Il senatore Mario Turco, vicepresidente del gruppo M5S, ha proposto in Commissione Bilancio un emendamento in relazione agli interventi per lavoratori esposti all’amianto
Mario Turco, già sottosegretario a palazzo Chigi nel governo Conte II, ha avanzato la sua mozione alla Legge di bilancio, all’esame del Senato.
L’emendamento «punta da una parte a proseguire la mappatura delle parti del territorio nazionale a rischio amianto – ha detto il senatore pentastellato -; dall’altra ha l’obiettivo di recuperare ai benefici pensionistici quei lavoratori esposti all’amianto che non avevano fatto in tempo a presentare domanda entro il 15 giugno 2005».
Il senatore che è intervenuto al convegno sull’amianto che si è tenuto nei giorni scorsi a Taranto ha aggiunto che la stessa proposta emendativa prevede che «la rivalutazione della posizione contributiva, per effetto dell’esposizione all’amianto, sia un diritto non soggetto a prescrizione».
Bonanni e l’ONA da sempre impegnati a collaborare con il governo
All’elaborazione di questa proposta emendativa ha contribuito l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, da sempre impegnato nell’analisi dei problemi legati all’asbesto e nella formulazione di proposte.
Infatti, sotto la spinta dell’ONA e dell’avv. Bonanni, la Corte Costituzionale con sentenza 116 del 2013, ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 18 comma 22 bis del decreto legge 98 del 2011, che affermava la retroattività a danno di cittadini e lavoratori su prestazioni pensionistiche.
«Il punto più urgente – ha sottolineato Bonanni al senatore Turco – è quello della prescrizione tombale del diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto; oltre alla questione della decadenza per coloro che non hanno fatto la domanda all’INAIL entro il 15 giugno del 2005. Tuttavia la questione della prescrizione è la più rilevante perché facendo partire tale termine proprio dal 2005 ormai nessun cittadino italiano potrà far valere questo diritto».
Turco: Formare i lavoratori per attività di bonifica del complesso siderurgico
Con un altro emendamento, inoltre, il MoVimento 5 Stelle propone di formare i lavoratori dell’ex ILVA per attività di bonifica del sito. In particolare per la rimozione delle circa 4mila tonnellate di amianto ancora presenti all’interno della fabbrica siderurgica.
«Se si potesse risolvere almeno questo problema – afferma il presidente dell’ONA – si potrebbe ottenere un significativo risultato anche per i lavoratori dell’ILVA, compresi quelli che nel tempo hanno subito diverse interruzioni legate alla cassa integrazione».
Si tratterebbe di mettere in atto percorsi di reinserimento lavorativo che possano produrre effetti positivi sulle maestranze.
Tutte le forze politiche devono condividere l’emendamento in favore dei danneggiati
«Come MoVimento 5 Stelle – avvalora Mario Turco -, ci auguriamo che anche le altre forze politiche convergano su queste proposte di emendamento, che hanno l’obiettivo di alleviare le sofferenze di quanti in maniera inconsapevole hanno subìto gli effetti devastanti dell’amianto».