporta perdita di autonomia, crollo della qualità della vita e un costo elevato a carico del Sistema sanitario sazionale. Se si considera che tra i pazienti sopra i 65 anni il 74% ha almeno una patologia cronica”.
Investire sulla prevenzione, come da sempre sostiene anche il presidente dell’Ona – osservatorio nazionale amianto, l’avvocato Ezio Bonanni – significa anche risparmiare i costi per la gestione del Ssn. La tesi è stata sottolineata durante l’incontro da Americo Cicchetti, direttore Altems Università Cattolica del Sacro Cuore. “Non deve interessarci quanto costa oggi un vaccino ma quanto vale domani con gli effetti di protezione che produce. C’è tanta ricerca e innovazione nel settore dei vaccini che va sfruttata il più possibile. L’equilibrio economico si salverà spostando le risorse sulla prevenzione più che sulle cure”.
I fragili, quindi, come chi ha contratto una patologia asbesto correlata, come il mesotelioma, o il tumore al polmone, sono il punto chiave di questa campagna vaccinale. Loro sanno ormai che devono fare il vaccino. Però è importante far capire agli altri che vaccinarsi significa ancora salvare vite. Significa ancora arginare i contagi e ridurre le possibilità che chi ha meno forza fisica per contrastare il Covid, possa ammalarsi.