Lorenzo Motta assistenza vittime: l’ONA ha costituito il dipartimento di assistenza delle vittime dell’uranio impoverito e dei vaccini contaminati. Prima di tutto, è fondamentale ottenere il riconoscimento di causa di servizio e poi lo status di vittima del dovere.
Tutela ONA vittime uranio impoverito e vaccini contaminati
Uranio impoverito: l’impegno dell’ONA, Lorenzo Motta, le missioni e la malattia. Lorenzo Motta, è il coordinatore del Dipartimento Tutela Esposti all’uranio Impoverito e del Dipartimento Tutela vittime dei vaccini contaminati.
La marina militare italiana è stata condannata dal Consiglio di Stato al riconoscimento della causa di servizio e allo status di vittima del dovere, e rifiuta di eseguire la sentenza.
Sono migliaia le vittime dell’uranio impoverito e dei vaccini contaminati.
Lorenzo Motta e la protesta in Piazza Montecitorio
Il 21 marzo 2017, a Roma in Piazza Montecitorio, uomini e donne, bambini e adulti, la società civile ha celebrato la “PRIMA…VERA Giornata per la libertà di scelta vaccinale”.
L’Avv. Ezio Bonanni ha sostenuto l’impegno dell’ONA, e del Dipartimento Tutela Esposti all’Uranio Impoverito e Dipartimento Tutela Vittime dei Vaccini contaminati.
Ci si riferisce a quei vaccini che hanno degli additivi, e che erano contaminati da metalli pesanti. Il Sig. Lorenzo Motta non intende combattere una lotta contro le vaccinazioni, che hanno permesso di ottenere significativi risultati nel debellare alcune malattie pandemiche, come il morbillo, il vaiolo, etc.
Lorenzo Motta e ONA: lotta contro i vaccini contaminati
Nell’intervista alla redazione de Il giornale sull’amianto, il militare racconta la sua storia, e annuncia l’impegno di lottare anche per i commilitoni. “Noi militari vittime non riconosciute, saremo lì a presenziare questo importante evento, perché crediamo nella libertà di scelta e nel servizio che abbiamo svolto per la nostra Patria“, così dichiara Lorenzo Motta.
Il calvario di Lorenzo Motta deve essere reso pubblico
Quello di Lorenzo, responsabile del comitato ONA Dipartimento Tutela Militari, ex Militari e personale civile esposti all’uranio impoverito è un calvario senza fine, iniziato tanto tempo fa per colpa dell’uranio impoverito: ex sottocapo della Marina Militare, la sua vita cambia quando gli viene diagnosticato un linfoma di Hodgkin.
Lui, come molti altri militari, infatti, fanno parte del lunghissimo elenco di persone in divisa che si sono ammalate per colpa dell’uranio impoverito, nano particelle di metalli pesanti scaturite dall’esplosione di ordigni bellici e vaccinazioni senza controllo.
Missioni di Lorenzo in condizioni ambientali ed operative
Lorenzo Motta è stato impegnato in particolari condizioni ambientali ed operative eccedenti l’ordinarietà, ai sensi dell’art. 1, co. 564, L. 266/2005, e art. 1 del d.p.r. 243/2006. Ciò è confermato dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione, sulla base dell’art. 10 della L. 183/2010.
“Mi sono arruolato in marina militare nell’Aprile del 2002, finito il corso di specializzazione alle scuole militari di Taranto fui destinato su Nave Scirocco (unità missilistica, antisommergibile) di base a La Spezia.
Voglio precisare che subito dopo aver terminato la scuola a Taranto presentai domanda per aderire al 54° Corso Ordinario Incursori del COMSUBIN e fui sottoposto a visita per ottenere l’idoneità alla frequenza del corso incursori“.
Quali furono i controlli sanitari cui fu sottoposto
Lorenzo Motta risponde al cronista del notiziario marina militare presente a Piazza Montecitorio:
“Mi analizzarono tutto, sangue, torace, polmoni e tanto altro traendo la piena idoneità (con documenti certificabili). Iniziai il corso che per problemi personali dovetti successivamente abbandonare tornando ad essere impiegato su Nave Scirocco, proseguendo il mio impegno lì.
