A distanza di un secolo, la scoperta della tomba di Tutankhamon, con le sue maledizioni e i suoi segreti, continua a stupirci e a influenzare l’archeologia, nonché l’identità nazionale egiziana.
Tutankhamon: storia del sensazionale ritrovamento
Cento anni fa, quando orami si era persa ogni speranza, l’archeologo britannico Howard Carter trovò l’ingresso della tomba di Tutankhamon (1341-1323 a.C.), nella Valle dei Re.
Gli scavi iniziarono nell’autunno del 1917, ma nonostante le spese ingenti, della camera funeraria non vi erano tracce.
Nel 1922, la delusione, aveva quasi spinto il finanziatore dell’impresa, Lord Carnavon, a chiudere ricerca e cantieri nell’antica Tebe.
Ma Carter non era intenzionato ad arrendersi. Fu così che il 4 novembre 1922, esplorando l’ultimo settore, trovò un gradino intagliato nella roccia. Nel giro di un giorno, gli scavi portarono alla luce una rampa di scale che conduceva verso un’apertura rettangolare. Essa era chiusa con massi intonacati e sigilli della necropoli.
Una volta buttata giù la prima porta, gli operai impiegarono due giorni per sgomberarla delle 150.000 tonnellate di detriti rocciose che la ricoprivano.
La prima delusione: i tombaroli erano già arrivati!
Il 25 novembre, l’archeologo inglese seguito dal finanziatore, si addentrò nell’ipogeo fino ad arrivare a una seconda porta.
Apparentemente la porta mostrava segni di effrazione. Qualcuno l’aveva aperta per poi sigillarla, segno che i tombaroli erano arrivati a destinazione prima dei ricercatori.
I furti erano avvenuti poco dopo la sepoltura, circa 3.000 anni prima della scoperta di Carter e i ladri avevano trafugato in realtà solo piccoli oggetti, tra cui alcune pietre preziose.
Il pioniere era pronto al peggio, ma quando giorno dopo, attraverso un foro scavato con le sue stesse mani, Carter fece luce con la sua candela, rimase senza parole.
Si trovava davanti alla tomba del dodicesimo faraone della XVIII dinastia.
La camera delle meraviglie del giovane faraone
Alla vista di Carter si presentò uno spettacolo di portata straordinaria.
Sebbene i ladri avessero visitato la tomba KV62, il suo corredo funerario era ancora pressoché intatto, con più di cinque mila oggetti “sigillati” per oltre tremila anni.
Nell’anticamera, molti dei suppellettili erano ammassati gli uni sugli altri. Segno che i tombaroli li avevano risistemati in fretta e furia.
Oltre a monili d’oro e altri materiali preziosi, il tesoro comprendeva anche moltissimi abiti, mobili, armi, arnesi, statue, giochi, prodotti alimentari perfettamente conservati e persino parti di un carro.
E inoltre, sandali d’oro, la sua iconica maschera d’oro, uno scudo di pelle di ghepardo, un pugnale di ferro, un granaio, una collezione di birra, vino e olio. Vi erano altresì recipienti contenenti organi mummificati, all’interno di una cassa d’alabastro.
La mummia, adagiata in un sarcofago d’oro massiccio era in perfette condizioni.
Un tesoro dal valore inestimabile
Il tesoro trovato all’interno della tomba vale circa 26 milioni di dollari. A sostenerlo, l’International Centre for Settlement of Investment Disputes (ICSID), un’istituzione internazionale con sede a Washington, D.C.-. La bara di Tut varrebbe circa 1.700.000 dollari. Oltre al valore monetario, la tomba di Tutankhamon ha fornito anche preziose informazioni e testimonianze su quel periodo della storia egiziana. Gli affreschi illustravano infatti le credenze religiose, compreso il ripristinato culto del dio Amon e l’arte tradizionale egiziana, che il predecessore di Tutankhamon aveva abbandonato. I sarcofagi perfettamente conservati, hanno inoltre aiutato gli archeologi a comprendere meglio le elaborate pratiche di sepoltura del tempo.
Animali e esseri umani all’interno della tomba
La tomba del faraone ospitava anche diverse persone morte, tra cui le sue due figlie decedute alla nascita. Le bambine erano sepolte in una scatola non contrassegnata, che conteneva due bare di legno, ognuna delle quali conteneva una bara interna dorata per i resti mummificati.
Accanto al Re, era stato sepolto il suo cane: un abuwtiyuw, una razza da caccia molto in voga nell’antico Egitto. L’animale si trova in una bara, avvolto in lino e cosparso con unguenti profumati e incenso.
In aggiunta, erano presenti delle tombe che ospitavano le spoglie di altri antichi governanti egiziani.
