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martedì, Settembre 17, 2024

Uranio Impoverito: Gen. Fernando Termentini

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Brig. Fernando Termentini, esponente per l’Uranio Impoverito

Abbiamo interpellato il Brig. Gen. Dott. Fernando Termentini, della riserva dell’Arma del Genio dell’Esercito Italiano, riguardo la problematica dell’uranio impoverito

È uno dei massimi esperti a livello mondiale nel settore della bonifica degli Ordigni Esplosivi (UXOs) e delle mine in varie aree del mondo, tra cui Afghanistan, Kuwait, Somalia, Mozambico e Bosnia. 

Nel 1998 il governo britannico ha ratificato il protocollo aggiuntivo 1 delle convenzioni di Ginevra. L’articolo 36 prevede che tutte le armi siano soggette a una revisione legale per valutare se siano “in grado di essere utilizzate discriminatamente” o causare “danni diffusi e gravi all’ambiente naturale“.

Intervista a Fernando Termentini sull’uranio impoverito

Cosa sapevate circa i pericoli a breve e lungo termine del DU? Quali sono gli effetti per le truppe che lo usavano? Quali sono invece per le popolazioni civili che ne sono state sottoposte?

«Assolutamente nulla».

Eravate a conoscenza che le armi lo contenevano?

«Assolutamente no».

Ora cosa può dirci in termini di utilizzo nelle recenti guerre, nella prima guerra del Golfo, nell’ex Jugoslavia? Come possiamo determinare quale impatto ha avuto e come ha fatto o non ha fatto ammalare la gente nella regione o chi la sta usando?

«Il DU si utilizzò durante la Prima Guerra del Golfo. Noi ci siamo trovati a contatto durante le operazioni di bonifica senza conoscere il pericolo. La stessa cosa successivamente in Somalia ed in Bosnia e solo a novembre del 1999 lo SMD ha emanato un warning  specifico durante le operazioni in Kosovo».

Perché veniva utilizzato? Viene ancora usato?

«Per l’elevato potere perforante del DU a parità di peso con altro metallo . Con ogni probabilità é ancora usato e comunque fa parte degli arsenali USA ed Israeliani».

Danni alla salute e prevenzione: parla Fernando Termentini

Quando si è accorto di essersi ammalato?

«Nel 2003».

Cosa ha provato per i suoi uomini?

«Immensa pena».

Qualcuno si è scusato per tutto ciò? 

«NO».

È stato un errore in buona fede? 

«Sicuramente per ignoranza di chi doveva affrontare il problema».

Parliamo un po’ di più del lato della protezione. Assumiamo dai rapporti degli Stati Uniti. La ragione per cui i soldati indossano maschere antigas è quella di difendersi da un attacco con armi chimiche o biologiche. Possiamo supporre in parte che siano adatti a proteggersi dall’uso dell’uranio impoverito? 

«Non nello specifico».

Attualmente, cosa sappiamo nello specifico? Pare che non ci siano stati molti test. Il Pentagono non è stato veloce nel rispondere alle domande dei veterani in termini di tossicità. Cosa potremmo dire sull’impatto sulla regione, su ciò che sta accadendo alle persone in Kuwait, in Iraq, in Arabia Saudita? 

«Solo una notazione. Se il DU non è pericoloso come dicono alcuni organi istituzionali italiani, come mai gli stessi dicono che eravamo stati avvertiti e forniti di materiale protettivo!»

La reazione alle accuse di Fernando Termentini

Cosa ha fatto o non ha fatto la stampa a livello di informazione?

«Quasi nulla a parte qualche rara eccezione».

Se ci sono stati dei silenzi a chi possiamo dare la colpa, all’esercito o alla stampa? 

«Sicuramente alle Istituzioni ed a quella parte di stampa che non ha informato».

Si può rinunciare a tale materiale e se si, con quale altro si può sostituire?

«Si, utilizzando il tungsteno ad esempio si otterrebbero risultati simili anche se con costi elevatissimi».

Cosa le è successo quando si è messo contro i vertici militari? È mai stato personalmente minacciato, intimidito?

«Sono stato ignorato !»

Un’ultima domanda, si considera un patriota, lavora ancora nell’esercito. Quale sarebbe il suo consiglio per i giovani uomini, le giovani donne arruolate ora? Cosa direbbe a suo figlio se le dicesse che vorrebbe fare partire per una missione USA, direbbe che è meglio non andare per evitare di esporsi?

«Raccomanderei di prendere particolari accorgimenti».

Assistenza vittime dell’uranio impoverito

L’Uranio Impoverito sembra esser uno degli argomenti più discussi, soprattutto negli ultimi anni. Abbiamo infatti avuto modo in passato di affrontare l’argomento con un altro grande esponente del settore, l’On.Le Ivan Catalano.

L’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza e tutela legale anche alle vittime dell’Uranio Impoverito. Essi possono richiedere il riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere. Questo permette di accedere a prestazioni aggiuntive, come l’equo indennizzo e la pensione privilegiata. Inoltre si può richiedere il risarcimento dei danni.

Secondo la Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati in materia di uranio impoverito sono circa 8.000 le vittime tra coloro che hanno compiuto missioni all’estero. La relazione finale ha ribadito, infatti, che l’uranio impoverito è una delle condizioni di rischio per i militari. Anche l’Avv. Ezio Bonanni è intervenuto alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta il 06.12.2017 e ha evidenziato, in particolare, gli effetti negativi della correlazione tra uranio impoverito e vaccini contaminati.

Screening gratuito a Taranto per i militari

L’Avvocato Bonanni ha recentemente sostenuto l’iniziativa del commissario dell’Osservatorio vittime del dovere di Taranto, Paola Santospirito, e del dottor Pierpaolo Capece di uno screening gratuito a Taranto riservato ai militari delle Forze armate, gli ex militari e ai loro familiari. Attraverso l’esame è possibile rilevare contaminanti e metalli pesanti all’interno dell’organismo, compreso l’uranio 238.

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