Nave Scirocco in quel periodo era un’unità estremamente operativa. Infatti dal 2002 al 2005 ha effettuato diverse missioni ed esercitazioni nel Mediterraneo ed in territorio estero (Golfo Persico, Resolute Behavour in supporto all’operazione Enduring Freedom pacificazione del territorio Afghano, Active Endeavour, Snmg2 e tanto altro sostando in zone come Djbouti, Mananmah, Salalah, Muscat…etc…) fino a quando al ritorno dalla mia ultima missione, avendo 1100 ore da recuperare, il Comando mi mandò per un periodo a casa in modo da poter recuperare quello che avevo accumulato“.
Lorenzo rientra dalla missione. Che cosa è successo?
“Era Luglio del 2005. Circa 7 giorni dopo il mio arrivo a Palermo, mentre facevo la barba mi accorsi di un gonfiore al collo che inizialmente fu diagnosticato come ascesso al dente, poi come infezione da animali esotici, ma nessuna cura funzionava.
Il 13 Dicembre del 2005 mi fu diagnosticato un linfoma di Hodgkin laterocervicale sovraclaveare destro cellularità mista stadiazione 2 a. Effettuai 8 cicli di chemioterapia e 35 sedute di radioterapia“.
La domanda di causa di servizio e vittime del dovere
“Inoltrai personalmente la domanda per il riconoscimento della causa di servizio. La mattina mi suonarono i Carabinieri a casa con una notifica: era la mia campana. Nella mia mente: per chi suona la campana? Questa vola la campana suonava per me o almeno così sembrava.
La malattia, la morte ma prima ancora le gravi difficoltà economiche dovute al mancato versamento dello stipendio da parte della Marina Militare Italiana!
Quel tema della morte su cui avevo riflettuto leggendo le opere dello scrittore statunitense che eroicamente si era battuto nella guerra di Spagna al fianco dei repubblicani spagnoli dopo aver descritto la follia del primo conflitto mondiale, proprio sul il fronte italiano, sembrava ora di attualità sulla mia persona, sulla mia pelle, con il mio sangue.
La Marina mi informava che per i successivi tre mesi le mie competenze si sarebbero ridotte del 50%, passati questi ulteriori 3 mesi le mie competenze si sarebbero ridotte a zero. Per 7 mesi sono rimasto senza stipendio.
Mia moglie era incinta e siamo stati sfrattati di casa e per poter far sopravvivere la mia piccola famiglia dovetti lavare i piatti nei diversi ristoranti, ma non me ne vergogno perché ogni lavoro onesto dà dignità. Non così chi calpesta quegli stessi valori militari per i quali migliaia di miei ex commilitoni hanno dato e continueranno a dare la vita“.
Hemingway: per chi suona la campana?
Per chi suona la campana? Questo si chiedeva Ernest Hemingway quando ragionava sulla morte.
For Whom the Bell Tolls.
Nell’epigrafe «…And therefore never send to know for whom the bell tolls. It tolls for thee.» si fa riferimento al rintocco della campana che annuncia la morte. Non si chiede mai per chi suona la campana, ma per Lorenzo questa domanda è l’obbligo. E’ stato imbarcato nelle unità navali della marina militare italiana, notoriamente contaminate da amianto, tanto che sono migliaia coloro che sono già deceduti per mesotelioma, tumore del polmone, asbestosi e altre patologie asbesto correlate. Sono in corso ben tre procedimenti penali, solo per quelli scaturiti dalle indagini della Procura della Repubblica di Padova (marina militare amianto).
Lorenzo ha respirato e mangiato amianto. Perfino la nostra nave ammiraglia, la Vittorio Veneto era imbottita di amianto (nave Vittorio Veneto amianto).
La campana non è suonata per Lorenzo
La campana non sempre suona per gli altri, certe volte può suonare anche per chi pensa di farla sempre franca.(«E allora, non chiedere mai per chi suoni la campana. Essa suona per te.»)
Nel 2007 mi congedarono – prosegue Lorenzo – e nel 2008 transitai nei ruoli civili del Ministero della Difesa e nel 2010 mi trasferii a Torino, dove, appena arrivato, mi notificarono la mia famosa richiesta di dipendenza da causa di servizio, con un sonoro rigetto.
