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mercoledì, Ottobre 16, 2024

Proiettile uranio impoverito: la storia e la scheda tecnica

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Uranio Impoverito: contenuto in proiettili e munizioni

Carro armato serbo colpito da munizioni DU
Un carro armato serbo colpito da munizioni DU: all’esterno mostra solo un foro di pochi centimetri. L’interno è tutto fuso. Così testimonia l’allora tenente pilota dell’Esercito Carlo Calcagni. Questi è in posa davanti alla carcassa del mezzo corazzato.

Proiettile uranio impoverito. L’uranio impoverito o uranio depleto è l’U238, nel quale la maggior parte degli isotopi radioattivi è stata rimossa. L’uranio depleto è un sottoprodotto del processo di arricchimento dell’uranio naturale, processo necessario per l’uso nei reattori nucleari.

Essendo un sottoprodotto, è il 40% in meno radioattivo dell’U238 usato nelle centrali nucleari. Nella fabbricazione del proiettile DU è determinante anche una percentuale di plutonio.

Plutonio e uranio, all’atto dell’esplosione, sviluppano una piccola reazione atomica che eleva la temperatura del punto di contatto del proiettile. In questo modo anche la corazza di un carro armato a circa 2500 gradi centigradi (proiettile carro armato) è penetrata. Cosi il proiettile uranio impoverito penetra nel blindato e ne fonde la corazza.

Dopo l’impatto, una parte di uranio si dissolve nell’aria. Il proiettile uranio impoverito da 30 millimetri è in dotazione agli aerei americani A-10. Ogni quattro proiettili normali o al tungsteno, le quattro mitragliatrici rotanti dei velivoli sparano proiettili ad uranio impoverito.

Proiettile uranio impoverito: il manuale USA

Così il manuale USA di addestramento sulla natura della radioattività del proiettile uranio impoverito. Inoltre, “la radioattività è l’emissione spontanea di particelle o di energia (radiazioni ionizzanti) da un atomo instabile, risultante nella formazione di un nuovo elemento”.

Quindi, le radiazioni ionizzanti sono costituite dalle particelle alfa, beta e raggi gamma. Gli effetti sulla salute delle radiazioni ionizzanti dipendono dal tipo di particelle e se queste sono penetrate o no nel corpo umano.

Radiazioni alfa e beta dell’uranio impoverito

Le radiazioni alfa sono le più ionizzanti ma hanno scarsa portata. Quando la particella alfa penetra nel corpo umano, i tessuti interni assorbono l’energia causando una distruzione massiccia delle cellule vicine alla particella. 

Le radiazioni beta che sono le meno pericolose e quelle gamma che sono onde elettromagnetiche hanno maggiore gittata ma non causano tante ionizzazioni, e quindi sono meno dannose per il corpo umano.

L’uranio impoverito, poiché è primariamente un emettitore di particelle alfa, se contenuto anche solo in una scatola di plastica diventa innocuo. Per questo motivo i militari americani che operano all’interno dei carri armati M-1 con corazza all’uranio impoverito, se non colpiti da altri proiettili, non presentano gravi patologie.

La versione Heavy Armor dei blindati statunitensi è dotata di una corazzatura di uranio impoverito incorporata in acciaio. In questo modo ne aumenta di molto la sua resistenza, paragonabile a 590 mm di acciaio omogeneo.

Quando un penetratone DU impatta contro la corazza di un blindato, produce ossido di Uranio UO3, solubile in acqua e un aerosol di ossido di uranio impoverito che rimane in aria per ore.  Mentre le esplosioni nell’ambiente generano nanoparticelle di materiali pesanti – come ferro, cadmio, stronzio e zinco che normalmente non si trovano nell’ambiente – si disperdono nell’habitat.

Le particelle che si trovano nell’uranio

La bioingegnere Antonietta Gatti, all’epoca coordinatore della Comunità Europea degli studi sulle nano patologie fece studi importanti. Con l’ausilio di uno speciale microscopio elettronico, primo in Italia a Modena, scopre “materiale esogeno non bio-compatibile” presente in alcuni organi di militari rientrati dai teatri di guerra.

La stessa forma sferica, lascia dedurre che si tratta di un’ingestione o inalazione, che deriva dall’esposizione dei militari nelle zone bombardate.

Queste particelle, afferma la professoressa Gatti – invitata a far parte della Commissione Uranio Impoverito alla Camera -, “una volta in circolo nel sangue, o nei tessuti umani, non le toglie più nessuno e ci sono tante possibilità che possano scatenare delle patologie”.

La solubilità delle particelle determina la velocità con la quale l’UI, o altri materiali pesanti prodotti dalla fusione, passa dai polmoni, dal tratto gastrointestinale, o dalle ferite, nel sangue.

Entro le 24 ore dalla contaminazione, circa il 70% dell’UI solubile viene espulso con le urine, senza depositarsi in tessuti, organi oppure ossa. Le particelle non solubili intrappolate nei polmoni vi rimangono per anni e i reni sono gli organi più sensibili alla loro  tossicità.

Tra i militari italiani, a marzo scorso erano 340 i deceduti e 4mila i malati.

