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martedì, Aprile 22, 2025

Turchia, allarme amianto: preoccupazioni sanitarie durante la trasformazione urbana a Istanbul

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Il problema amianto è una piaga internazionale. Secondo quanto dichiarato su Turkiyetoday, nel quartiere Kadıköy di Istanbul, sono crescenti le preoccupazioni tra i residenti per i rischi legati all’esposizione all’amianto. In questo periodo numerosi sono i lavori effettuati per la trasformazione urbana, ma alcuni abitanti avrebbero denunciato gravi mancanze nelle misure di sicurezza ambientale e dubbi sulla trasparenza delle operazioni di demolizione.

Amianto e certificazioni sospette

Il sospetto dei cittadini è relativo a possibili irregolarità nella rimozione dell’amianto. Secondo la fonte, tra le accuse anche il presunto acquisto illecito di certificazioni di bonifica da parte di imprese edili, che eviterebbero così i costi della rimozione sicura del materiale.

“In molti casi, gli appaltatori pagano semplicemente per ottenere un certificato che attesti la bonifica, senza rimuovere effettivamente l’amianto,” avrebbe dichiarato Inci Canakci, residente di lunga data nella zona, in un’intervista a T24. “Il nostro quartiere è diventato invivibile a causa della polvere e del rumore causati dalle demolizioni continue. E non ci sono controlli seri da parte del comune.”

Canakci ha anche parlato delle conseguenze sulla sua salute: “Mi è stata diagnosticata l’asma lo scorso anno. Il mio medico mi ha detto che l’inquinamento dell’aria potrebbe peggiorare la situazione. Anche solo una fibra di amianto inalata può essere pericolosa. Sono convinta che molti degli edifici demoliti contengano amianto.”

La risposta del Comune: “Abbiamo eseguito le procedure”

Utku Yavuz, a capo dell’Ufficio per il Risanamento Urbano del Comune di Kadıköy, ha respinto con decisione queste accuse, affermando che dal 2014 la normativa impone a tutte le imprese l’obbligo di presentare un rapporto ufficiale da parte di ditte specializzate prima di procedere con la demolizione.

“Non viene rilasciato alcun permesso di demolizione senza una certificazione che attesti la rimozione dell’amianto o l’assenza dello stesso,” ha chiarito Yavuz. “Queste regole valgono per tutto il distretto, non solo per Bağdat Avenue.”

Tuttavia, ha ammesso che potrebbe verificarsi criticità nei controlli: “Utilizziamo cisterne d’acqua per ridurre la polvere, ma con circa 90 cantieri attivi, non possiamo garantire la presenza costante del nostro personale. In caso di segnalazioni, interveniamo con squadre tecniche o la polizia municipale.”

Rischi per la salute e accuse di favoritismi politici

Il dottor Sedat Urkmez, pneumologo, ha sottolineato la gravità della situazione: “L’inalazione di polveri da demolizione, soprattutto se contenenti amianto, può avere effetti devastanti.”

Nel frattempo, aumenta la frustrazione tra i residenti per la presunta mancanza di controlli efficaci. “C’è un edificio in demolizione nella mia strada, e la polvere è insopportabile,” ha aggiunto ancora Canakci. “Ho chiamato il comune quindici volte. Mi hanno detto che stavano usando l’acqua per abbattere la polvere, ma ho visto solo un operaio con un tubo da giardino che spruzzava su una montagna di detriti.”

Preoccupazioni ambientali crescenti

Le critiche non si limitano alla questione dell’amianto. I residenti lamentano anche la distruzione di spazi verdi in nome della speculazione edilizia. “Hanno abbattuto 50-60 alberi in un’area verde che non aveva subito alcun danno strutturale. Ora ci stanno costruendo un palazzo di 14 piani,” ha raccontato Canakci. “Non si tratta più di sicurezza o rischio sismico: è solo una corsa al profitto.”

Infine, Canakci ha lanciato un appello: “Quello che sta accadendo qui sarebbe considerato una violazione dei diritti umani in Europa. Ma noi siamo lasciati a soffrire in silenzio.”

In Italia, punto di riferimento per la lotta all’amianto è l’Avvocato Ezio Bonanni dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto che ha dichiarato: “la guerra all’amianto è una metafora della lotta per un mondo migliore. Questo pericoloso killer è un dramma per l’intero pianeta.”

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