Lorenzo: percorso legale contro il Ministero della Difesa
Per la Marina Militare Italiana la mia malattia non dipendeva dal servizio svolto. Ma come è possibile? Quindi ricorsi al TAR del Lazio per impugnare questo provvedimento. Feci analizzare a Modena i reperti e fu rilevata la presenza di metalli pesanti.
Ma anche la domanda per essere definito vittima del dovere fu respinta perché non ero in possesso della causa di servizio. Altri militari con la mia stessa patologia furono riconosciuti sia per causa di servizio che per vittima del dovere.
A gennaio del 2015 fu fissata l’udienza presso il TAR Lazio ed il ricorso venne trattenuto in decisione, la decisione dei Giudici mi dette ragione. Avendo finalmente vinto credevo che tutto fosse finito, ma purtroppo il ministero della difesa e il ministero dell’economia e delle finanze decisero di appellare la sentenza chiedendo ulteriormente la sospensione del provvedimento.
Avv. Bonanni e Avv. Gambino: le azioni al Consiglio di Stato
Fu una vera e propria battaglia. La marina militare italiana le ha tentate tutte per tentare di negare il riconoscimento dei miei diritti. La tutela legale è stata affidata all’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA e all’Avv. Pietro Gambino, dell’ONA di Palermo. I due legali hanno dimostrato l’infondatezza del ricorso al Consiglio di Stato.
L’attenzione si è concentrata sul fatto che ero sano come un pesce e che mi sono ammalato in giovane età di malattie per cui era in corso un’epidemia, tra i militari in missione. Abbiamo depositato anche delle prove inoppugnabili della contaminazione da vaccini con metalli pesanti e additivi.
Il Consiglio di Stato ha quindi rigettato il ricorso.
Le azioni del Ministero della Difesa dopo la condanna
Poco prima dell’emissione della sentenza del Consiglio di Stato (nonché organo competente a discutere l’appello), il comitato di verifica ha dato esecuzione alla sentenza di primo grado non avendo ottenuto la sospensione. Anche quest’altro parere e decreto fu negativo.
Mentre a febbraio del 2016 fu emessa la Sentenza dal Consiglio di Stato, ed anche questi altri Giudici mi dettero Ragione. Traendo le somme: ho vinto tutti i gradi di giudizio della giustizia amministrativa trovandomi con un ennesimo decreto negativo di dipendenza da causa di servizio.
Siccome il Procedimento amministrativo prevede che il potere di tale Tribunale è solo quello di annullare il parere ed il decreto emesso invitando l’amministrazione a ricostituirlo in maniera corretta, dovetti reimpugnare l’ennesimo decreto negativo ed attualmente attendo esito dal TAR LAZIO.
A questo punto decido di rivedere tutte le memorie difensive sia mie che dell’Avvocatura dello Stato e leggo qualcosa che non va: “CINCNAV (Comando in Capo della squadra navale) ha comunicato che l’interessato non è mai stato impiegato fuori dall’unità e che il MOTTA ha preso parte a tutte le esercitazioni di Nave Scirocco senza uso di armi”.
Prove rischio uranio impoverito e lesione vaccini contaminati
Ci sono le prove di quello che afferma?
Ci sono, infatti, documenti dell’Ufficio Storico della Marina Militare di Roma che testimoniano quanti missili e proiettili sono stati sparati dalla mia nave.
La mia vita è un inferno e purtroppo all’inizio del 2016 tramite alcuni accertamenti ho scoperto che ho ancora dei problemi di salute alla tiroide, oltre che deficit agli arti inferiori e braccio destro”.
Come ha conosciuto l’Avv. Ezio Bonanni e l’ONA?
“Mi sono cominciato ad interessare anche della problematica amianto. L’amianto è stato largamente utilizzato dal Ministero della Difesa e dalla Marina Militare in particolare, per le sue capacità ignifughe ed isolanti e per la sua resistenza al calore, al fuoco e alle vibrazioni.
Tutte le installazioni militari e tutte le unità navali della Marina Militare Italiana erano coibentate e/o realizzate anche con materiali contenenti amianto: penso alla sala macchine con tutte le coibentazioni con amianto friabile, ai quadri elettrici, agli isolanti per le pareti: l’amianto era in ogni luogo e ad ogni missione non mancava la dose di fibre di amianto che abbiamo inalato, privi di informazione e di protezione.