Riconoscimento vittima del dovere

L’avv. Ezio Bonanni ha dimostrato che esiste il nesso causale tra la esposizione a uranio impoverito e danni alla salute, tra cui neoplasie (malattie uranio impoverito).

L’amministrazione della difesa nega che ci sia un nesso causale dei danni alla salute del personale civile e militare di numerose missioni, con la condizione di rischio che si è concretizzata anche per l’assenza di strumenti cautelari.

Per dimostrare il rapporto di causalità, la giurisprudenza ha accolto il criterio del “più probabile che non”, per cui una forte evidenza statistica della correlazione causale può convincere l’organo giudicante della maggior probabilità che il danno sia frutto dell’esposizione a tale fattore patogeno, a meno che non esistano prove concrete della riferibilità ad un fattore eziologico distinto (tra le pronunce più recenti si veda Cass. civ., Sez. III, 9 giugno 2016, n. 11789, in Pluris).

In applicazione di questo criterio, anche alla luce delle risultanze contenute nella relazione finale della Commissione di Inchiesta della Camera dei Deputati del 7 febbraio 2018, sono numerosi i casi di riconoscimenti di causa di servizio e delle prestazioni di vittima del dovere e il risarcimento del danno (Cons. Stato, 29 febbraio 2016, n. 837, in  De Jure).

Il presidente ONA, l’avv. Ezio Bonanni, ha ottenuto il riconoscimento di “Vittima del dovere”, e il risarcimento del danno con Consiglio di Stato sent. n. 817/2016. Hanno diritto al riconoscimento coloro che hanno contratto patologie tumorali, dopo aver partecipato, alle missioni nei Balcani.

Hanno altre sì dimostrato la condizione di rischio uranio impoverito anche coloro che hanno svolto servizio presso il poligono di Quirra con riferimento alla serie di morti sospette e casi di tumore diagnosticati su militari e pastori residenti nell’area del poligono sardo.

Assistenza ONA per vittime Uranio Impoverito

L’Osservatorio Nazionale Amianto assiste anche le vittime dei proiettili all’uranio impoverito e di altre armi uranio impoverito. Accedere ai servizi di assistenza ONA è semplicissimo. Basta consultare l’apposito Dipartimento oppure la pagina dello Sportello Online ONA. In alternativa è possibile contattare il numero verde gratuito 800 034 294. Chiamaci!

                     

I diritti delle vittime del dovere per uranio impoverito

La legge 466 del 1980 ha sancito ha stabilito il diritto delle vittime per uranio impoverito per causa di servizio in particolari condizioni ambientali ed operative, con esposizione ad uranio impoverito.

Così con il riconoscimento di vittima del dovere (ai sensi dell’art. 1 comma 564 della L. 266/2005 e dell’art. 1 lettera c, del DPR 243/2006), con l’accredito delle relative prestazioni:

  • Speciale elargizione;
  • Assegno mensile vitalizio per l’importo di €500,00, in luogo del minor importo di €258,23, per effetto della equiparazione alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata (vitalizio vittime del dovere);
  • Speciale assegno vitalizio, per l’importo di €1.033,00, con decorrenza dal 02/05/1992;
  • Incremento della retribuzione pensionabile di una quota del 7,5%, ai fini della pensione e dell’indennità di fine rapporto, o altro trattamento equipollente;
  • Aumento figurativo di 10 anni di versamenti contributivi ai fini della pensione e della buona uscita;
  • Esenzioni dall’IRPEF delle prestazioni;
  • Diritto al collocamento obbligatorio con precedenza rispetto ad altra categoria di soggetti e con preferenza a parità di titoli;
  • Borse di studio esenti da imposizione fiscale;
  • Esenzione dalla spesa sanitaria e farmaceutica, estesa anche ai medicinali di fascia C e anche in favore dei famigliari;
  • Assistenza psicologica a carico dello Stato;
  • Esenzione dall’imposta di bollo per tutti gli atti connessi alla liquidazione dei benefici;
  • Equiparazione alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata;

Le prestazioni in favore degli eredi/superstiti

In caso di decesso, le somme maturate dall’avente diritto vengono erogate agli eredi Vittime del Dovere. I familiari superstiti (art.6 della L. 466/80) hanno diritto al riconoscimento di vedova/o di vittima del dovere e orfani di vittima del dovere, con conseguente accredito dei seguenti diritti Vittime del Dovere

  • speciale elargizione di euro 200.000,00 una tantum divisa tra gli eredi legittimi;
  • assegno vitalizio di euro 500, con l’equiparazione alle vittime del terrorismo per ognuno dei famigliari (SSUU 7761/2017 e SSUU 22753/2018);
  • speciale assegno vitalizio di euro 1033,00 mensili per ognuno dei familiari;

Per approfondimento:

Risarcimento danni esposizione uranio impoverito

La vittima ha diritto all’integrale risarcimento dei tutti i pregiudizi subiti:

Quantificazione dei danni per esposizione uranio impoverito

In caso di esposizione ad uranio impoverito per l’uso dei proiettili, oltre alle prestazioni di riconoscimento di causa di servizio ed equo indennizzo, è dovuto il risarcimento di tutti i danni.

Danni da amianto

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