Dettagli sulla camera funeraria e sulla tomba
La tomba del re ha cinque stanze, tra cui un annesso, un’anticamera, un corridoio, una camera con il tesoro e una camera di sepoltura. Misura circa 6 metri per 4 e ha un sarcofago esterno rettangolare decorato, contenente tre bare antropoidi. Il sarcofago è fatto di quarzite e vi sono raffigurate quattro divinità alate, su ogni angolo.
Per quanto riguarda le tre bare:
- La bara esterna è fatta di legno dorato con una forma osiriana, ornamenti di vetro blu e rosso e manici d’argento;
- La bara centrale è fatta di legno dorato e vetro multicolore intarsiato;
- Quella interna è a forma di mummia, è fatta di oro massiccio e pesa 40 kg.
Piccola curiosità sulla tomba
La tomba di Tutankhamon era probabilmente destinata a un membro della nobiltà, ma fu adattata per lui in fretta e furia, a causa della morte improvvisa.
Il supporto della fotografia
A immortalare ogni istante del ritrovamento fu Harry Burton, il fotografo più famoso al mondo nel campo dell’archeologia. Prima di spostarlo, ogni oggetto fu affiancato da un cartoncino numerato e fotografato. Carter annotò appunti dettagliati e schizzi di ogni manufatto, prima che venisse imballato e trasportato.
Di Tutankhamon si conosceva veramente poco
Prima del 1922, di Tutankhamon si conosceva veramente poco. Era nato ad Amarna, salì al trono e divenne faraone all’età di 9 anni nel 1333 a.C. e governò per 10 anni fino alla sua misteriosa morte nel 1323 a.C.
Cosa aveva ucciso il faraone Tutankhamon?
Grazie allo studio della mummia, i ricercatori hanno potuto capire quali malattie avessero afflitto il faraone, risalendo pertanto alle cause del decesso.
L’analisi del DNA, ha mostrato che il giovane re soffriva di malaria. Le scansioni TC hanno indicato che probabilmente aveva un raro disturbo osseo chiamato malattia di Köhler, che gli aveva causato la deformazione del piede sinistro.
A riprova di ciò, la presenza nella tomba di 130 bastoni da passeggio.
In realtà, secondo gli studiosi, nessuna di queste malattie gli sarebbe stata necessariamente fatale.
Probabilmente, la morte sarebbe avvenuta a seguito di una grave frattura della gamba. Il suo ginocchio era così gravemente rotto che avrebbe bucato la pelle, causando un enorme sanguinamento.
L’eterno riposo del faraone bambino
Quando le ultime casse di reperti, inclusa la maschera d’oro, furono spedite al Museo del Cairo nel 1930, il corpo del faraone venne lasciato nel luogo che gli antichi avevano scelto per il suo eterno riposo.
Qui, la mummia giace avvolta nel lino, esposta in una cassa di vetro climatizzata, dopo essere stata sottoposta a un lungo processo di conservazione.
Piccola curiosità: Lord Carnarvon avrebbe voluto entrare in possesso di una buona parte degli oggetti scoperti, ma dal momento che l’Egitto stava affermando la propria indipendenza dall’Inghilterra, il governo insistette perché il tesoro rimanesse in Egitto.
Tutankhamon, scoppia la passione per l’Egitto
Dopo la sensazionale scoperta, si diffuse una vera e propria “Tutmania”: la moda, il cinema, la musica, l’architettura, l’arredamento, i documentari, le mostre, i libri e, non ultima, la storia leggendaria della sua maledizione, divennero argomenti del giorno. Anche i reali inglesi attendevano quotidianamente le ultime notizie sulla scoperta. Il nome del faraone fu dato persino ad alcuni marchi di frutta.
Bufale del passato: la maledizione di Tutankhamon
Come accade ai nostri giorni, iniziarono a circolare una serie di fake sulla presunta “maledizione del sovrano”.
- Innanzitutto, il nobile finanziatore inglese morì a seguito di una puntura di insetto degenerata in setticemia e polmonite. I giornali sguazzarono subito sulla strana morte, aggiungendo un tocco di soprannaturale. Riferirono ad esempio che, nell’istante esatto in cui il conte era morto, la sua cagnetta, in Inghilterra, ne aveva seguito la sorte, stramazzando a terra con un agghiacciante guaito, mentre la città del Cairo era piombata nel buio;
- A pochi giorni dalla morte di Carnavon, morì d’infarto il direttore del dipartimento di antichità egizie del Louvre. Anche lui aveva visitato la famosa tomba.
- Successivamente morirono altre venti persone, che più o meno direttamente avevano avuto a che fare con il faraone: dall’archeologo Arthur Mace (1874- 1928), all’egittologo James Breasted (1865-1935).
- Carter morì nel 1939, senza aver avuto il tempo di completare lo studio dettagliato della tomba a cui aveva dedicato la vita.
Fonti
The past.com
scientificamerican.com
nationalgeographic.it