Quello dell’amianto è un altro dramma nel dramma. Centinaia di miei colleghi sono morti per mesotelioma, tumori polmonari e altri cancri da amianto cui si aggiungono le asbestosi e quindi il decesso per asfissia e/o per arresto cardiocircolatorio.
Questa battaglia dell’Osservatorio Nazionale Amianto è nobile, però l’amianto non è l’unico cancerogeno per il quale muoiono i militari e in particolare i marinai come me, perché come già detto anche l’uranio impoverito, le multiple vaccinazioni che deprimono il sistema immunitario e le radiazioni ionizzanti, etc. mietono vittime a non finire e quello che è più grave è che in questo caso ad ammalarsi sono dei militari ancora giovani, mentre per il mesotelioma ci sono almeno 20-30 anni di latenza.
Almeno la vittima sa che per 20-30 può stare relativamente tranquilla e che eventualmente morirà dopo quel periodo, anche se pure per l’amianto la situazione è sempre molto triste”.
Uranio impoverito e vaccini aggiornamento agosto 2020
Molto è stato fatto e molto resta da fare.
L’Avv. Ezio Bonanni, sentito dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta della Camera dei Deputati della XVII legislatura, nella sessione del 06.12.2017, ha illustrato le condotte del Ministero della Difesa inadempienti rispetto alle condanne del TAR e del Consiglio di Stato, in danno di Lorenzo Motta.
L’Avv. Ezio Bonanni ha chiesto l’intervento della Commissione Parlamentare, denunciando il riconoscimento dei diritti delle vittime dell’uranio impoverito e dei vaccini del personale civile e militare delle Forze Armate.
La Commissione Parlamentare di Inchiesta della Camera dei Deputati, nelle relazioni intermedie ed in quella finale, hanno confermato che nelle missioni in patria e all’estero, vi fu un’estrema condizione di rischio di tutto il personale del Ministero della Difesa.
È stato confermato che il personale impiegato nelle missioni in Italia e all’estero, è stato impiegato in territori contaminati da nanoparticelle, e per radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, dovuti all’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito.
È stato confermato che i nostri militari sono stati sottoposti a delle pratiche vaccinali nell’immediatezza della partenza in missione, con abbattimento delle capacità del sistema immunitario. Questa pratica vaccinale fu ancora più deleteria perché le somministrazioni furono multiple, e i vaccini erano contaminati da metalli pesanti, e resi pericolosi da additivi.
L’assistenza medica e legale gratuita dell’ONA
Il Sig. Lorenzo Motta, nel luglio del 2020, ha ripreso il suo posto nel dipartimento Tutela Esposti all’Uranio Impoverito e Dipartimento Tutela Vittime dei Vaccini. Lorenzo ha reso una seconda intervista a “Il giornale dell’amianto” con tutte le news uranio impoverito e news vaccini contaminati.
Tutela legale gratuita vittime uranio impoverito e vaccini
Tutti coloro che sono stati impiegati in missioni in territori nei quali sono stati utilizzati proiettili all’uranio impoverito, da i Balcani al Golfo Persico, ed hanno inalato nanoparticelle, e sono stati esposti a radiazioni, hanno diritto alla sorveglianza sanitaria e al risarcimento del danno.
Così per quanto riguarda i vaccini contaminati.
L’ONA prosegue l’attività di assistenza in favore di tutti i militari della Marina e delle Forze Armate:
- Riconoscimento di causa di servizio
- Equo indennizzo
- Risarcimento dei danni
- Riconoscimento di vittima del dovere
- Tutela legale delle vittime dell’uranio impoverito
ONA: condanna Ministero per la morte del Maresciallo Sanna
Il Maresciallo Sanna era nei ruoli del Ministero della Difesa. È stato impiegato nelle missioni nei Balcani, e si è ammalato di leucemia mieloide. È stata riconosciuta la causa di servizio e lo status di vittima del dovere.
Gli importi liquidati sono stati inferiori. Per questi motivi, sono stati depositati due ricorsi giudiziari, che sono stati definiti con duplice condanna a carico del Ministero della Difesa rispettivamente dal Tribunale di Velletri e dal Tribunale di Roma.
Anche in questo caso sono in corso le richieste di risarcimento di tutti i danni, sia quelli del Maresciallo Alberto Sanna, sia quelli subiti dai famigliari: